Cirillo i br divisi

Cirillo, i br divisi Al processo parlano i carcerieri dell'ex assessore Cirillo, i br divisi I guardiani della «prigione»: «Fu la camorra, su pressione dei politici, a interessarsi del caso» • Ma il capo-colonna Chiocchi li smentisce NAPOLI — Neppure l'udienza interamente dedicata agli interrogatori dei brigatisti della colonna napoletana è servita a far luce nell'intricata vicenda del rapimento dell'assessore regionale Ciro Cirillo. Sulle modalità della liberazione di Cirillo e in particolare sul presunto intervento dei politici napoletani, le versioni dei terroristi interrogati sono state non solo discordanti, ma opposte. •Fu la camorra, su pressione di alcuni politici napoletani, a interessarsi della liberazione dell'assessore Ciro Cirillo, rapito dalle Brigate rosse-. Questa la deposizione di Maria Rosaria Perna e Pasquale Aprea, i coniugi nel cui appartamento Cirillo fu tenuto prigioniero. -Non e vero — ha ribattuto Chiocchi, tra gli ideatori del rapimento, colui che avrebbe riferito i particolari ai coniugi Aprea —, le Br hanno deciso in piena autonomia. E io non ho parlato con i miei compagni dell'intervento dei politi ci: mi trovavo in clandesti nità, non potevo avere noti zie dall'interno del carcere». I primi ad essere ascoltati dai giudici sono stati proprio Maria Rosaria Perna e Pasquale Aprea. Entrambi han no confermato le dichiarazio ni fatte in istruttoria. La decisione di chiedere un riscat to per il rilascio fu presa, se condo la Perna, soltanto in una fase successiva al rapi mento, verso il luglio '81 ■ Chiocchi mi ha riferito dell'intervento di Gava nelle trattative — ha detto Aprea — e la questione del riscatto fu posta soltanto una venti na di giorni prima del rila scio. Eravamo convinti che a quel punto gli obiettivi poli tici della campagna Cirillo erano stati già raggiuntiGiovanni Planzio, anche lui appartenente alla colonna napoletana, ha ribadito che a suo avviso la richiesta di un riscatto non era l'obiettivo del sequestro. Quanto alle circostanze del rilascio di Cirillo, Planzio ha detto che vide da lontano sopraggiungere una automobile della polizia stradale e successivamente una vettura civile, in seguito seppe che la Perna, attraverso la radio aveva ascoltato un battibecco tra poliziotti. Da Senzani poi avrebbe appreso dell'intervento dei politici nelle trattative. L'uomo ha anche escluso che siano stati pagati soldi alla camorra. E' stato infine il turno di Antonio Chiocchi, allora capocolonna br. L'uomo ha negato di aver parlato con i suoi compagni dell'intervento dei politici nella vicenda e ha precisato che la questione del riscatto fu presa in considerazione quando tutti gli obiettivi politici del sequestro (requisizioni delle case sfitte per i terremotati, smantellamento di una -roulottopoli», pubblicazione dei documenti br) erano stati raggiunti. -In ogni caso — ha precisato — Cirillo sarebbe stato rilasciato-. Chiocchi ha anche negato che l'organizzazione svolse indagini patrimoniali su Cirillo. Durante una pausa dell'udienza l'avvocato di Rotondi, imputato perii falso documento dell'Unità, ha reso noto che il suo assistito ha querelato il quotidiano, sostenendo di non essere un faccendiere e di non aver frodato la giornalista Marosca. (Ansa)

Luoghi citati: Napoli, Rotondi