«Sono padre solo di tre figli» di Gian Paolo Ormezzano
Berger esce a 280 all'ora incredibile: quasi Illeso La Ferrari a pezzi trasformata in un rogo, ma i soccorsi sono immediati Berger esce a 280 all'ora incredibile: quasi Illeso Estratto dopo 23 secondi - Forse si è staccato l'alettone anteriore - Vince Senna DAL NOSTRO INVIATO IMOLA — Intorno al quinto minuto del Gran Premio di San Marino di Formula 1 (dovere di cronaca dire subito che l'ha poi vinto Senna), all'inizio cioè del quarto giro del circuito imolese intitolato da appena due ore anche a Enzo Ferrari, oltre che a Dino figlio del costruttore, il pilota austriaco della Ferrari Gerhard Berger ha patito e superato un incidente spaventoso anche dal punto visivo. Lo spettacolo — adesso si può scrivere così — della sua vettura in fiamme, con lui incapsulato dentro, è stato da antologia dell'orrido di tutto lo sport. Berger, 27 anni, non è morto, non è neppure stato gravemente ferito. Soccorso con una tempestività che ci piace definire sublime, prima ancora che grande, visto che ha coinvolto molti uomini e la loro voglia di rischiare la vita per un altro uomo, una tempestività che dovrebbe essere la regola, Berger ha denunciato un'ustione di secondo grado alla mano sinistra, l'incrinatura di una costola, la frattura della scapola sinistra e un lieve trauma cranico. Niente altro. Dopo le prime cure, in ambulanza è stato portato dal circuito al vicinissimo stadio calcistico di Imola, dove era in attesa l'elicottero dell'Ospedale Maggiore di Bologna. Lì Berger è stato ricoverato per una Tac: ma l'intenzione del padre Hans, presente sul circuito, era di portarlo in Austria appena possibile. Lo ha fatto alle 20,40 di ieri sera con un aereo speciale arrivato dall'Austria che ha portato il pilota a Innsbruck dov'è stato ricoverato in ospedale. Berger ha firmato un foglio di scarico di rcponsabilità ai medici di Bologna che hanno ritenuto il trasferimento «un rischio che non valeva la pena di correre». E' difficile immaginare un incidente più vistoso, più emblematico, più totale, più «finale» di quello avvenuto ieri. Alla curva detta del Tamburello, la prima del circuito, un mezzo chilometro dopo il traguardo, Berger, anziché «piegare» a sinistra, andava dritto, cioè usciva di pista ai 280 l'ora. Stesso posto dove due anni fa, in prova, era volato Piquet. al quale poi i medici avevano vietato la gara. Le congetture sul perche sono molte: rottura di sospensione, freno, telaio, sterzo, oppure cambio improvvisamente bloccato sul folle, o — la versione più credibile, meglio provata — perdita di un alettone, testimoniata da Therry Boutsen, che seguiva l'austriaco con la sua Williams. Ma perdita per urto? E per urto con cosa, con chi? Andiamo avanti con la cronaca «diretta». Berger è finito contro un muretto davanti ad un cartellone pubblicitario Agip, la sua vettura dui Gian Paolo Ormezzano (segue a pagina 2) Gerhard Berger in barella al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Bologna; sopra, la sua Ferrari mentre «vola», tra una carambola e l'altra, e si sfascia perdendo i pezzi
Luoghi citati: Austria, Bologna, Imola, Innsbruck, San Marino
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