Rinascente più internazionale

Rinascente più internazionale Smentite le voci di trattative per la fusione con la Standa di Berlusconi Rinascente più internazionale La società punta ad alleanze commerciali con partner stranieri - Impegnativo programma di investimenti e acquisizioni in Italia - Le vendite '88 salite a 2938 miliardi (+10%) MILANO — -Berlusconi dice di volere la fusione perché altrimenti saremo sottodimensionati rispetto ai concorrenti europei: è solo una sua affermazione, di concreto ci sono solo le sue osservazioni». Nicolò Nefri, presidente della Rinascente, liquida così l'ipotesi della ventilata unione con la Standa, la catena di grandi magazzini del gruppo Fininvest. Il progetto di concentrare le due maggiori reti di distribuzione del nostro Paese è molto ambizioso e consentirebbe di creare un gruppo che, per dimensioni e giro d'affari, si collocherebbe tra i primi in Europa. Ma, al momento, non esistono le condizioni per realizzarlo, né tantomeno ci sono trattative in corso. E allora la Rinascente come pensa di sviluppare le proprie attività? L'assemblea degli azionisti, che ha approvato il bilancio '88, è stata l'occasione per i vertici della società di fare il punto sull'impegnativo piano dì investimenti in via di realizzazione. Per crescere ancora, in Italia e all'estero, la Rinascente punta sulle acquisi zioni, come è avvenuto di re cente con la Sigros, una catena di supermercati siciliana, e su accordi commerciali, non azionari, con partner stranieri. «So/o così — dice Nefri—possiamo raggiuni ere i nostri concorrenti europei». Nel corso dell'88 la società, controllata dalla Saes del gruppo Ifil, ha realizzato notevoli investimenti in immo . bilizzazioni tecniche (116 miliardi a livello di gruppo), ha costruito tre nuovi ipermercati (Padova, Milano Vimo drone, Pompei) che dovreb bero essere aperti entro l'89, ha ristrutturato 22 punti di vendita e aumentato il numero dei negozi affiliati col franchising. Questo sforzo finanziario si è naturalmente riflesso, pur in misura molto limitata, sui conti '88 della società che hanno evidenziato una leggera contrazione dell'utile netto a 70 miliardi, 4 in meno rispetto all'87, a fronte di vendite per 2938 miliardi ( + 10%). L'autofinanziamento è aumentato del 10% a 176,8 miliardi, il dividendo è pari a 150 lire per le azioni ordinarie e privilegiate e a 210 lire per quelle di risparmio. Oltre al rafforzamento complessivo dei settori operativi e merceologici, la Rinascente, già la prima catena italiana per l'abbigliamento, vuole crescere anche in campo alimentare. «Ci sono tanti progetti — sostiene il presidente — e se ci saranno buone occasioni le coglieremo». La prima è stata la Sigros che nell'88 ha realizzato un giro d'affari di 406 miliardi. L'acquisizione, che deve essere ancora completata, ha un valore di circa 100 miliardi per il 100% della società siciliana, ma probabilmente la Rinascente rileverà il 75%. L'assemblea ha approvato il trasferimento della sede sociale a Milano Fiori che ha consentito la cessione degli immobili di Piazza Carlo Erba a Milano alla Lasa (gruppo De Benedetti). E' prevista, infine, la ristrutturazione dell'ultimo piano del grande magazzino milanese di Piazza Duomo con un aumento della superficie di vendita. r.g. Nicolò Nefri

Persone citate: Berlusconi, Nefri, Nicolò Nefri

Luoghi citati: Europa, Italia, Lasa, Milano, Padova, Pompei