Il «740» non è uguale per tutti

Il «740» non è uguale per tutti Entro maggio milioni di contribuenti devono presentare la denuncia dei redditi Il «740» non è uguale per tutti Chi ha un solo lavoro dipendente e non più di sei immobili può limitarsi al «101» - Compilazione più facile, ma nessuno sconto - In ogni caso bisogna anticipare il 40% dell'acconto di novembre - Per i pensionati Inps non cambia nulla Temuto e complicatissimo «740», addio. Milioni d'italiani tirano un sospiro di sollievo. Entrali 31 maggio non sono più tenuti a compilare — o, com'è ben più probabile, a far compilare dal commercialista —il classico modello per la dichiarazione dei redditi. Tra 1 «fortunati» chi dispone di un reddito da lavoro dipendente; chi, oltre al lavoro dipendente, possiede degli immobili (fino a un massimo di sei); chi ha un lavoro dipendente e un coniuge che conta su redditi di fabbricati. Per loro il ministro delle Finanze ha modificato il modello 101, che viene rilasciato dalle aziende. Fino all'anno scorso, poteva essere presentato all'Ufficio delle imposte solo per la dichiarazione dei redditi del dipendente senza altri lavori né proprietà immobiliari. Quest'anno è stato modificato: e su di esso — oltre alle indicazioni angrafiche a quello specifico del reddito — si possono aggiungere i dati sulle proprietà immobiliari e infine calcolare Irpef e Ilor. I pensionati sono esclusi. Ai titolari di pensioni erogate dall'Inps, dalle direzioni provinciali del Tesoro e dagli altri enti pubblici viene rilasciato il consueto modello 201, sul quale non è possibile segnare eventuali proprietà immobiliari. Questi pensionati, se non hanno altri redditi, non sono tenuti ad alcuna dichiarazione: nemmeno se l'importo della pensione supera i fatidici 6.111.000 lire, al di sopra dei quali tutti i lavoratori sono tenuti alla presentazione quanto meno del modello 101. Se invece hanno proprietà immobiliari o altri redditi, devono compilare il 740, al quale allegheranno il modello 201 come certificato della pensione percepita. Coloro, invece, che ricevono la pensione da parte di enti, casse o fondi privi di personalità di diritto pubblico, ricevono il 101. E devono completarlo esattamente come i lavoratori dipendenti. Ecco — a proposito del 101 — qualche suggerimento pratico. II «domicilio fiscale». Le prime cinque sezioni del 101 sono predisposte dall'azienda. Dalla sesta sezione ha inizio qualla parte che deve essere compilata dal contribuente in sostituzione del 740. Per quanto riguarda i dati anagrafici, qualche proble- ma può venire innanzi tutto nell'indicazione del «domicilio fiscale». Il caso di trasferimento nel corso dell'89, il cambiamento di domicilio fiscale scatta dal sessantesimo giorno successivo alla variazione nei registri anagrafici. Per chi si è trasferito entro febbraio, insomma, non ci sono problemi; per chi ha cambiato domicilio in seguito, bisogna fare riferimento al giorno in cui è avvenuta la variazione. Se il trasferimento è stato regolarizzato, per esempio, il 23 marzo, la dichiarazione va inoltrata fino al 22 maggio all'Ufficio imposte del vecchio Comune, nei giorni successivi all'Ufficio delle imposte del nuovo Comune. I famigliari a carico. La gui¬ da che viene distribuita con il modello 101 indica quali persone possono essere riconosciute come «famigliari a carico», con effetto sul calcolo delle detrazioni (riga 43). Niente di più semplice; ma attenzione: la falsa attestazione è punibile penalmente con multa e reclusione. A questo punto, per qualcuno è beli 'e finita. Chi ha solo il reddito da lavoro dipendente per cui è stato rilasciato il 101, non ha che da firmare e spedire all'Ufficio delle imposte. Chi possiede degli immobili, invece, deve «voltar pagina». E compilare la parte più propriamente sostitutiva del 740. I redditi dei fabbricati. Sul 101 si può segnare un massimo di sei «unità immobiliari», con rispettive categorie e rendite catastali. Poi calcolare il reddito effettivo, tenendo conto di alcune particolari condizioni. Per le «abitazioni secondarie a disposizione» il reddito catastale dev'essere aumentato di un terzo. Nel caso di «appartamenti sfitti in