I diritti di chi scompare e di chi cerca

I diritti di chi scompare e di chi cerca Polemiche dopo l'esordio di «Chi l'ha visto?» su Raitre - Domani altri due casi I diritti di chi scompare e di chi cerca ROMA — Il diritto di scomparire, ma anche quello di ricercare con tutti 1 mezzi una persona cara di cui si sono perse le tracce; il diritto alla riservatezza, ma anche quello di tutelare l'innocenza di un persona accusata di averne uccisa un'altra che magari ha deciso solamente di cambiar vita. Il dibattito sul programma di Raitre «Chi lo ha visto?» (in onda domenica alle 20,30) si fa ancora più acceso dopo le polemiche sollevate dai caso Jennifer: ieri mattina in viale Mazzini il capostruttura Lio Beghin (che intanto sta concretamente valutando la proposta di un passaggio alle reti Fininvest) e i realizzatori del programma Paolo Guzzanti e Donatella Raffai hanno spiegato ancora le loro ragioni rispondendo a critiche e attacchi molto decisi. Innanzitutto la storia di Jennifer: Beghin ha fatto sapere che per la Marina militare americana la ragazza, al momento in cui è stata mandata in onda la trasmissione, era ormai considerata dispersa, quindi non colpevole di diserzione. E che, dopo il ritrovamento, la Muir sarà semplicemente radiata dalla Marina Usa, cioè le verrà riconosciuto il desiderio di lasciare il suo vecchio impegno di ausiliaria. Nessuna tragica codanna, quindi, nessun processo. I responsabili di «Chi lo ha visto?» hanno poi discusso della necessità di mostrare o no le fotografie degli scomparsi: per Stefano Caraceni, oggi trentaquattrenne, sparito nove anni fa e ricercato in tutti i modi dai genitori affranti, si è per esempio deciso di mostare solo una vecchia, inutile foto ritrovata a casa del ragazzo, in fondo ad una soffitta. 'Prima di scomparire — ha raccontato Beghin a proposito del caso che aprirà la puntata di domenica — Stafano Caraceni aveva distrutto tutte le sue fotografìe e aveva imboccato la strada di un pericoloso processo di regressione. La mamma racconta che da un po' aveva, ricominciato a giocare con le costruzioni'. 'Raramente le persone che scompaiono — ha proseguito il capostruttura di Raitre — sono artefici di una libera scelta e anche quando lo sono, non è possibile che il loro diritto calpesti quello delle persone sofferenti, ancora impegnate nell'impossibile ricerca. Una ricerca, tra l'altro, svolta quasi sempre senza nessun aiuto istituzionale: mentre nel caso dei minori le indagini vengono infatti proseguite con solerzia, in quello dei maggiorenni le ri¬ cerche sono destinate a esaurirsi in breve tempo. Il principio basilare della trasmissione somiglia perciò a quello di "Posto pubblico nel verde" e sta nel tentativo di stimolare la solidarietà fra le persone. Dare un segno, farsi vivi, anche sólo con-iuna-xartolina e-senza necessariamente cambiare il corso delle proprie scelte, rientra in quel patto tacito che regola i rapporti all'interno della nostra società'. Domenica si parlerà anche di Maria Carmela Palumbo, torinese ventenne, scomparsa l'estate scorsa durante una passeggiata in montagna, e di Lorenzo Febbi, 22 anni, sparito il 30 gennaio scorso dopo aver lasciato sulla tomba della madre una vistosa macchia di sangue e un biglietto con su scritto 'Mamma, vengo da te. Papà scusami». f.c.

Persone citate: Beghin, Caraceni, Donatella Raffai, Lio Beghin, Lorenzo Febbi, Maria Carmela, Muir, Paolo Guzzanti, Stefano Caraceni

Luoghi citati: Roma