Zavarov «chiude» la pista russa di Franco Badolato

Zavarov «chiude» la pista russa Il centrocampista della Juventus, di ritorno da Kiev, ritiene difficile che altri sovietici possano venire in Italia Zavarov «chiude» la pista russa «Mikhailicenko e Protassov accetterebbero volentieri il trasferimento, ma saranno liberi soltanto dopo i Mondiali» - «Per me il periodo brutto è passato» TORINO — I tre stranieri della Juventus sono tornati ad allenarsi ieri mattina con un carico di ottimismo in più. Quasi sfacciata la soddisfazione letta sul volto di Zavarov dopo la bella prova offerta nell'Urss, disinvolto come sempre Barros reduce da un confortante 3-1 del Portogallo sulla Svizzera, abbastanza sereno Laudrup nonostante l'infortunio che gli ha impedito di scendere in campo con la Danimarca in Bulgaria e lo costringerà a disertare la trasferta di Genova. Zavarov è rimasto lusingato dai complimenti ricevuti: 'S'è visto un grande Sacha — ha detto — perché ha giocato una grande squadra. Ci tenevo a ben figurare davanti alla gente di Kiev nel giorno del mio 28° compleanno. Tutti mi conoscono e sanno quanto valgo, ma vi assicuro che in Urss la concorrenza aumenta di giorno in giorno e quindi devo stare attento al posto, alle mie spalle crescono tanti buoni giocatori-. Ha parlato con i suoi compagni dell'esperienza italiana? -Ho detto loro — afferma Sacha — che il calcio del vostro campionato è molto più duro che da noi, ogni domenica è una battaglia, per affrontarla e vincerla occorre essere sempre al massimo della condizione-. Ma come spiega la sua giornata positiva, che non ha avuto finora eguale in Italia? -Nell'Urss, come nella Dinamo Kiev, giocano da molti anni insieme gli stessi scisctte giocatori, l'intesa è naturale e spontanea, per me è stato molto più difficile inserirmi nel gioco bianconero, ma ormai il periodo brutto e passato-. E Zoff per primo ne sottolinea i progressi: -Co7i il Pisa è stato protagonista di un ottimo primo tempo-. Ma lo contraddice un po': -Come mai la Dinamo non riesce a dominare il suo campionato nonostante l'intesa di anni che esiste fra i giocatori?-. Zavarov oscura gli orizzonti sovietici della Juve: -Penso che Mikhaliccnko o Protassov difficilmente verranno in Italia già quest'anno. Loro vorrebbero anticipare i tempi, ma fino al '90 non credo che saranno lasciati liberi. Bisogna aspettare che compiano 28 anni. Io sono arrivato a 27, ma sono stalo un'eccezione, non sapete quanti problemi ha avuto Lo- banowsky con la Dinamo e il ministero dello Sport per avermi fatto partire-. Probabilmente Sacha non può e non vuole dire tutto. Lui per primo sa quanto può essere utile avere al suo fianco il prossimo anno un elemento come Mikhailicenko e in cuor suo sicuramente spera che la Juve riesca a ottenere il secondo -si» da Lobanowsky. E probabilmente non si rende conto che qualcosa e cambiato in Urss, dopo la sua venuta in Italia. Insomma, l'ambasciatore della perestrojka non e venuto a Torino per chiudere un ciclo, bensì per aprirlo. Per Barros l'avventura In Portogallo è stata simile al ritorno in Italia dell'immigrato che ha fatto fortuna all'estero: -E' cresciuta la considerazione nei miei confronti — sostiene Rui — e tutti ripongono tanta fiducia in me. Il Portogallo punta ai mondiali per mettere in vetrina i suoi talenti. Io spero di giocare questi mondiali da juventino e fin dall'incontro di Marassi faro di tutto per meritarmi la riconferma-. Michael Laudrup esalta il fratello Brian: «Grazie a lui e a Polvsen siamo nuovamente in corsa per il mondiale, adesso ci giocheremo la qualificazione nella doppia sfida con la Romania-. Franco Badolato