A Rotterdam non c'erano hooligans ma la violenza è esplosa lo stesso

A Rotterdam non c'erano hooligans ma la violenza è esplosa lo stesso A Rotterdam non c'erano hooligans ma la violenza è esplosa lo stesso Per Italia '90 la minaccia non arriva solo dall'Inghilterra DAL NOSTRO INVIATO ROTTERDAM — La -partita dell'anno» tra Olanda e Germania Ovest ha segnato un'altra delirante tappa della guerra negli stadi. Il bilancio finale parla di 23 feriti, tre poliziotti e venti tifosi, tra i quali sei, accoltellati, ancora gravi, e 72 fermi. Senza contare la teoria di auto incendiate, negozi saccheggiati, treni devastati, disseminata lungo il percorso della marea arancione da Amsterdam a Rotterdam. A nulla sono serviti i continui appelli lanciati da radio e televisioni, i richiami alla tragedia di Sheffield. A qualcosa, forse a molto, è invece servito lo schieramento di polizia, eccezionale per l'occasione e il posto: 750 poliziotti, a piedi, a cavallo, con i cani, più altri 650 tra sorveglianti e addetti al servizio d'ordine, in Olanda non s'erano mai visti. Si è rivelata saggia la scelta di giocare nel moderno stadio del Feyenoord. Durante e dopo la partita infatti non si sono verificati incidenti. Al fischio finale dello svedese Fredriksson, i settemila tifosi tedeschi sono stati bloccati nello stadio per un quarto d'ora, poi sono stati tatti uscire dal retro dello stadio e scortati per qualche chilometro. La battaglia era avvenuta per le strade, soprattutto all'Aia. Per quanto imbottiti di birra, i tifosi olandesi e tedeschi sapevano che la polizia li avrebbe attesi in forze alla stazione di Rotterdam. Così hanno scelto la tranquilla sede della Corte e del Parlamento, per la loro idiota guerriglia. Le bande vestite di arancione si sono concentrate in mattinata alla stazione scon¬ trandosi coi tedeschi a colpi di bastone e coltello, poi hanno invaso per strade diverse il centro, sfasciando le vetrine di un paio di grandi magazzini e di un negozio di giocattoli. Nel pomeriggio la battaglia s'è trasferita a Rotterdam, dove gli scontri tra tifosi e con la polizia sono continuati fino a mezz'ora dalla gara, quando la carica degli agenti a cavallo e una sventagliata di lacrimogeni ha disperso i teppisti. Durante la gara, con la curva dei tedeschi isolata e presidiata, i veri pericoli sono arrivati dal lancio di razzi, non diversi da quelli che provocarono in un derby a Roma la morte del tifoso laziale Paparelli. Duri i commenti dei giornali olandesi. Il Tclegraaf scrive: «Non vorremmo che fossero i tifosi olandesi a ereditare la nefasta fama degli hooligans. Ma purtroppo il teppismo da stadio è diventato un fenomeno senza confini». Altri sottolineano il clima artificiale di guerra creato intorno a una partita tra tifoserie che tradizionalmente non si amano. Tra l'altro, per una partita che in campo è stata correttissima e nella vigilia ha registrato tali e tante dichiarazioni di -7io?i belligeranza» tra giocatori e allenatori da autorizzare perfino qualche sospetto. Ma per chi ha visto da vicino, viaggiando in treno coi tifosi olandesi, il livello di violenza gratuita e di annebbiamento da alcol delle sturmtruppen da stadio, c'è da chiedersi davvero se per Italia '90 la minaccia venga davvero e soltanto dagli hooligans d'oltre Manica. c. mal.

Persone citate: Durante, Fredriksson, Paparelli, Sheffield