La dieta dei miracoli, bluff d'altri tempi di Ezio Minetto

La dieta dei miracoli, bluff d'altri tempi La dieta dei miracoli, bluff d'altri tempi Televisione, mass media e vari manuali hanno contribuito a far cadere molte illusioni sulla nutrizione ideale - Il rifiuto dei vecchi tabù e la diffìcile ricerca di nuove «ricette» personalizzate Nel volume «Mangiar meglio per vivere meglio» l'Istituto Nazionale della Nutrizione e «Selezione» avevano realizzato il primo manuale dello «stare a tavola secondo scienza, salute e gradimento». Crediamo ancora agli oroscopi e ai maghi, come potremmo non essere schiavi di pregiudizi per la nutrizione? Quanti di noi — almeno il 40% delle donne — sono convinti di quell'assoluto non senso che «l'acqua a tavola fa ingrassare», nato, si dice, da un'affermazione di Antillo, medico iberico a Roma nel primo secolo dopo Cristo? Sarebbe il primo a stupirsi, Antillo. del bimillenario successo di quella sua empirica idea da nulla. Niente da fare, allora, con i golosi dell'«ipercalorico», liberatoria risposta ad antiche indigenze e relativa miseria a tavola? O con i tabù del -meglio la carne del pesce, il vi¬ tello del manzo», «meglio il riso della pasta» o con la disinformata schiavitù a diete ciarlatane, sino alla proposta di chi vorrebbe nutrirci ad alghe a ventimila lire il barattolo? No, di riflesso al grado di avanzamento della ricerca scientifico-nutrizionale, qualcosa sta cambiando. C'è esigenza di sapere, di regole sobrie, prudenti e naturali. L'italiano non è ancora ben informato e spesso è disinformato, ma la verità scientifica fa sempre più presa. La tv? In assenza di «canali» ufficiali e salve specifiche riunioni di alto livello, è l'informazione di parte (500.000 spot tv annui) che ha forza di penetrazione e persuasione: spirale verso il consumismo e diseducativo teatrino del potere commerciale — come dice qualcuno — oppure sorridente e veniale contributo all'«a- nalfabetismo alimentare». A distanza di due anni dal Convegno sull'«Informazione alimentare», è interessante leggere sugli Atti i pareri di esperti. Louis Evan Grivetti, professore di Nutrizione e Geografia dell'Università della California, è decisamente critico: «Le persone vogliono sapere subito, con semplicità e perchè: sapere e comprendere i rapporti tra dieta e salute e, se possibile, longevità». Perché tanti diffusi miti alimentari persistono nonostante ogni buon senso? Perché scetticismo e smarrimento di fronte al metodo scientifico? Nello sforzo di distinguere fra casualità e cause gli scienziati esigono controlli a non finire. E' inutile dire che al tempo stesso rifiutano dati aneddotici e prove non controllate. L'opinione pubblica trova noiosa la metodica scientifica e continua a preferire svelte conclusioni da esperienze familiari o personali, che considera più immediate e più «informative». «D'altra parte — dice E. Grivetti — quando un amico ti chiede qualcosa sulla nutrizione non puoi mandarlo a consultare l'American Journal of Clinical Nutrition o il Journal of the American Dietetic Association o dell'immensa biblioteca della Fao». Scienziati della nutrizione, rappresentanti dello Stato e media: sta qui la forza della soluzione del problema. A portare informazione, il volume «Mangiare meglio per vivere meglio», risulta il manuale ragionato dello stare a tavola secondo scienza, salute e gradimento. E' la cultura applicata che, finalmente, si fa strada a rendere traballanti tabù e pregiudizi. Ezio Minetto

Persone citate: E. Grivetti, Louis Evan Grivetti

Luoghi citati: Antillo, California, Roma