Agnelli: colpa di quegli stadi vecchi

Agnelli: colpa di quegli stadi vecchi Il presidente della Fiat e Boniperti: non bisogna penalizzare i giocatori Agnelli: colpa di quegli stadi vecchi TORINO — Ieri mattina, Gianni Agnelli ha visitato il nuovo stadio di Torino. In compagnia di Luca di Montezemolo, responsabile del Comitato organizzatore di Italia '90, si è reso conto di persona dei progressi nei lavori di costruzione. Doveva essere una giornata di relax. Negli occhi di tutti, però, le sconvolgenti immagini della tragedia di Sheffield; e forse, nel cuore, il ricordo di un'altra sera maledetta, allo stadio Heysel di Bruxelles. Nel pomeriggio, è andato alla partita: si è fermato 45 minuti, il tempo di vedere due gol della sua Juventus e la rete del Pisa. All'uscita, ha scambiato qualche battuta con i cronisti. -Avvocato, ha visto cosa è accaduto in Inghilterra?'. -Ho saputo, è terribile'. Ma di chi è la colpa? -Non so. Certo, quegli stadi vecchi. Ho visto il nostro, mi pare che si stia andando avanti bene: non penso che da noi possa accadere una simile tragèdia, non vedo una folla che prema a quel modo all'ingresso-. Ancora il Liverpool, ancora gli hooligans: 'Quella città è sempre stata disperata, per la gente lo sport non è solo passione. Per questo ha combinato tanti guai'. E adesso? Le squadre inglesi sono appena state riammesse nelle Coppe europee; lei pensa che sia giusto confermare questa decisione? Agnelli sta per salire sulla Croma che lo attende a motore acceso; si ferma un attimo, pensoso. Poi risponde: -Si, è giusto riammetterle. Per i calciatori perà, non per i tifosi'. Anche il presidente della Juventus, Giampiero Boniperti, è tornato brevemente sull'argomento. Fu proprio lui, in Italia, uno dei fautori del ritorno alle competizioni europee dei club inglesi. Una scelta dettata soprattutto da ragioni sportive. Al punto che, nel commentare la riammissione decisa dall'Uefa, aveva auspicato: -Ora speriamo in un'amnistia per il Liverpool'. Sul capo dei «reds», infatti, grava ancora una condanna suppletiva. La nuova tragedia ha visibilmente scosso il presidente, che già sabato sera aveva commentato le notizie in preda a una visibile commozione: «Ha riaperto una ferita nel calcio mondiale. Una ferita ancora più viva qui, a Torino: penso che questa disgrazia accresca ancora di più la tristezza nel cuore delle famiglie dei morti all'Heysel'. La decisione dell'Uefa le appare ancora giusta? -Mah, forse è prematura'. Nel Pisa milita anche l'unico giocatore inglese del nostro campionato. E' Paul Elliot, nato 25 anni fa proprio in un sobborgo di Londra. Gli si legge in viso il dolore: «Se posso spiegarmi l'accaduto? Certo che posso, ho giocato tante partite in quello stadio. E' un impianto vecchio, purtroppo da noi cene sono tanti'. Insomma, una tragedia annunciata: •Forse, e non soltanto per colpa dello stadio. Il clima è ancora troppo violento. Da voi, qui in Italia, non potrebbe succedere: anche gli impianti, oltre lutto, sono più sicuri'. Giampiero Pavido

Persone citate: Agnelli, Boniperti, Giampiero Boniperti, Giampiero Pavido, Gianni Agnelli, Paul Elliot, Sheffield