In Italia e altrove

In Italia e altrove Il linguaggio più vivo del secolo In Italia e altrove Diverse sono le considerazioni che i festival suscitano nella politica e nella popolazione. In Francia si guarda a Cannes come a una vetrina della nazione e se ne difende l'autonomia con una pioggia di contributi e il dispiego d'una qualificata burocrazia. In Italia si guarda a Venezia come a un obbligo dotto ed esigente (sarebbe meglio che se ne occupassero gli sponsor, si ascolta sempre più spesso). Nemmeno U successo dell'ultima Mostra ha portato a invertire la tendenza. Ne deriva che le nostre autorità hanno ormai scelto la linea del cinema da consumare in tv, con l'ente pubblico e l'emittente monopolista disposti all'armistizio. Che cosa sono dunque i festival ? Al momento si direbbero semplicemente una cassa di risonanza per prodotti da collocare subito in una sala pubblica e a lungo, all'infinito forse, su un'emittente televisiva. Chi frequenta le mostre d'arte, gli appuntamenti specialistici e le feste scanzonate ha tutto 11 diritto di opporsi. Nei festival si respira cinema cioè il linguaggio più bello e vivo del nostro secolo. In platea, con i «professionnels» dello spettacolo, si trovano giovani e non giovani aperti al dibattito. Se in un cinematografo non si corre il rischio di dormire, in un festival non si ha nemmeno il tempo di respirare. Servizi di Piero Perona li manifesto del 42° Festival di Cannes che apre il 10 maggio

Persone citate: Piero Perona

Luoghi citati: Cannes, Francia, Italia, Venezia