Pr, tutti arruolati sotto altre bandiere con un obiettivo: togliere voti a Craxi

Pr, tuffi arruolati setto altre bandiere con un obiettivo: togliere voti a Craxi La strategia e gli obiettivi dei radicali in vista delle elezioni europee Pr, tuffi arruolati setto altre bandiere con un obiettivo: togliere voti a Craxi Negri candidato psdi, Rutelli fra i Verdi, Pannella nell'alleanza pri-pli • Forse un nome di prestigio anche nelle liste pei ROMA — Ma dove vanno i radicali? Si. ora sono in partenza per Budapest a celebrare il 35° congresso, dove intendono consacrare definitivamente la loro «transnazionalità" e ammonire l'Europa perché si impegni anche all'Est. Ma qui nei contini di casa nostra, per l'ormai imminente scadenza delle elezioni europee, dove vogliono arrivare? Qual è la strategia e l'obiettivo di Marco Pannella? Giovanni Negri candidato socialdemocratico. Francesco Rutelli nelle liste del sole che ride, lo stesso Pannella nell'alleanza con repubblicani e liberali. Anche se l'ultima opzione appare alquanto travagliata, per ora i l'atti sono questi. Certo, confermano che oltre alla «transnazionàùtà», per i radicali è ormai irreversibile anche la .scelta •• transpartitica» (altro neologismo da scioglilingua, ma questo è il vocabolario del pr). Questi fatti, però, inducono anche ad alcune riflessioni obbligate c tutt'altro che secondarie. La prima è che seppure non ci sarà il simbolo del pr in questa tornata elettorale — e a questo punto è altamente improbabile un ripensamento congressuale — ci saranno però i radicali, sparsi in diverse liste, ma ben presenti in ognuna delle cinque grandi circoscrizioni in cui viene suddivisa l'Italia per le elezioni europee. La seconda constatazione è che all'appello per la semina radicale, adesso manca solo il pei. Tempo ne rimane poco, ma se un Teodori o uno Zevi o qualche altro radicale trovasse ospitalità da Occhietto, ecco che la germinazione coprirebbe l'intero arco delle forze laiche e di sinistra. Con la doverosa eccezione socialista, ovviamente. E con la fondata previsione che nemmeno uno dei voti (circa un milione) raccolti dal pr nelle politiche dell'87, vada al garofano di Craxi. Pannella. però, assicura che non è questo l'obiettivo in cima ai suoi pensieri, e addirittura augura un buon risultato a Craxi.-Non è più la mia preoccupazione-. spiega: »Lo era nell'autunno scorso, quando si pensava che questo psi. con questa politica, andasse oltre il venti per cento e il pei sotto: sarebbe stata la morte della sinistra per altri vent'anni'. Ma ora che quel differenziale tra i due partiti appare assicurato a favore del pei -di almeno cinque o sci punli-, il pericolo e scongiurato, anche se resta il problema di smentire" la linea politica craxiana. 'Certo, se il psi facesse un tre percento in meno, avremmo un tre per cento in più di possibilità per ricominciare a lavorare insieme". Cosi il leader radicale ne^a la chiave antisocialista del suo progetto. Conferma invece l'attenzione al nuovo corso occhettiano, perché ••la scelta gobettiana. liberaldemocratica, e altrettanto plausibile di quella socialdemocratica, per questo pei-. Indubbiamente il pei ha fatto sue molte posizioni di quegli indipendenti che una volta eleggeva solo come un flore all'occhiello; ed oggi molti radicali si candiderebbero volentieri insieme ai Rodotà e ai Bassanini. Ma Pannella aspetta che si muovano da Botteghe Oscure, "perché sono loro che hanno l'acqua alla gola, ce l'hanno i socialisti, non noU. Oltretutto, con la premessa fondamentale che una semplice alleanza elettorale non basta: - Una operazione elettorale col pei non mi interessa. Voglio un fatto politico irreversibile". Per quel che lo riguarda, Pannella giura di puntare ■■tutto e assolutamc7ite" sul¬ l'alleanza laica con pri e pli, nonostante le riserve e i distinguo sollevati da La Malfa. «Mi presento con la federazione, se c'è», dichiara, per poi però aggiungere: "Come posizione di riserva sto preparando le liste contro la criminalità politica e colmine". Insomma la lista antiproibizionista, se repubblicani e liberali dovessero ripensarci. Come se non bastasse l'ospitalità che il psdi offrirebbe volentieri anche a lui, insieme a Giovanni Negri. E si tratterebbe anche qui di un rapporto alla pari, se Caria e Pagani, i capigruppo socialdemocratici in Parlamento, hanno anche la tessera radicale, come Negri ha quella del psdi. La stessa serenità ostenta Francesco Rutelli, anche se le risposte dal Garda giunte ieri sera non sono proprio entusiasmanti. Oggi Rutelli deciderà, "insieme agli altri compagni", sul passaggio al gruppo misto della Camera e la costituzione di un nuovo raggruppamento al suo interno, per facilitare la formazione di una sola lista verde. "Vogliamo una casa di tutti e non un partitino in più", dice assicurando che non intende tirarsi indietro. "Anzi, io insisto per una iniziativa comune. Dunque proseguiremo nell'iniziativa politica di questi mesi, perché esiste ancora la speranza per una lista comune, verde e alternativa, alle europee". Gianni Pennacchi

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