Campioni come cowboys

Campioni come cowboys Campioni come cowboys JOHN Wayne, nella veste di un giornalista sportivo, si reca ad intervistare un giovane campione di baseball, a sua volta figlio di una grande promessa del passato. Quando scopre che il padre si era ritirato dallo sport perché alcolizzato, decide di non scrivere più il servizio: tra la storia e la leggenda, preferisce divulgare quest'ultima. C'è una notevole somiglianza tra la trama di questo telefilm, dal titolo Rookie of the year e quella di un grande film di John Ford, L'uomo che uccise Liberty Valance. Siccome anche Rookie ofthe Year è stato diretto da John Ford sei anni prima di Liberty Valance, possiamo parlare di anticipazione di quel Ford riflessivo ed amaro degli ultimi anni. La rassegna sui Classici hollywoodiani 32-60 è in programma martedì 2 maggio. E' interessante notare come i registi che hanno costruito con la loro abilità il più grande spettacolo americano attingano copiosamente all'altro grande entertainment americano, lo sport. Non vi è risvolto spettacolare della vita di tutti i giorni al quale 11 cinema americano non abbia attinto. Lo sport, in particolare, sottolinea l'individualismo caratteristico del way of life degli Stati Uniti. I campioni dello sport diventano eroi, come i cow-boys o i malines; ad essi sono dedicate al¬ cune delle pagine più belle di un cinema che non cessa di stupire. Naturalmente, ogni regista del cinema classico americano ha la sua personale interpretazione del fenomeno sportivo. Billy Wilder, proponendo la sua coppia preferita Jack Lemmon-Walter Matthau fa di Non per soldi... ma per denaro un fjlm frizzante, tutto cinismo, battute e misoginia. Sam Wood, che in attesa di dirigere Gary Cooper in Per chi suona la campana lo utilizza per L'idolo delle folle, resterà sulla falsariga del melodramma, Howard Hawks, nei suoi due film sulle corse automobilistiche, passerà dallo schema Warner (azione e dramma) di L'urlo della folla (1932) ai toni più congeniali della commedia drammatica in Linea rossa 7000 (1965). Per Cukor lo sport è occasione per mettere ancora una volta insieme Katharine Hepburn e Spencer Tracy, che in Lui e lei (1952) davano l'ultima esibizione del loro tipico rapporto di amore conflittuale. Fer Ida Lupino, tra le poche registe donne f Hollywood, lo sport è la molla per un conflitto generazionale, ovviamente tra donne. Lo sport viene amalgamato nel cinema classico americano a seconda della sensibilità e della poetica di ogni autore. Alberto Barbera Curatore della retrospettiva

Luoghi citati: Hollywood, Stati Uniti