«Anche la legge ha perso la sua partita» di Ezio Mascarino

«Anche la legge ha perso la sua partita» I parenti delle vittime e gli scampati reagiscono con sdegno alla sentenza sull'Heysel «Anche la legge ha perso la sua partita» «E le responsabilità degli organizzatori?» si chiede Carlo Duchene che rimase in coma per 27 giorni - «Non volevamo vendette, non abbiamo avuto giustizia» dice Otello Lorentini che perse il Tiglio - «Provo gli stessi sentimenti di allora» confessa Tiziana Russo, che non rivide, più il marito TORINO — La disperazione e la rabbia di quei giorni si sono stemperate, ma tutti dicono: -Volevamo giustizia e non c'è stata; siamo delusi, e scc'nfitti-. Carlo Duchene ha oggi 38 anni. Il 29 maggio 1985 fu preso a sprangate da un tifoso del Liverpool mentre già era lontano dallo stadio: -Mi aggredì alle spalle, ma io non ricordo più nulla. Ho ancora in mente l'eco festosa della tifoseria italiana, lo sventolare delle bandiere. Poi lutto e confuso. Non voglio più pensare, altrimenti impazzirei-. Rimase in coma per 27 giorni, poi si riprese; la moglie dice: "Un miracolo-. Abitavano a Pinerolo, nel Torinese; da un mese la famiglia si è trasferita a Bordighera, un negozio di parrucchiere nel centro, due passi dal mare. "Mi aiuta Yvette, mia moglie; Claude, nostra figlia, ha 11 aìini. Se sono vivo debbo molto a lei-. Non c'erano più speranze, i medici di Bruxelles suggerirono di far sentire a Carlo Duchene la voce della figlia, registrata su un nastro. Lui ora mormora. ■ Sento ancora quelle parole, anelli di una catena che mi ha ancorato alla vita-. Sulla sentenza dice: - Troppe assoluzioni, pare che nessuno abbia colpe, solo i tep¬ pisti, coloro che materialmente ci hanno aggrediti. E le responsabilità degli organizzatori? No, non chiedetemi un giudizio: io sono vivo, molti hanno perso mariti, figli, parenti. Loro, solo loro, hanno diritto a parlare-. Otello Lorentini e presidente dell'Associazione parenti delle vittime: ieri è uscito da! tribunale a capo chino: •Avremmo voluto una sentenza esemplare, siamo profondamente delusi: All'Heysel ha perso il figlio: -Lo .o, lo sappiamo, nessuna sentenza avrebbe potuto restituirci i nostri cari. Non volevamo vendette, ma non abbiamo avuto giustizia-. Una -giustizia- che invocava anche Carola Bandiera Landini. Abita a Torino in via Genova, quel giorno all'Heysel ha perso il marito. Ieri mattina era in aula. E' una donna timida, ha portato i figli. Monica ed Andrea. Aveva detto ai vicini, chiudendo casa, "voglio esserci, voglio guardare 7iegli occhi i giudici, voglio capire e sapere perché Gioacchino, mio marito, è morto-. E' uscita dall'aula del tribunale con gli occhi gonfi di lacrime: chissà se ha saputo, se ha capito. A Bruxelles doveva andare anche Tiziana Russo. 30 an¬ ni, abita a Moncalieri all'Heysel perse il marito Domenico. In quelle ore drammatiche, quando le prime notizie rimbalzavamo confuso e I contraddittorie, aveva «rifiu- | tato- l'ipotesi che il manto j losse tra le vittime. I parenti: • Capitela, e incinta al settimo mese, come può essere | cosi sfortunata? Continua a | ripetere che Domenico e vivo-. Poi la bara dal Belgio, le corone dei fiori, il cordoglio della citta. "Eravamo felici \ per il bimbo che doveva nascere, lui non voleva andare, "non ti lascio ", diceva; fui io ad insistere. La morte lo attendeva in quello stadio-. Anche lei dai magistrati di Bruxelles aspettava -solo giustizia, ma non basta punire solo qualche tifoso: ci sono le responsabilità degli organizzatori. dell'Uefa, di chi ha venduto biglietti per una zona riservala agli inglesi. Sono passati quattro anni, provo gli stessi sentimenti di allora: dolore, rabbia-. Per non rivivere quei momenti, per non ritrovarsi in un incubo. Marco Manfredi. 44 anni, dipendente dell'ospedale Santa Croce di Moncalieri. ha preso qualche giorno di ferie ed e fuggito a Massa, in casa di parenti -Voglio essere lasciato in pace, non voglio neppure sapere-, ha detto ai colleghi di lavoro. Era in quello stadio, riusci a scappare: come, rimarrà sempre un mistero. Si perse, girovago per una settimana, fini in Francia, ri'.-ntrò in Italia e fu trovato da un amico a Tonno. Era in stato confusionale, di quei momenti ha ricordi vaghi, confusi: un -buco nero-. Si è ripreso, lavora sempre in ospedale. -Ma e cambiato — dicono i compagni —, Parla, ride, ma ogni tanto gli occhi si appannano, fissi nel vuoto, in quel vuoto durato sette lunghi giorni'. Delusione, prefonda delusione per la sentenza dei giudici di Bruxelles. Eppure, sono ancora parole di Carlo Duchene. -bisogna trovar la forza per perdonare-. Ma anche -fare di tutto per impedire che quei momenti debbano ripetersi-. Lui, strappato alla morte dalle parole della figlia incise su un nastro, ha seguito per televisione quanto e accaduto a Sheffield, altri 95 tifosi massacrati ir. uno stadio: -Mi .".uno sentito li. tra loro: qualcuno mi spingeva, stailo cadendo, sono caduto, mi '"inno calpestato. Ancora, come quel giorno, quattro anni fa-. Ezio Mascarino