Le disiiplinafe cattoliche dell'assenso e gli sbuffi dell'lmpaziente Matarrese di Massimo Gramellini

Le disciplinate cattoliche dell'assenso e gli sbuffi dell'impaziente Matarrese Le disciplinate cattoliche dell'assenso e gli sbuffi dell'impaziente Matarrese Le ragazze di CL inneggiano al loro prìncipe azzurro: «I love Gattai» ROMA — Gattai vuol far l'americano. Dalle nostre parti, però, il convento non passa le disinibite majorettes dei congressi di Bush e Dukakis, ma la disciplinata scolaresca delle ragazze di Comunione e Liberazione, le cattoliche dell'assenso, così carine e inaccessibili nei loro tailleur blu a prova di tentazione. Presidiano le porte d'accesso alla sala del Gran Consiglio distribuendo adesivi che inneggiano al principe azzurro del Movimento Sportivo Popolare: •/ love Cattai-. Nebiolo, lei l'avrebbe fatta una cosa simile? «Sono quelli di CI che non l'avrebbero fatta per me-. L'ex padrone di tanto sport italiano affoga in una battuta il senso di impotenza che deve averlo pervaso pochi minuti prima, quando si era alternato al microfono con Gattai per mettere in scena un minuetto In cui i salamelecchi reciproci si susseguivano con una frequenza inversamente proporzionale alla loro sincerità. •Grazie, Primo per quello che ci hai dato. Ti sei dimesso dalla Fidai ma non dalla nostra stima-. "Grazie Arrigo per le lue parole. Voglio bene a tutti voi-. Matarrese soffoca a stento le risa. Non è il solo. Un vero Pierino, questo presidente della Federcalcio: si aggira insofferente fra le mille pause del Gran Consiglio, ne respira a fatica l'aria pesante e bizantina al punto da sembrare, lui che è di Bari, più milanese di Gattai. Il signore del Coni, subito dopo aver ricevuto l'unzione dell'assemblea, si lancia in un fervorino che nel gergo congressuale si chiama "discorso di accettazione-. La prolusione è breve, ma sempre troppo lunga per la pazienza di Matarrese, che sembra uno studente in attesa della ri¬ creazione. Esaurito il preambolo, Gattai attacca con la lista dei programmi: -In prima istanza...- e don Tonino comincia ad agitarsi sulla sedia. "In seconda istanza...-. Sbuffi e mulinar di mani. "In quarta istanza...-, e le dita cominciano a tambureggiare sull'orologio, già esibito con ampi gesti durante l'istanza precedente. Intanto il menu delle promesse è arrivato alla frutta: "In sesta istanza: prepararci ai Mondiali del '90. dicendo già fin d'ora grazie ai nostri giocatori che...-. Matarrese non ne può più. Le sue labbra, a lungo frenate, si atteggiano a un sorriso prima di mettersi in movimento: •E la federazione?-. Perso nell'orgia dei ringraziamenti, Gattai se l'è dimenticata. Re Arrigo riceve l'omaggio dei sudditi, stringendo cento mani, fra le quali ci sono anche quelle che hanno depositato nell'urna due schede bianche e una a favore di Nostini. Un'opposizione minuscola che Gattai promette di riassorbire, in nome di una concezione unanimistica della democrazia che ultimamente non va più di moda neanche nel Politbjuro. Marchiaro e Alessi, presidenti di boxe e automobile mascherano fra i sorrisi la loro inquietudine e giurano a Gattai di non aver tradito. Chi si seme pugnalato alle spalle è Omini, il presidente delle biciclette che e rimasto a piedi. Esce di scena insieme a Tuccimei. per liberare le poltrone su cui vanno a parcheggiarsi i glutei di Consolo e Lo Bello. L'ex-arbitro accoglie la notizia con uno scoppio di esultanza. Suo figlio Rosario avrebbe estratto il cartellino rosso. Massimo Gramellini

Luoghi citati: Bari, Roma