Berger fuori pista, salvato tra le fiamme

Quella domenica al Nuerburgring Quella domenica al Nuerburgring Nel 1976 Lauda ebbe un incidente analogo di MICHELE FENU Nella storia della Ferrari, come scriveva il Grande Vecchio, si alternano •gioie e dolori terribili'. Le corse riservano momenti magici, come la vittoria di Nigel Mansell a Rio, e momenti drammatici, come quelli di Gerhard Berger ieri a Imola e di Didier Pi roni a Hockenheim, o tragici, come l'incidente di Gilles Villeneuve a Zolder, nelle prove del Gran Premio del Belgio. Ma la spaventosa avventura di Berger alla curva del 'Tamburello" ha soprattutto ricordato ai tifosi di Maranello un ormai lontano giorno al Nuerburgring e un altro austriaco: Niki Lauda. Quelle fiamme che avvolgevano la •rossa» di Berger, lasciando sgomenti chi stava nel circuito e chi sedeva in casa davanti alla televisione, evocavano altre fiamme, altri attimi di paura e di pena. Nuerburgring, Germania, 1° agosto 1976. Un giro del Gran Premio di Germania, i piloti rientrano al box per cambiare le gomme, ripartono. Anche Lauda compie l'operazione. Pochi chilometri e Niki esce di pista, la vettura urta contro un terrapieno, toma sull'asfalto e viene urtata da altre macchine. La Ferrari prende fuoco, l'austriaco giace inanimato all'interno dell'abitacolo. Arrivano gli altri piloti, Erti, Edwards, Lunger, Reutemann, Merzario. C'è un solo commissario con un misero estintore, non sa bene cosa fare, intervengono i corridori, estraggono Lauda, lo adagiano sull'er¬ ba. Finalmente arrivano i primi soccorritori 'Ufficiali.. Per Lauda comincia un lungo calvario. Elicottero, clinica a Mannhein. La diagnosi riferisce di una commozione cerebrale, di ust.oni, soprattutto pesa il pericolo dei gas tossici respirati dal pilota nell'abitacolo. Giorni di tensione, poi il graduale, sempre più rapido recupero, fino al ritorno in pista a Monza, dopo neppure due mesi. La fine di un incubo, anche se, ancora oggi, l'austriaco — diventato felicemente manager e proprietario di una compagnia aerea — porta nel volto i segni di quei lunghi minuti trascorsi tra le fiamme. Sono passati gli anni e le battaglia per la sicurezza hanno offerto positivi risultati, anche se molti progressi possono e debbono essere fatti. Berger è stato molto più fortunato del suo connazionale. A Imola i soccorsi sono scattati in pochi secondi, l'austriaco è stato tolto dalla carcassa della sua Ferrari da una squadra di specialisti, i medici erano già sul posto con le sofisticate apparecchiature di rianimazione sviluppale dalla tecnica. Ricordo di quei giorni trascorsi tra un bollettino medico e l'altro, soprattutto la serena forza di Marlene Lauda, il pellegrinaggio tra albergo e ospedale dei parenti. Le ore in questi casi trascorrono assurdamente lente e si misura il risvolto air irò delle corse, di un monti.- rilucente e spettacolare che si scopre fatto di uomini soltanto nel dolore e nella speranza.

Luoghi citati: Belgio, Germania, Imola, Maranello, Monza, Rio