Avremo altre Heysel e Sheffield

Avremo oltre Heysel e Sheffield? La tragedia di sabato ha fatto rivivere ai torinesi quella di 4 anni fa in Belgio Avremo oltre Heysel e Sheffield? Troppe le deficienze di organizzazione e delle misure di sicurezza -1 pareri di Cardetti, Porcellana e Zanalda 1 TORINO — Quanto accaduto sabato a Sheffield, all'inizio della parttta LiverpoolNottingham. ha riportato alla mente dei torinesi la tragica notte di quattro inni fa all'Heysel. in Belgio, con i suoi 39 morti, quasi tutti italiani, mezz'ora prima del fischio d'inizio dell'incontro di finale della Coppa dei campioni, tra la Juventus e il Liverpool. Anche in quell'occasione la diretta televisiva portò il dramma nelle case con le immagini brutali degli hooligans scatenati e delle forze dell'ordine impassibili. Un -déja vu- che si è ripetuto con sinistra puntualità. Giorgio Cardetti era sindaco di Torino nell'85.-Mi sembra che anche questa tragedia sia stata causata da un lato dall'assurdo comportamento di teppisti che confondono il tifo con altri fenome- 711. Ma sembra ri siano anche altre gravi responsabilità se è vero che qualcuno ha aperto i cancelli. E anche all'Heysel, quel 29 maggio di quaitro anni fa. pur senza cannili sfondati le misure di sicurezza non erano cerio adeguate. Episodi come questo pongono sempre più urgente il problema della sicurezza degli stadi che devono essere costruiti e dotati di tutte le misure più moderne, con posti a sedere e controlli agli ingressi. Una nota mi sembra op¬ portuna: in questa circostanza almeno si e sospeso l'incontro. Ricordo invece che dopo aver avuto la notizia della tragedia di Bruxelles, prima ero corso a Palazzo Civico, poi avevo fatto un breve giro in citta, da piazza San Carlo a piazza Castello. E di fronte ai caroselli di auto e alle seeìie di festa avevo provato grande amarezza. Il fatto sportivo non ha davvero più senso quando si hanno morti e feriti-. Il sociologo Filippo Barbano analizza il comportamento della folla. -Una volta la spiegazione era la violenza negli stadi e quindi con questa formula si trovava un qualche motivo per rendersi conto di quii che succedeva. Adesso sembra ancora sia sempre violenza negli stadi ma ci sono da mettere insieme delle componenti e conte- gliele inattese che dipendono da fatti tecnici: probabilmente da come sono fatti gli stadi, da come viene regolalo l'afflusso della genie. Logico che se si sam7'ir, no queste due componenti, una di natura psicologica r collettiva e l'altra che fa un po' pensare ad una specie di ingovernabilità delle situazioni, si ottiene una somma di irrazionalità collettiva e di inefficienza laddove ci dovrebbe invece essere razionalità. In pratica il curarti di quel che può avvenire in una partita di calcio, con annessi e connessi architettonici e di ordine pubblico, si presume debba essere governato da criteri di razionalità. Invece ne ritroviamo ben poca. Mi sembra pero che oggettivamente la j situazione sia diversarispelI (o a quattro anni-fa a Bruxelles, anche se in definitiva c'è ] la presenza di una violenza I potenziale o virtuale che ; esplode sia come causa che i conio effetto-. Sintetico il prosindaco i Giovanni Porcellana: -Vedendo questi fatti si capisce | come il problema della sicuI rezza che molti tendono a I sottovalutare comporti invece il merito di preservare e ! salvare vite umane. E' una I riflessione che ancora una j volta trova conferma: ciò che può apparire oltremodo co! stoso e fonte di ritardi è inve| ce fondamentale e quanto mai necessario se ha lo scopo di salvare anche una sola vila-. Questo mime il parere di I Anselmo Zanalda. neuropsij chiatra: -.Voi stiamo assi| stendo al giorno d'oggi ad un I superinvestiménto affettivo sul presente. Questo è il presupposto psicologico del consumismo. Il consumismo | quindi diventa un investimento sul piano affettivo I presente che si manifesta in vari modi. Fra questi modi vi è anche il tifo che non è espressione di ima mentalità sportwa ma esclusivamente un interesse che non ha futuro. Di li nasce la violenza come bisogno di ottenere, a qualunque costo, ciò che al momento si desidera. Ad esempio, la vittoria della propria squadra, l'assistere alla partita anche se non c'è posto. Senza preoccuparsi delle conseguenze future. Attendiamoci altre manifestazioni di violenza e di suggestioni collettive se non cambiamo la nostra mentalità di vivere il presente. I posti a sedere e le misure di sicurezza sono ottime cose. Ma non sono sufficienti, perché anche stando seduto posso dare un pugno al mio vicino-. Ivano Barbiero Sheffield. Un fotografo ha colto il momento agghiacciante della folla spinta e schiacciata contro le reti di protezione Giorgio Cardetti Giovanni Porcellan

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Liverpool, Torino