Da Kohl un mediatore dimezzato

Da Kohl un mediatore dimezzato Il premier olandese, dopo aver dato le dimissioni, ha discusso dei Lance con il Cancelliere Da Kohl un mediatore dimezzato DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Per Ruud Lubbers, primo ministro olandese dimissionario rimasto in carica per l'ordinaria amministrazione, il primo impegno del dopo crisi era l'atteso incontro con il cancelliere Helmut Kohl. Poche ore dopo avere formalizzato, con la regina Beatrice, la caduta del suo governo, ecco Lubbers con il collega tedesco addentrarsi ancora una volta nell'intricata questione dei missili tattici. L'Olanda è uno dei due Paesi, l'altro è l'Italia, che stanno cercando una via d'uscita dalla situazione in cui il contrasto tedesco-americano ha precipitato l'Alleanza atlantica. La singolarità politica im¬ plicita nel fatto che Lubbers è un capo di governo dimissionario si riflette nella presentazione della visita fatta dal portavoce tedesco. L'incontro, ha detto Hans Klein, è avvenuto formalmente a livello di capi di partito. Sia Kohl sia Lubbers sono infatti alla testa dei rispettivi partiti cristiano-democratici. Ma questo non toglie spessore politico all'incontro: anche perché sarà probabilmente Lubbers, a fine mese, a rappresentare il suo Paese al vertice atlantico di Bruxelles. Il destino dei missili Lance, dunque, ha dominato la giornata. A differenza dal governo di Roma, che cerca un compromesso partendo da una posi¬ zione molto vicina a quella tedesca, gli olandesi prendono le mosse da una propensione verso la tesi americana, secondo cui l'ammodernamento dei vecchi Lance è indispensabile. La mediazione proposta dall'Aia consiste nelTaffiancare, a una decisione rapida sull'ammodemamento, l'offerta di un negoziato al Patto di Varsavia per ridurre i sistemi nucleari di breve gittata. Questa trattativa, altra analogia con la posizione italiana, andrebbe collegata con l'andamento della conferenza di Vienna sul disarmo convenzionale. A parte le sottigliezze tecniche, si va diffondendo a Bonn la sensazione che dei due problemi sul tappeto, la compattezza della Nato e la sua politica militare, almeno il primo possa essere risolto in tempo per salvare il vertice di Bruxelles. La riunione dei Sedici in programma a fine mese, fra l'altro, sarà l'occasione per celebrare i quarant'anni dell'Alleanza. E nessuno vuole davvero una rottura in un momento cosi delicato: nemmeno gli americani che infatti, come si nota qui, hanno cominciato a ammorbidire ì toni nei confronti della posizione tedesca. Frattanto si precisa la posizione francese, del tutto atipica fra i due schieramenti in cui in questo momento si divide la Nato. Parlando all'Assemblea nazionale, il ministro degli Esteri Roland Dumas ha detto che la disputa tedesco-americana non riguarda Parigi Al tempo stesso Dumas invita l'Unione Sovietica a dare una dimostrazione di buona volontà, riducendo unilateralmente il suo arsenale nucleare tattico. Infine dall'Europa neutrale è arrivato ieri un primo incoraggiamento per la linea seguita dal governo di Bonn. Alois Mock, vicecancelliere austriaco e ministro degli Esteri, ha auspicato un negoziato per la riduzione dei missili tattici. L'Austria, dice Mock, è favorevole a qualsiasi iniziativa di disarmo, purché sia verificabile e porti gli arsenali contrapposti a livelli ridotti e equilibrati. J a.v.