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Mino pulì il fucile e salì in montagna Mino pulì il fucile e salì in montagna Il partigiano più vecchio d'Italia abita a Genova Sampierdarena e si chiama Domenico Antognoli. Ha compiuto 96 anni, vìve solo essendo rimasto vedovo da sei mesi ma non vuole lasciare il suo alloggio dì via Dottesio. Lì accanto c'è l'osterìa con gli amici che lo aspettano per le partite a carte. E lì si beve il miglior vino bianco che matura sulle colline della Riviera di Ponente. Due nipoti passano tutti i giorni a trovarlo e lo alutano nei lavori di casa. Dire che la sua vita è un'avventura potrebbe sembrare banale. E' nato a Buenos Aires e ha fatto vita da emigrante al quartiere della Boca fin quando l'Italia non l'ha chiamato per il servizio militare. Al fronte, sul Piave, si è guadagnato onori e medaglie: con il congedo gli hanno riconosciuto il titolo dì Cavaliere di Vittorio Veneto. Venticinque anni dì lavoro ed è tornato a combattere. Nel 1943 Domenico Antognoli si è convinto che «doveva fare qualche cosa anche lui». Era alla vigilia dei 50 anni, età che di per sé comporta il diritto a starsene tranquillo, ma ha pulito il moschetto ed è salito in montagna. Nome di battaglia 'Mingo- che gli è rimasto attaccato: gli amici lo chiamano «Minghetto» o, storpiando la pronuncia alla genovese, «Minghittu». E' entrato a far parte della brigata «100 croci» comandata dal brigadiere dei carabinieri «Richelto» che operava sulle colline a cavallo fra le provìnce di La Spezia e Parma. Quanti episodi: come quando caddero in un'imboscata dei tedeschi e furono costretti a una difesa disperata. Domenico Antognoli venne catturato, processato e condannato con altri 12 compagni. Doveva essere fucilato: c'era già il plotone d'esecuzione schierato ma al momento di sparare un'incursione aerea ha provocato quel tanto di confusione sufficiente per consentirgli di infilarsi dentro un portone e scappare. 1. d. b.