Frate contro i giudici: rivoglio Christian di Gianfranco Quaglia

Frate contro i giudici: rivoglio Christian Domodossola si mobilita per riunire i due fratelli e annuncia una raccolta di firme Frate contro i giudici: rivoglio Christian Padre Michelangelo: «Deve tornare alla Casa del fanciullo» - «Sentenza ingiusta; è disumano averlo separato da Demis» - Il ragazzo invia ogni mattina un telegramma ai magistrati: «Voglio sapere dov'è» - Ha scrìtto anche a Cossiga il quale ha subito interessato della vicenda il Csm DAL NOSTRO INVIATO DOMODOSSOLA — Padre Michelangelo parla di rapimento. Una parola grossa. • Christian me l'hanno portalo via con t'inganno, rapito, sema che io me ne accorgessi. A cose avvenute mi hanno avvisato. Troppo tardi. Ma si può commettere una mostruosità simile? Separare un ragazzo di 16 anni dal fratello di dieci in nome della legge?-. Alla "Casa del fanciullo" di Domodossola, padre Michelangelo, il frate cappuccino noto nel Novarese per l'assistenza a favore degli emarginati e dei figli di emigrati, non sa darsi pace. Sfoglia i giornali aperti sui titoli che parlano dei due fratelli separai i, Demis Zanon. 16 anni, e Christian, di 10. La notizia della vicenda ha fatto il giro della città, ieri l'ha ripresa il giornale radio. E' già il "Caso Christian-, e da molte città sono arrivate telefonate: • Forza, siamo con voi-. E' una storia che corre lungo il filo della legge sull'adozione, passa attraverso il cuore, sbuca nel tribunale dei minori di Torino, con una sentenza che lascia amarezze e margini di,dissenso. Demis e Christian sono figli di Bruno Zanon, 43 anni, e Gio¬ vanna Piscitello Cuffaro, 38. Abitano a Invorio, tra il Lago d'Orta e il Lago Maggiore. Lui è disoccupato, lei soffre di crisi epilettiche e di sordità. Hanno anche una figlia, Francesca, 13 anni, ospite di un istituto a Gozzano. Un'unione difficile, continui litigi, poi la separazione. Nell'84 il tribunale dei minori affida i figli alla madre, ma in seguito alla Cuffaro viene tolta la patria potestà: i due maschi sono mandati alla "Casa del fanciullo" di Domodossola, la ragazzina a Gozzano. ■// nostro istituto — dice padre Michelangelo — è coinè una famiglia. Lo hanno riconosciuto anche i giudici del tribunale dei minori di Torino. Demis e Christian erano inseparabili, e attraverso loro sono riuscito a recuperare in parte anche i genitori-. Ma per i giudici che hanno emesso la sentenza (Grasso, Baldelli, De Marco, Cova) Christian è adottabile: può e deve avere una nuova famiglia. Racconta Demis: -Sono tornato da scuola il 20 marzo e mi hanno detto: "Tuo fratello non c'è più". Erano venuti a prenderlo in quattro: due assistenti sociali, un carabiniere e il pretore. Non posso vivere senza di lui e lui non può stare lontano da me. Non so neppure dove sia, con chi sia-. Suor Maria Luisa, una delle educatrici dell'istituto: -Sapevano, i giudici, che ci saremmo opposti con tutti i mezzi. Per questo, assistenti, pretore e carabiniere hanno preferito prelevarlo alla scuola elementare "Kennedy", facendogli credere che lo avrebbero portato a Torino per uno dei tanti colloqui con i giudici'. Prima di andarsene Christian ha fatto in tempo a scrivere un biglietto al fratello: -Vado a parlare con i giudici, spero che non ti arrabbi. Ciao-. Demis mostra quelle righe scritte a matita, le sottolinea con l'indice. E' un ragazzo pervicace, un po' frastornato da tanto rumore, sente su di sé il peso di una battaglia che non sarà facile. Rivuole, e dice che lo riavrà, suo fratello. Ieri mattina (ormai da tredici giorni) è andato all'ufficio postale a spedire un telegramma al tribunale dei minori: "Chiedo sapere dov'è mio fratello e rivederlo-. Una frase ossessiva, ormai un chiodo fisso. L'impiegata dei telegrammi lo vede arrivare, non gli chiede neppure: batte semplicemente le parole. E prima la lettera al Presidente della Repubblica Francesco Cossiga: "Mi rivolgo a Lei perché ini venga in aiuto in un momento cosi doloroso. Non so più che fine abbia fatto mio fratello, ho chiesto anche ai giudici torinesi, ma non ho avuto soddisfazione...-. Cossiga gira l'esposto al Consiglio superiore della magistratura. Dell'aspetto giudiziario della vicenda, su incarico del frate, si sta occupando l'avvocato Dardanello di Torino, mentre Domodossola, come Racconigi, sta già preparando una raccolta di firme. Un altro «caso Serena"? Padre Michelangelo: "Questa è una storia più lampante e più grave. Non ci so7io sospetti di illegalità o sotterfugi per tenere un ragazzo. Qui si è voluto dividere due fratelli che stavano crescendo bene insieme in un ambiente sano. Non voglio credere che la legge sia inappellabile: la sentenza può essere riformulata, anche alla luce di situazioni particolari. Non si è tenuto conto che il padre aveva fatto richiesta di un avvocato al Comune di Invorio>: Sulla questione il sindaco di Domodossola ha convocato per oggi la giunta per decidere come sostenere la richiesta di Demis a Cossiga. Gianfranco Quaglia