Da «via Panisperna» al progetto atomico di Giancarlo Masini
Da «via Panisperna» al progetto atomico Da «via Panisperna» al progetto atomico Emilio Ségrè era nato a Tivoli in provincia di Roma il 1" febbraio 1905 dall'agiata famiglia di Giuseppe Segrè lun uomo che dal nulla aveva creato una fiorente industria cartaria) e Amelia Treves. L'amore per la scienza ed in particolare per la fisica gli sorse quando era ancora un bambino. Quando nel 1917 la famiglia Segrè si trasferi da Tivoli a Roma egli si iscrisse al liceo ginnasio Mamiani. Fu qui che egli sviluppò quel suo mirabile modo di esprimersi con una lingua chiara e piacevole Ipur trattando di cose difficili da direi tipica di uno scrittore di vaglia, e non certo comune agli scienziati. Nel 1922, più per esclusione che per ispirazione, si iscrisse alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Roma, ma la sua passione era la fisica. Per questo dopo il biennio si trasferi alla facoltà di Fisica dopo che ebbe ascoltato una conferenza di Enrico Fermi. Quest'ultimo, passato dall'Università di Firenze a quella di Roma su proposta di Orso Mario Corbino, stava creando la gloriosa scuola che poi fu chiamata -dei ragazzi di via Panisperna». Enrico Fermi rispetto agli altri fisici italiani dell'epoca, parlava un linguaggio completamente nuovo e Segrè ne fu affascinato. Fra il docente e l'allievo nacque subito un sodalizio di collaborazione e di amicizia che non si è mai affievolito. Fermi, da quel genio che era, capi subito la capacità dello studente ed Emilio fu il primo allievo di quella scuola ad acquisire il dottorato in Fisica con una tesi di ricerca ispirata e guidata dallo stesso Fermi. Un anno dopo Emilio Segrè pubblicò il suo primo lavoro originale. Enrico lo volle suo collaboratore e il binomio Fermi-Segrè diventò quasi un simbolo per molte ricerche che costituirono la base della moderna fisica nucleare. Nel 1930, ottenuta una borsa di studio dalla Fondazione Rockefeller, potè passare un periodo di ricerche nell'istituto di Otto Stern ad Amburgo, dove il giovane scienziato italiano si impadroni della tecnica dei -raggi molecolari». Qui insieme con Otto Friskhe Segrè eseguì un esperimento di importanza storica sul cambiamento dell'orientazione dello spiri atomico Ila rotazione di un atomo su se stesso) in un campo magnetico variabile. Era l'esperimento antesignano di quella poterite tecnica di indagine fisica che poi venne messa a punto da Rabi e die ha consentito numerose fondamentali scoperte negli anni successivi. Nel 1936 Emilio sposò Elfriede Spiro, una stupenda ragazza tedesca che era stata costretta a fuggire dalla Germania dopo l'avvento di Hitler. Nell'estate di quell'anno, lo scienziato e la giovane moglie fecero un viaggio turistico negli Stati Uniti, ma i viaggi di Segrè non erano mai soltanto turismo. Il suo scopo principale era quello di vedere il ciclotrone di Berckeley, la più potente macchina acceleratrice di particelle allora in funzione nel mondo creata da Lawrence. Dallo studioso americano Segrè ottenne alcuni pezzi dì metallo (molibdeno) che facevano parte dei deflettori del ciclotrone. Erano pezzi radioattivi. Segrè se li mise in valigia e li portò a Palermo. Studiando questi pezzi di metallo egli fec ::na scoperta che ancora oygi è utilizzata in medicina in lutto il mondo. Trovò l'elemento 43 che egli stesso poi battezzò Tecnetio til primo elemento creato dalla tecnologia dell'uomo). Giancarlo Masini (Continua a pagina 3)
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