Bolzano, la Svp insegue i voti italiani di Giuliano Marchesini

Bolzano, la Svp insegue i voti italiani Domani le comunali: Durnwalder cerca di ridimensionare il msi con la lìnea del dialogo Bolzano, la Svp insegue i voti italiani Il successore di Magnago alla Provincia: «Miriamo a una politica che possa andar bene a tutti i gruppi etnici» - Il missino Mitolo: «A sèi intesi dal nostro successo alle regionali non è cambiato nulla, gli elettori ci confermeranno la fiducia» DAL NOSTRO INVIATO BOLZANO — Il nuovo corso della Sudtiroler Volkspartei alla prova elettorale. Le elezioni comunali di domani a Bolzano dovrebbero rispondere ad un interrogativo: se l'aria più leggera che si respira in questa città, dopo l'insediamento di Luis Durnwalder alla presidenza della Provincia, influisca anche sull'umore dei cittadini che si recheranno alle urne. Sullo sfondo dell'Alto Adige, le incomprensioni e le divisioni che hanno spesso reso amara l'esistenza dei gruppi di lingua tedesca e italiana. Ora il partito di raccolta sudtirolese, tramite il leader emergente Durnwalder, mostra l'intenzione di instaurare un rapporto distensivo con gli altoatesini di lingua italiana. Nella prospettiva, la soluzione della vertenza dell'Alto Adige, anche se da parte della svp resta qualche riserva per quanto riguarda la contestata facoltà d'indirizzo e coordinamento del governo, che, secondo i dirigenti del partito sudtirolese, costituisce un pericolo per l'autonomia altoatesina. Tornato da Roma, dove ha incontrato i ministri Maccanico, Santuz e Mannino, il successore di Magnago alla presidenza della Provincia si dice comunque -contento». •Non ho avuto risultati concreti — aggiunge Durnwalder — ma nemmeno me li aspettavo. Sono andato a Roma soprattutto per presentarmi, per illustrare la mia politica. E posso dire che è stato un buon viaggio». Ora aspetta il responso delle urne di Bolzano. C'è un pasticcio burocratico a monte di queste elezioni: Sergio Leonardi, candidato per il pri. fu escluso dalla tornata elettorale del 13 maggio dell'85 perché la sua posizione non rispondeva al requisito della norma che stabilisce l'obbligo di residenza per quattro anni nella regione e per due consecutivi nella provincia. Quindi ricorso al Consiglio di Stato che diede ragione all'emarginato rappresentante repubblicano e sciolse il Consiglio comunale. Cancellata, così, la giunta dc-psi-svp, che tra l'altro stava in piedi per miracolo. E nomina di un commissario, Giovanni Saighetti Drioli, al quale si attribuisce comunque il merito di aver portato una ventata di efficientismo. Adesso è il momento del «tutto da rifare» per l'amministrazione comunale. Occorre tener presente che a Bolzano la proporzionale è inversa, rispetto al resto dell'Alto Adige: due terzi della popolazione di lingua italiana, gli altri tedeschi e ladini. Il voto di domani, dunque, può essere interpretato come una risposta degli italiani di Bolzano a quella piccola «perestrojka» di Durnwalder. Anche se forse la politica del dialogo della svp è troppo recente per incidere in maniera vistosa. Fin qui, le tornate elettorali in questa città hanno dato la misura dello scontro tra una parte consistente del gruppo di lingua italiana e quello di lingua tedesca. E' stato, insomma, il tempo delle «barricate». E s'è fatto raccoglitore di messi l'msi: 16.325 voti, pari al 22,66r/fr, alle comunali del maggio dell'85, mentre la svp raggiungeva il 20,51'7r. Ancora in salita i missini alle regionali di novembre, con il 26,79%. Lo sì è chiamato in diversi modi, questo fenomeno che inquieta non soltanto la svp, ma anche gli altri partiti italiani. Si è parlato di voti di protesta, di malcontento, di paura di essere sopraffatti. E domani, che succederà? Andrea Mitolo, deputato missino, non crede nelle aperture di Durnwalder, è convinto che da queste elezioni verrà un'al¬ tra strepitosa vittoria del suo partito. -Secondo me, a sei mesi dal nostro successo alle regionali qui non è accaduto proprio niente. E gli elettori non cambieranno idea. Sa cosa le dico? Che il nuovo corso della Volkspartei non esiste. Loro hanno detto che andranno incontro alle esigenze del gruppo italiano. Ma hanno anche detto che la loro politica procede nel solco tracciato da Magnago: questa è una grossa contraddizione, perché Magnago ha sempre ignorato i diritti degli italiani». Luis Durnwalder. infastidito da una campagna elettorale missina che cavalca le contrapposizioni, replica secco: •Fin dall'inizio io ho dichiarato che intendiamo portare avanti una politica che possa andar bene per tutti i gruppi etnici altoatesini». E' la politica che Durnwalder definisce •del guardarsi in faccia». -E assicuro che dalle parole si passa ai fatti. Già abbiamo cominciato a risolvere qualche problema». Tira avanti per la sua strada, Durnwalder, cercando di rompere la marcia missina. E con un avvertimento: -Collaborare, certo. Ma vorrei anche collaborazione da parte della popo¬ lazione di lingua italiana». Ancor più secco Silvius Magnago, tuttora alla guida della Volkspartei: -Bolzano presenta, da alcuni anni a questa parte, una rappresentanza vistosamente folta del partito neofascista nel Consiglio comunale, la quale chiede voti all'elettorato italiano con una sfida totale all'autonomia, una sfida contro i diritti dei gruppi linguistici tedesco e ladino, presentando fatti non veri e facendo promesse che non possono essere mantenute-. Nel mezzo della battaglia, i «verdi alternativi», gruppo interetnico, reduce dal successo delle regionali di novembre. Per i verdi altoatesini Pannella è venuto a tenere un comizio. Pannella parla di una -primavera» dell'Alto Adige, nel panorama europeo. Ma poco più tardi sono tornati in campo i missini. Gianfranco Fini ha tenuto il suo comizio in piazza della Vittoria, di fronte a quel monumento che ha visto altre adunate del genere. -Bolzano, più Italia nel cuore dell'Europa-, è scritto sui manifesti dell'msi. Ma lo slogan più appropriato dovrebbe essere:-Più Europa nel cuore del Sud Tirolo». Giuliano Marchesini