Bimbo grave sospetti sul papà

Bimbo grave, sospetti sul papà Ha un anno ed è in coma profondo a Napoli: sul corpo segni di lesioni Bimbo grave, sospetti sul papà Medici e carabinieri convinti che il piccolo sia stato maltrattato - Ustioni al viso, tracce di morsi e una gamba fratturata -1 genitori si difendono: «E' stato solo un incidente: non aveva digerito il cibo, forse scuotendolo gli abbiamo fatto male» - Ma le ferite risalgono a periodi diversi NAPOLI—n bimbo era già in coma quando l'ambulanza ha varcato i cancelli dell'ospedale. 'Ha vomitato, non respirava più», ha raccontato in lacrime la madre. Ma un tragico incidente non spiega quel che la visita ha rivelato. Un corpicino martoriato: ustioni al volto e alle braccia, segni di morsi, ecchimosi, ferite, una frattura alla gamba mai curata. Alla versione dei genitori non credono 1 medici e non credono i carabinieri. Nicola ha un anno, la sua vita è appesa ad un filo: la diagnosi parla di «coma profondo' e le speranze che non diventi irreversibile sono ridotte al lumicino. L'ennesimo caso di violenza familiare? La risposta è legata all'inchiesta aperta ieri dal sostituto procuratore di Avellino, Amato Barile. Su Clemente De Biasio, ventisette anni, e sulla moglie, Gelsomina Curci, di vent'anni, grava 11 terribile sospetto di aver sottoposto a sevizie il bambino. n magistrato non ha ancora preso decisioni nei loro confronti, ma già il tribunale per i minori di Avellino ha chiesto che siano fatti accertamenti sulle condizioni dei due fratellini dì Nicola, Antonio, suo gemello, e Fiorentina, di due anni. La famiglia vive a Sant'Agata, una frazione di Solo tra, il Comune irplno sede di un «polo conciario» frantumato in decine di piccole aziende per la lavorazione delle pelli. In fabbrica il padre del piccolo trova saltuaria occupazione: per lui sbarcare 11 lunario è un'impresa quotidiana. Che cosa è accaduto nel prefabbricato che fa da casa ai due coniugi? -E' gente povera, ma onesta', dicono i vicini. Ma neppure la comprensione della gente spiega perché Nicola è ora ad un passo dalla morte. Nell'ospedale del paese il bimbo arriva l'altra sera. I genitori dicono che si è sentito male all'improvviso per un rigurgito della pappa che ave¬ va da poco mangiato. I medici riescono a rianimarlo, ma le sue condizioni sono gravissime e si decide l'Immediato trasferimento al Santobono, il presidio pediatrico di Napoli. E' qui che il dramma assume contorni oscuri, mette a nudo una probabile storia di violenza. Davanti agli occhi dei sanitari c'è un corpo con segni inequivocabili: le bruciature, 1 lividi, i morsi. Nei corridoi dell'ospedale i genitori aspettano attorniati dai parenti. La madre piange. E' una giovane donna bruna, i lineamenti del viso sono infantili, tradiscono la paura. 'Forse quando si è sentito male — mormora — ho buttato in faccia al bambino dell'acqua, forse ho sbagliato ed era acqua bollente invece che fredda». «Forse — aggiunge — ho preso Nicola troppo forte, l'ho sbattuto per farlo respirare e perciò s'è fatto male». H padre parla di 'fratture spontanee», replica ai sospetti con decisione: 'Abbiamo tre figli, perché avremmo dovuto picchiare Nicola, soltanto Nicola?». Le assistenti sociali del Santobono sottolineano che il bimbo presenta lesioni al cuoip capelluto, che la frattura alla gamba risale probabilmente ad un mese fa e che ora l'osso si è ricomposto, ma in maniera irregolare. Nel suo lettino il piccolo non dà segni di vita, la pelle chiara è piena di macchie rosse, di lividi viola. Perché? Un primo esame radiografico ha rivelato che non ci sono resti di cibo nelle vie respiratorie. «Potrebbe essere il soffocamento ad aver causato l'arresto cardiocircolatorio ed il conseguente coma — dicono al Santobono —. Afa non possiamo escludere che siano la conseguenza di un trauma cranico». La segnalazione ed il referto sono finiti nelle mani dei carabinieri: troppi sono gli aspetti della vicenda da chiarire, e fragili appaiono le giustificazioni dei genitori. Tutti e due sono stati interrogati tutti e due hanno sostenuta che si è trattato di un incidente, ma nulla hanno detto sull'origine delle tracce che parlano di percosse, di sevizie che Nicola avrebbe subito, anche in passato. 'Stiamo indagando, stiamo cercando di capire», è il cauto ritornello degli inquirenti. Sono stati ascoltati i vicini, qualcuno ha parlato di frequenti litigi tra i due giovani, ma nessuno pare si sia accorto che il bimbo era diventato vittima di chi avrebbe dovuto accudirlo. All'ufficio assistenza del Comune di Solofra il tribunale per 1 minori di Avellino ha inviato un fonogramma. Oltre a comunicare la notizia del ricovero del piccolo, i giudici hanno chiesto che siano verificate le condizioni di vita dei suoi due fratellini. Ma Antonio e Fiorentina non hanno seguito la stessa sorte di Nicola: su di loro non sono stati trovati segni di percosse. Mariella Cirillo

Persone citate: Amato Barile, De Biasio, Gelsomina Curci, Mariella Cirillo

Luoghi citati: Avellino, Comune Di Solofra, Napoli, Sant'agata