Sognavano la rivoluzione ebbero la morte di Stefano Reggiani

sognavano la rivoluzione, ebbero la morte Prime film: «La notte delle matite spezzate» di Oliveira e «Spiagge» di Garry Marshall con Bette Midler e Barbara Hersey sognavano la rivoluzione, ebbero la morte Una storia vera di giovanissimi desaparecidos, liceali e studenti delle Belle Arti - La voglia di libertà e la firma di un manifesto che porta a conseguenze irrimediabili - Il regista costruisce il racconto come un grande murale, dove il realismo non va separato dalla melodrammaticità LA NOTTE DELLE MATITE SPEZZATE di Hector Oliveira con AJejo Garcia Pintos, Vita Escardo, Pablo Novarro, Leonardo Sbaraglia, Pablo Machado. Produzione argentina 1987. Drammatico. Cinema Charlle Chaplin 2 di Torino. Tardi, ma non troppo tardi. Questa storia vera di giovanissimi desaparecidos, girata due anni fa dal regista Oliveira, ci aiuta a capire col passato di dittatura il presente argentino di fragile democrazia. La notte delle matite fu quella che portò alla deportazione interna, alla tortura e alla morte un gruppo di liceali e studenti delle Belle Arti sospettati di sognare la rivoluzione. Allora, alla vigilia della dittatura del '76, era abitudine degli squadroni d'estrema destra rapire con la connivenza della polizia le persone sospette di milizia rivoluzionaria o semplicemente scomode. Noi stessi ricordiamo, per testimonianza del protagonisti, 11 clima di terrore che affliggeva la comunità dei cineasti: "Basta ricevere una lettera anonima per capire che è scattato l'ostracismo». Oliveira nel '75 c'era, può ricostruire la storia come un grande murale, dove il realismo non va disgiunto da una certa melodrammaticità. E' un film che si raccomanda soprattutto ai giovani, e va visto con pietà e partecipazione: certo, la rivoluzione sognata dagli studenti ha contenuti diversissimi, spesso opposti tra loro, ma il travaglio ideologico ha troppi contatti con quello europeo degli stessi anni. Gli studenti argentini indicono riunioni e assem¬ blee, le parole politiche passano come una ventata d'aria nuova, c'è naturalmente una ragazza che sogna di diventare un'altra Evita Peron (per dire le contraddizioni, anche in patria, del giustizialismo). Poi, la decisione di firmare un manifesto fa scattare la cieca violenza dei repressori, contro cui nulla può neppure la mediazione delle famiglie moderate. Ufficialmente spariti, i giovani sono prigionieri di un campo militare e sottoposti a tortura Solo uno del gruppo si salverà, perché trasferito in altra prigione, più «normale». Forse c'è una certa enfasi nel finale, forse le indirette riserve di Oliveira contro la democrazia (il nuovo regime non soddisfa completamente la sinistra) non sono condivise da tutti, ma quei desaparecidos cosi giovani entrano nel cuore della gente: sognavano un mondo nuovo, non hanno nemmeno una sepoltura. SPIAGGE (Forever Fricnds) di Garry Marshall con Bette Midler, Barbara Hershey. Direttore della fotografia Dante Spinotti. Musiche di Georges Deleme. Dal romanzo di Iris Rainer Dart. Produzione americana. Drammatico. Cinema Arlecchino di Torino. Cinema Odeon e Arlecchino di Milano. Cinema Embassy di Roma. Se amate Bette Midler, la sua presenza ingombrante, il suo modo sguaiato di cantare, è un film per voi, fatevi avanti; se invece non potete soffrire Bette lingualunga girate al largo, è un film sconsigliato. Storia di un'amicizia femminile, inseguita lungo l'arco di una vita, saldamente radicata nei ricordi, Spiagge (ma il titolo originale è più calzante: amiche per sempre) è una pellicola a due facce. Da una parte, rincontro-scontro, periodicamente rinnovantesi, tra Bette e Barbara; dall'altra, le consegne a Bette di Barbara malata, dove il sospiro e la lacrima sono di rigore e forse ricercati con sospetta ostinazione. Insomma, viva l'amicizia, oltre la morte; che è sempre un bel programma anche per gli uomini (ma tra donne è perfin più commovente). Una perfetta bambina con nasone, copia della bruttona che sarà, fa amicizia all'inizio del film con una Barbara bambina, oppressa dai soldi di una famiglia per bene. Sarà sempre così, Bette in caccia di soldi e di carriera, Barbara così per bene ed evanescente, tradita dal marito. Bette che prende l'amore dove le serve, Barbara chiusa e magari poco amata nel ruolo di madre. Per interpretare questo film Bette Midler ha costituito una sua Casa di produzione. Barbara Hershey è una bellezza altalenante, lo sapete: impareggiabile in Hannah e le sue sorelle, impegnata nell'Ultima tentazione di Cristo, insopportabile in Shy People, qui è una pasta dolce che la Midler fa in briciole anche nelle conversazioni mondane: -Adesso basta parlare di me, dite voi. Che pensate di me?» (Risposta de! pubblico: sei la produttrice). Stefano Reggiani L'attrice-cantante Bette Midler in una scena del film «Spiagge» di cui è anche produttrice

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino