Porto di Genova, pochi margini per riprendere la trattativa di Guido Coppini

Porto di Genova, pochi margini per riprendere la trattativa Dopo l'infarto a Francese tutto potrebbe passare a Roma Porto di Genova, pochi margini per riprendere la trattativa GENOVA — La vertenza del porto, dopo 100 giorni di tensione e di scioperi, potrebbe essere trasferita a Roma: uno smacco che Genova — dicono molti operatori — ha fatto poco per evitare, con comportamenti ambitati, con più mozioni di sentimenti che proposte, con indecisioni che ad un certo punto non potevano pi" -ontinuare. A dare una spinta al trasferimento nella capitale dell'estenuante contenzioso e stato l'infarto che ha colpito venerdì sera in casa di amici a Livorno il contrammiraglio Giuseppe Francese, ancora ricoverato in ospedale. E' stata una delle vittime del braccio di ferro. Francese ha vissuto infatti mesi infernali. Prima commissario ad acta della nave dei veleni Zanoobia. e nello stesso tempo comandante del porto; poi presidente ad interim del Consorzio, e infine inchiodato ad una trattativa rimasta anche nelle sue ultime ore genovesi ferma sui muro contro muro. Caffé e sigarette, per giorni e notti, hanno accentuato lo stress, l'in quando l'ammiraglio ha ceduto. Un altro che. prr ora. e uscito dal confronto con profonda amarezza, e il segretario della Cisl. Franco Paganini, percosso da alcuni portuali. Prima che Genova •passi la mano- a Roma, un tentativo sarà forse compiuto in queste ore dal sostituto dell'ammiraglio Francese. Giovanni Leardi, siciliano, proconsole del ministro della Marina mercantile, esperto in questioni sindacali. Ieri ha assunto i pieni poteri al Consorzio autonomo. Leardi, arrivato a Genova già sabato sera, subito dopo il ricovero dell'ammiraglio, e introvabile. Sul suo comportamento vi sono pochi dubbi: rimarrà fedele alla linea dura di Prandini. che chiede una soluzione della vertenza in tempi rapidissimi. Gode dunque credito ancora minore la richiesta della Compagnia autogestita di tornare al lavoro e presentarsi al tavolo delle trattative, purché siano • congelati- i decreti emessi da Prandini. E allora? Commissariamento della Compagnia dei camalli, precettazioni, addirittura scioglimento di quel nucleo dì 2200 scaricatori che ancora ritengono di poter imporre le loro condizioni, sopravvivendo alle regole di mercato? Nelle ultime ore e venuta una proposta del pei: sospensione dei decreti per qualche giorno, ammissione della Compagnia alle trattative, ricerca di un'intesa con un vertice ad oltranza. Non si sa se Giovanni Leardi accetterà questa proposta. Intanto si muovono anche le 500 aziende dell'indotto che minacciano una serrata, rinunciando anche all'appor| to modestissimo che ora gli scaricatori concedono, un turno di lavoro su quattro. La Compagnia unica lavoratori merci varie (Culmv) e ancor più isolata, dopo l'intervento di Bruno Trentin che ha cla! morosamente sconfessato la i rigidità dei camalli, afferj mando che sul porto di Gei nova non possono decidere solo gli scaricatori. Ora nella Compagnia si | può cogliere qualche dissenso. Vi sarebbero falchi decisi a lottare per il monopolio del lavoro fino alle estreme conseguenze, e colombe più i aperte ad un compromesso. I Un peso importante sulla poI sizione oltranzista sarebbe I esercitato da -Lotta comuniI sta», gruppo fondato da un | portuale savonese, presente | anni fa all'Università e in alI cune fabbriche. Leader di -Lotta comunista- in porto, oggi, e Antonio Benvenuti. 40 anni, stimato da tutti per la sua professionalità, membro del consiglio dei delegati. Fra il console Paride Batini e Antonio Benvenuti ci sarebbero alla Culmv molti dubbiosi, e altri stanchi di condurre la lotta con armi ormai scariche. Si dice anche che il leader carismatico Batini sarebbe un po' l'ostaggio dei duri di -Lotta comunista-: avrebbe ammesso che. alla lunga, -qualcosa si dovrà pur concedere-. ma per lui non e facile rimangiarsi l'affermazione con la quale ha sempre commentato i decreti Prandini: -Non li accetj leremo, costi quel che costi-. Guido Coppini | Hruno Trcntin

Luoghi citati: Genova, Livorno, Roma