Quanti sogni di gloria!...

Quanti sogni di gloria!... Cannes, grande vetrina della produzione mondiale Quanti sogni di gloria!... CANNES — Sulla Costa Azzurra, dacché le potenti «majors» di Hollywood hanno concordato sull'importanza di Cannes come vetrina incomparabile della produzione mondiale, si fanno unicamente sogni di gloria. Se si volesse diluire la materia, il Festival potrebbe durare anche più di due settimane. Se poi si volessero conteggiare in anticipo i fischi e gli applausi, la «scaletta» presunta sarebbe eccezionale, con un'eco sui mezzi di comunicazione di massa che forse solo le adunate dello sport mondiale possono vantare. Si può persino fingere di essere anticonformisti, come l'anno scorso quando si premiò un film assolutamente fuori del giro internazionale (poi si è visto che Pelle il conquistatore non valeva altre contemporanee produzioni danesi, ma è il principio che conta). Nell'89 poi Cannes si rivolge con simpatia al cinema italiano, il vicino di casa da sempre adulato e temuto. Si ha persino il sospetto di un qualche misterioso trucco nel¬ lo scoprire che il Festival ha trovato il posto per sette nostri titoli. Quattro addirittura sono in competizione, con Francesco, Splendor, Nuovo Cinema Paradiso e l'inedito Acque di primavera diretto dal polacco Jerzy Skolimowskl; c'è persino posto per il miliardario Benigni nell'austera Quinzaine des Réalisateurs dove evidentemente II piccolo diavolo vanta numeri che in Italia non siamo riusciti a mettere in chiaro. Va da sé che Francia, Hollywood e la sorpresa di turno (Canada, Australia?) si contenderanno con noi i titoloni e i medaglioni dell'ultima ora. Per ora si segnala il tutto esaurito negli alberghi sulla costa, con buone prospettive di scoperta dell'Interno della regione provenzale per chi arriva con macchina propria. Ritornando un po' ai governi ballerini che tanto l'angustiarono in passato, la Francia e Cannes si presentano con un nuovo sindaco, Michel Mouillot, che tra 1*11 e il 23 maggio farà gli onori di casa in luogo di madame Dupuy. Walter Matthau e Roberto Benigni in «Il piccolo diavolo» in concorso per l'Italia a Cannes

Persone citate: Dupuy, Jerzy Skolimowskl, Michel Mouillot, Pelle, Roberto Benigni, Walter Matthau