La dc sceglie Lima

Montanelli diffamò De Mita? Il pm: macché, merita scuse Sorpresa al processo per la querela del presidente del Consiglio Montanelli diffamò De Mita? Il pm: macché, merita scuse Il procuratore della Repubblica: «II termine padrino si usa dovunque, perciò chiedo l'assoluzione» DAL NOSTRO INVIATO MONZA — Altro che colpevole, come vorrebbe 11 querelante Ciriaco De Mita. Per Giovanni Mariconda, procuratore della Repubblica, Indro Montanelli andrebbe assolto e meriterebbe infinite scuse. 'Questo processo non si doveva fare!', ripete in aula per quasi tre ore, con foga in crescendo. Montanelli ha «dato del padrino a De Mita»? Alt: 'Dicendo che non esiste diffamazione — afferma il pm —io non vado contro De Mita. Seguo la logica». E via, con toni e parole scoppiettanti, tra gli applausi del pubblico che è tutto con un sorpreso Montanelli. Era attesa la sentenza, ieri. E invece avvocati e pm hanno dato spazio all'arte (oratoria). Due ore per Vincenzo Siniscalchi, parte civile per De Mita. Quasi tre per il pm. Poco più di una per Vittorio D'Aiello, difensore di Montanelli. Sentenza che slitta al 15 maggio. In aula erano tutti sfiniti, a fine pomeriggio. Stanco Si¬ niscalchi: «De Mita ha diritto come tutti al rispetto del suo onore e della sua dignità. Montanelli non può attribuirgli il varo di una legislazione antimonopolistica al solo scopo di far chiudere n Giornale/ Da quest'aula De Mita non può uscire condannato da un'assoluzione di Montanelli!: De Mita, dato per probabile presente, non si è visto causa l'incontro con il cancelliere Kohl. Mariconda l'aspettava: 'Fosse venuto mi avrebbe messo in difficoltà, avrebbe esercitato un riflesso condizionante sul tribunale». Insomma, dice il pm, sarebbe stata una presenza intimidatrice o quasi. Ma è solo l'inizio della requisitoria, questo. Ricorda il periodo della querela, quando nella primavera '88 De Mita e il futuro governo valutavano l'Opzione zero, che avrebbe impedito a Berlusconi il possésso contemporaneo di reti tv e quotidiani (/I Giornale). Il 9 aprile Montanelli scrive il suo fondo, titolo 'Messaggio di padrino: 'Allora — sostiene il pm — De Mita capo del governo sembrava volesse far tremare il giornalismo. Ora, nell'89, il suo consenso è in calo; è un animale strano in via di estinzione'. S'immagina, Mariconda, il giorno della pubblicazione: -Uno come lui, De Mita, deve avere un clan ricco di zelatori spiccioli e gratuiti. In quella sacrestia fumigante di incenso gli avranno detto: ti ha diffamato, chi crede d'essere quel toscanaccio, fagliela pagare, chiama l'avvocato...'. Fino alla querela. «£ questo vi fotte-, chiosa Mariconda. Ma quale colpevole. Montanelli, per il pm, «è la punta contro la partitocrazia'. Certo, il titolo 'Messaggio di padrino' può destare sorprese: «Afa è Montanelli che dà questo messaggio a De Mita, Gli dice: attento, se usi con me questi sistemi da padrino anch'io li uso». Segue una disquisizione sul termini 'policromi', con significati diversi. Lo stesso De Mita, quando lo ■ abbiamo sentito a Palazzo, ha : detto che a Napoli 'figlio di puttana" vuol dire o figlio di nessuno o persona estremamente intelligente. Se chiamassi De Mita figlio di puttana, potrebbe essere in senso positivo o negativo...». Altri termini analizzati: "puttanaio-, 'amante», 'ven- \ àuto- (un quadro o un ministro?), «cornuto». Tutti termini con significato, se si vuole, ben diverso. «Vedete — continua Mariconda con il suo accento da napoletano di Castellammare di S tabi a, come Antonio Gava — Mussolini diceva- chi non è con noi è contro di noi. De Mita la pensa alla stessa maniera. E' un modo di pensare camorristico, ma con questo io non dico che De Mita è della camorra. Il termine padrino è come il pane, ormai è un termine che si usa dappertutto». E Montanelli, con il "padrino' a De Mita, l'ha voluto criticare per i suoi metodi discutibili. La richiesta di assoluzione era scontata: Mariconda l'aveva già sollecitata appena ricévuta la querela, ma il giudice istruttore non si è mostrato della stessa opinione. Tono e argomenti della sua requisitoria invece, scontati non lo erano. 'Finisce che questo mi fa perdere la causa», è la frase sfuggita a Vittorio D'Aiello, difensore di Montanelli. E quando D'Aiello ha iniziato la sua arringa, il primo sforzo è stato quello di prendere le distanze dal pm. Non dalle conclusioni, è ovvio, ma da certi scoppiettìi e da certi toni ad eifetto. n pm ha chiesto l'assoluzione 'perché il fatto non sussiste-. D'Aiello perché Montanelli «Zia reagito ad un fatto ingiusto- come la proposta di Opzione zero. E se ha usato il termine -padrino- non c'è poi da stupirsi: 'Boss e padrino purtroppo sono termini adeguati alla degenerazione della partitocrazia-. Piuttosto, se vogliamo questionare sullo stile, conclude D'Aiello, 'parliamo di De Mita e della sua passione divorante per i giornali. Ha detto, espressione infelice, che Montanelli è un signore del passato... Mi auguro che si possa dir lo slesso di De Mita, quando compirà i suoi SO anni. Al momento i giudizi sono diversi...-. Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Castellammare, Monza, Napoli