Mettiamo ordine tra i nipoti del dottor Freud di Tilde Giani Gallino

Mettiamo ordine tra i nipoti del dottor Freud Scuole e concetti della psicoanalisi nel nuovo «Trattato» a cura di Antonio Semi Mettiamo ordine tra i nipoti del dottor Freud PER quanto la parola •psicoanalisì- sìa sulla bocca di qualunque persona, e il gergo psicoanalìtico sia stalo tanto divulgato da aver raggiunto tutti, proprio tutti, l'idea di scrivere, pubblicare e perfino leggere un Trattato di Psicoanalisi, è pur sempre una di quelle imprese che incutono rispetto. L'idea è venuta ad Antonio Alberto Semi, che l'ha concretizzata assieme ad un nutrito gruppo di psicoanalisti di t *'ore /chiediamo scusa pc ioti poterti citare individualmente i che. \anno collaborato con lui nella stesura dell'opera. Quanto al carico, non indifferente, della pubblicazione, esso è stalo assunto dall'editore Raffaello Cortina, che conferisce così ulteriore autorevolezza al suo catalogo, già di prestigio, di opere psicologiche. Il Trattato é suddiviso in due volumi: il primo, di 913 pagine, tratta di -Teoria e Tecnica- ed e appena uscito. Il secondo sarà nelle librerie in autunno e riguarderà la «Clinica-. Naturalmente, non è la prima volta che viene pubblicato Trattato di Psicoanalisì' ricordiamo quelli precedenti, di Nacht, Fenichel, Nunberg. In Italia, è diventato giustamente famoso quello di Cesare Musatti, pubblicato cinquant'anni fa, Questo nuovo, appena uscito, non si pone certo come alternativa al Trattato di Musatti, anzi, la sua lettura presuppone una profonda conoscenza di quello che Musatti aveva pubblicato nel 1949 da Borìnghieri. che ha avuto varie edizioni, e sul quale si sono formati tutti gli psicoanalisti e gli psicologi che operano oggi in Italia. D'altronde, in questi ultimi cinquant'anni una disciplina come quella psicoanalitica ha prodotto a livello internazionale molti nuovi modelli teorici, alcuni dei quali in contrasto fra loro, ed era ormai tempo che almeno un certo numero di essi fossero riordi¬ nati e messi a confronto. Per quanto concerne l'organizzazione del Trattato stesso, essa si struttura su più livelli: c'era evidentemente una prima esigenza, quella di dare una cronologia all'opera che, partendo dal fondatore della psicoanalisi, prendesse poi in considerazione i primi discepoli ortodossi del Maestro, i loro stessi allievi e le loro concezioni, che potevano ovviamente non collimare sempre con quelle di Freud. Si passano dun¬ que in rassegna le varie •scuole-, da quella ungherese, di cui hanno fatto parte oltre a Ferenczi, Róheim, Rade, Alexander, Balint, Hermann, a quella di Berlino, con Abraham. Ampio spazio viene concesso a Melania Klein e alla scuola inglese, e ai successivi sviluppi impressi ad essa soprattutto da Bion. Un problema di rilievo in un lavoro a più mani era quello della strutturazione dei testi da parte dei differenti autori. Per rendere l'opera il più omogenea possibile, il curatore ha chiesto ai suoi collaboratori di utilizzare un modulo che prevedeva un corpo centrale dal quale originavano varie diramazioni, e in effetti l'opera manifesta una sua coerenza e continuità, che viene accentuata dai numerosi rimandi anche ai capitoli e agli argomenti discussi da altri studiosi. Meno facili da utilizzare ci sembrano i ricorsi ai -percorsi concettuali- con schemi che si servono del linguaggio iconico. I dubbi riguardano soprattutto la posizione ed il raggruppamento, infondo al trattato, dei grafi e degli schemi. Se fossero stati ridotti di numero e posti direttamente nel testo avrebbero forse indotto maggiormente il lettore alla consultazione. Ma questa è solo una nota marginale. In complesso invece, Antonio Alberto Semi ha fornito i lettori analisti di un utile strumento di lavoro. Ora che esiste un tale strumento, gli addetti ai lavori, soprattutto coloro che si occupano oggi di psicoanalisi nel senso più ristretto della parola e degli sviluppi che essa ha avuto da Freud in poi, non potranno mancare di farvi riferimento. Tilde Giani Gallino Trattato di psicoanalisi, a cura di Antonio Alberto Semi, Voi. 1°, Raffaello Cortina, pagine 913, lire 85.000. d i d Did Li Sigmund Freud visto da David Levine

Luoghi citati: Berlino, Italia