Videoterminali sotto inchiesta di Maurizio Lupo
Videoterminali sotto inchiesta Torino: più di 10 imprese nel mirino dei magistrati. Aziende a convegno per capire che fare Videoterminali sotto inchiesta TORINO — Più di 10 aziende assicurative e bancarie torinesi, che fanno ampio uso di videoterminali, sono sotto inchiesta della magistratura. L'indagine, condotta dal pretore Raffaele Guariniello, si vale di un'analisi dell'Usi di Torino, sollecitata dagli inquirenti per stabilire se nel posti di lavoro dotati di videoterminale le aziende osservano tutte le misure di sicurezza. L'azione in corso è la prima e la più vasta in Italia. Ha già condotto nei mesi scorsi al rinvio a giudizio di due dirigenti assicurativi. «Ci siamo mossi — spiega Guariniello — perché l'Usi ha presentato una relazione dalla quale emergono dati di disagio psicofisico derivati dall'uso prolungato di videoterminali. Il contributo fornito dall'Usi ha tali caratteri di originalità che ho ritenuto opportuno segnalarlo al ministero delta Sanità. Prima però di procedere ad eventuali nuovi rinvii a giudizio dobbiamo attendere gli esiti fittali degli accertamenti'. E' necessario però ricordare che in Italia non esiste una normativa specifica che disciplina l'impiego del videoterminale. -E' vero — am¬ mette Guariniello — ma esistono leggi di sicurezza e igiene sul lavoro che stabiliscotio obblighi applicabili ai luoghi dove si impiegano videoterminali. Ad esempio l'imprenditore ha il dovere di aggiornarsi iti merito e di addestrare i lavoratori alle cautele da osservare nell'uso dei videoterminali. Deve altresì garantire la corretta illuminazione e sistemazione della postazione video. Se non lo fa può incorrere anche nell'arresto fino a 3 mesi. Sia chiaro però che non conduciamo queste indagini a fini terroristici, ma per diffondere una corretta cultura della prevenzione. Per questo motivo ho accettato di partecipare a un convegno che presto tratterà la questione a Torino». Sarà organizzato il 22 e il 23 maggio al Turin Palace Hotel dalla società Ita, del gruppo Soi di Torino. Oltre a Guariniello interverranno, fra gli altri, il professor Antonio Grieco e il dottor Bruno Piccoli, l'uno direttore e l'altro ergoftalmologo della Clinica del Lavoro dell'Università di Milano. Verrà anche il dottor Mario Braja, direttore del servizio igiene pubblica dei- Raffaele Guariniello l'Usi Torino 1-23. «AH'tncontro — assicura Carlo Mastello, presidente dell'Ita — hanno aderito grandi gruppi industriali e assicurativi, banche e aziende produttrici di hardware. Faranno il punto sugli aspetti normativi, organizzativi, sanitari e legali riguardanti videoterminali, impianti di condizionamento e fumo da sigaretta». Se sulla sigaretta molti sono d'accordo a dire che fa male, sul videoterminale c'è dibattito. Il dottor Braja, a seguito di rilevazioni condotte in 3 aziende su un campio¬ ne di 230 impiegati, con rapporti più o meno lunghi con il videoterminale, afferma che •non si sono riscontrate particolari alterazioni in senso fisico, anche se in alcuni soggetti si son rilevati segni psicologici quali insonnia o irritabilità». Secondo l'Usi 123 i risultati ottenuti «hanno fornito gli indici di ansietà e di disagio che, pur collocandosi in una fascia di normalità, sono da considerarsi medio-alti». In particolare «gli indici ottenuti dagli addetti in modo esclusivo, con prolungato tempo di visione del monitor, rispetto ai non addetti, hanno evidenziato uno scarto significativo, risultando i primi portatori di un livello d'ansia ai limiti della norma». Bruno Piccoli ricorda che •a livello internazionale si sono notati fra gli addetti a terminali sintomi di bruciore, lacrimazione, visiotie sfuocata. Non si è però ancor potuto dimostrare che sia il videoterminale la causa. E' certo che lesioni anche in parte associabili al lavoro al terminale non sono state accertate. Inoltre rilievi, accolti anche dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno appurato che le radiazioni ionizzanti presenti in locali coti terminali sono inferiori ai valori di fondo». Molte patologie, secondo Antonio Grieco, -sono cattsate dal sedentarismo, da cattiva climatizzazione e stress. Le maggiori assenze per malattia son dovute ad affezioni dell'apparato locomotorio e della colonna vertebrale, che coinvolgono anche il 70% della popolazione sedentaria. Per evitarle bisogna attivarsi almeno 10 mitiuti ogni ora di lavoro». «Dinanzi al video — prosegue Grieco — i soggetti con vista normale non corrono troppi rischi, ma chi ha alterazioni del visus non bene corrette può peggiorare. Meglio farsi visitare con frequenza e badare allo stress. Può aumentare le cardiopatie. Io sono anche convinto, come alcuni medici inglesi, che lo stress riduca le difese immunitarie. Un esame condotto in una grande impresa ha accertato che i turnisti, finché erano costretti a stress prolungati, rivelavano nel sangue minor numero di linfociti di tipo T, quelli produttori di anticorpi». Maurizio Lupo
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