Comuni ad alta tensione abitativa», dev'essere rivalutato addirittura del 300 per cento, in sostanza moltiplicato per quattro. In altri casi, invece, si apportano dei «tagli» al reddito catastale. Sugli immobili sfitti per motivi non dipendenti dalla volontà del proprietario (quando, cioè, questi non se li è tenuti a disposizione) il reddito viene ridotto all'80 per cento. La riduzione scende addirittura al 20 per cento sulle unità immobiliari per cui siano state concesse autorizzazioni al restauro e sulle nuove abitazioni per i primi 18 mesi da quando sia stata rilasciata autorizzazione all'abitabilità. Gli «oneri deducili». Il modello 101 è molto più restrit tivo del 740. Possono essere portati in detrazione solo due tipi di spese: 1) lUor ver sata nel corso dell'88; 2) gli interessi passivi. «or: è deducibile sia l'importo versato nel maggio '88 a saldo per i reddito del 1987 sia quello versato a novembre come acconto per il reddito del 1988. Non è deducibile, invece, l'Ilor derivante dal condono. Interessi passivi: sono am messi alla detrazione, con i relativi oneri, gli interessi pagati in dipendenza di mutui anche se garantiti da ipoteca su «immobili non di proprietà del soggetto che contrae il mutuo». In questo caso specifico, comunque, la deduzione ha un «tetto» di 4 milioni U calcolo dell' Ilor. La percentuale di tassazione è del 16,20 per cento. Attenzione a non indicare i redditi imponibili che la legge considera totalmente esenti: la data di scadenza dell'esenzione dev'essere indicata fra le annotazioni nell'apposito riquadro. In particolare, «le case economiche e popolari» sono esentate «per 25 anni o per 15, a secondo che le case stesse siano realizzate su aree date in concessione o cedute in proprietà». Il calcolo deU'Irpef. Nelle detrazioni d'imposta, rientrano i famigliari a carico e le spese sostenute per produrre il proprio reddito (costo dei trasporti, dell'aggiornamento professionale, eco. Per le quote sui famigliari a carico, basta consultare il fascicolo illustrativo allegato al 101; per la seconda voce, è prevista una detrazione fissa di 516.000 lire dall'imposta (lorda), più un'altra detrazione di 228 mila lire se il reddito non supera gli 11 milioni. Quanto si paga. Il 101 integrato significa maggior facilità di compilazione, ma nessuno sconto. Il «saldo- per 188 viene calcolato secondo le solite regole. Con un'avvertenza. Da quest'anno, se il precedente acconto è superiore a quanto risulta dalla dichiarazione, il contribuente ha due possibilità: chiedere il rimborso o portare la somma in eccesso a «compensazione» sulla prossima imposta. Nessun versamento se l'importo è inferiore a 20.000 lire. Un'altra novità: secondo il cosiddetto «decretone bis», si paga fin da ora un acconto sull'acconto che dovrebbe essere versato a novembre per l'imposta sui" redditi deJ'39. Si determina l'importo dell'Irpef e dellUor dovute per l'88; si calcola il 95 per cento, e si ottiene il cosiddetto «acconto di novembre». Ma il 40 per cento di questa cifra dev'essere versato già a maggio. A una condizione: che il 95% superi le centomila lire. In caso contrario, si rinvia tutto a fine anno. Gianluigi Savio Nove aliquote per calcolare Mrpef Imposts dovuta Scaglioni di reddito % sul limit e massimo Imposta dovuta sui redditi lntermedi agli scaglioni dlreddito finoa 6.000.000 12 720.000 12% sulllntero importo da 6.000.001 finoa 11.000.000 22 1.820.000 720.000 + 22% della parte eccedente 6.000.000 da 11.000.001 finoa 28.000.000 27 6.410.000 1.820.000 + 27% della parte eccedente 11.000.000 da 28.000.001 finoa 50.000.000 34 13.890.000 6.410.000 + 34% della parte eccedente 28.000.000 da 50.000.001 fino a 100.000.000 41 34.390.000 13.890.000 + 41% della parte eccedente 50.000.000 da 100.000.001 fino a 150.000.000 48 58.390.000 34.390.000 + 48% della parte eccedente 100.000.000 da 150.000.001 fino a 300.000.000 53 137.890.000 58.390.000 + 53% della parte eccedente 150.000.000 da 300.000.001 fino a 600.000.000 58 311.890.000 137.890.000 + 58% della parte eccedente 300.000.000 oltre i 600.000.000 62 — 311.890.000 + 62% della parte eccedente 600.000.000

Persone citate: Gianluigi Savio