Se Kohl
Se Kohl Se Kohl l'immagine di una Germania Occidentale che leva la sua voce nella politica internazionale anche per motivi di natura non economica. Insomma, ['humus oggettivo in cui si radica l'atto di Kohl è questo: sono passati oltre quarantanni da Yalta, e gli equilibri internazionali stanno irrimediabilmente e irreversibilmente cambiando. Tali cambiamenti non sono privi di pericoli e di potenziali gravi tensioni. E' però illusorio credere di poter risolverli guardando al passato e ad esso chiedendo sperimentate ricette. L'ordine internazionale non è più bipolare, ma multipolare. Stati Uniti e Unione Sovietica restano le due maggiori potenze, ma per molti aspetti non sono più delle superpotenze; e faticano ormai ad affermare la propria leadership nelle loro tradizionali sfere d'influenza. Il Giappone, al di là delle sue miserie politiche, è l'emergente superpotenza economica; e comincia a sua volta a far sentire il proprio peso negli affari mondiali (e valore simbolico acquista l'accordo con gli Usa per la costruzione in comune di un aereo militare). Poi vi sono la Cina e le nuove potenze regionali. E, infine, l'Europa Occidentale; la quale, per quanto contraddittoriamente, procede nella propria integrazione. In siffatto contesto globale, spetta all'Europa Occidentale di dedicare una particolare considerazione per un verso all'Europa Orientale e all'Unione Sovietica che, come la Cina, sono attraversate da scosse politiche ad alta tensione (rivitalizzanti perla società, ma piene d'incognite per l'assenza di quadri istituzionali che possano fare da canali alla crisi del sistema totalitario); per l'altro verso alla Germania, che non si può più pensare possa ancora per molto restare quella uscita dal 1945. Data una simile situazione di pieno movimento continentale dell'Europa, ci si deve preparare a veder riemergere con forza la questione tedesca. Essa è, tutti lo sanno, tanto importante quanto difficile e delicata. Ma pensare di conservare lo status quo è una illusione da vecchio Metternich. Chi ritenga di mantenere ancora per molto in frigorifero la questione tedesca in primo luogo s'illude e in secondo luogo semina male. Senza una intelligente iniziativa degli alleati europei, rivolta a ridiscutere con gli Usa e l'Urss l'ormai obsoleta eredità di Yalta, non dovremmo meravigliarci se, dietro e dopo Kohl, crescessero in Germania le posizioni neutralistiche. e se dal neutralismo venissero forti impulsi nella direzione di intese dirette con il Cremlino, con grave danno per l'Europa Occidentale. Gorbaciov presto sarà a Bonn. Una Bonn inquieta e una Mosca in crisi hanno molto da offrirsi e da darsi reciprocamente. Massimo L. Salvadori
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