Per i treni si punta a un partner straniero di Roberto IppolitoFabiano Fabiani

Per i treni si punta a un partner straniero Per i treni si punta a un partner straniero DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI — Per il polo ferroviario è quasi un addio. La Finmeccanica dispera di riuscire a realizzarlo e lo considera ormai poco più di un ricordo. "Pensiamo ad altre ipotesi», ammette Fabiano Fabiani, amministratore delegato. La conseguenza è che le aziende controllate hanno già definito programmi alternativi 'Stiamo esaminando la possibilità di accordi internazionali; non possiamo che orientarci verso Alsthom, Asea Brown Boveri, Siemens e Aeg», annuncia Emilio Marami, amministratore delegato dell'Ansaldo Trasporti. «Escluderei a priori che venga ceduta l'A\fa Avio», rivela Fausto Cereti dell'Aeritalia, respingendo le richieste dell'Efim, interessato a un'integrazione con l'Agusta. L'occasione per parlare dei programmi della Finmeccanica, la finanziaria manifatturiera dell'Ili, è data dalle assemblee di bilancio dell'Aeritalia (industria aeronautica) e dell'Ansaldo Trasporti (ferroviario), svoltesi ieri a Napoli nella sede del Banco di Napoli. Con il polo ferroviario sarebbe cambiata la mappa del gruppo: la Finmeccanica avrebbe rilevato dalla Fiat le Officine Savigliano (produce carrozze e carrelli dei treni, mentre l'Ansaldo Trasporti realizza le parti elettriche) e le attività per le turbine a gas (da integrare nell'Ansaldo) dando in cambio l'Alfa Avio (motori per aerei). "Mi sembra che questo argomento non sia più di attualità», riconosce Marami. Insomma, il polo è davvero tramontato? "Devo ritenere di si», aggiunge l'amministratore delegato dell'Ansaldo Trasporti. Cereti si preoccupa già degli effetti: -Se non va in porto l'operazione prevista, pensiamo che sia comunque possibile una forte collaborazione con la Fiat'. I contrasti fra la de e il psi, oltre al timore dell'Efim di essere danneggiato dallo scambio, hanno finora reso impossibile il polo ferroviario. E infatti la questione non figura all'ordine del giorno del Comitato interministeriale per la politica industriale, convocato dal ministro del Bilancio, il de Amintore Fanfani, per martedì 2 maggio. Il Cipi dovrebbe autorizzare o impedire il passaggio dell'Alfa Avio alla Fiat. Se questo non avviene, l'Aeritalia (il cui fatturato è in lieve crescita ed è arrivato a 1655 miliardi, mentre l'utile è balzato da 50 a 68 miliardi e il dividendo netto da 86 a 125 lire) intende tenere per sé l'Alfa Avio: -Non abbiamo mai parlato di cessione — spiega Cereti — ma di scambio per razionalizzare alcuni settori produttivi». A questo punto, la filosofia della Finmeccanica è di immaginare una serie di collaborazioni industriali per competere sulla scena intemazionale. Si comincia dai motori per aerei, "settore a leadership Fiat che li monta sui nostri velivoli» come ricorda Cereti. Si arriva poi agli aerei da 100 posti per il trasporto regionale, per i quali è in corso uno studio comune tra Aeritalia, la francese Aérospatiale e la spagnola Casa. In astratto, l'Aeritalia sarebbe interessata ad acquisizioni all'estero, «ma è molto difficile effettuare fusioni». Perciò l'obiettivo è di "realizzare accordi per singoli programmi ejoint ventures». Nel settore spaziale, una grossa opportunità di crescita è data dall'integrazione fra l'Aeritalia e la Selenia Spazio, entrata a far parte della Finmeccanica a dicembre. -La collaborazione diventerà più intensa», assicura Cereti. C'è già una divisione di compiti: l'Aeritalia costruisce l'hardware, la macchina, mentre la Selenia si dedica al software, i programmi dei satelliti. Un raccordo è già previsto con la Fiar, un'azienda nella quale la Finmeccanica ha appena acquisito il 12 per cento e che fa capo alla svedese Ericsson. Nel settore ferroviario, la ricerca di un alleato intemazionale riguarda le attività elettroniche Per ora, l'offerta di dialogo coinvolge tutti e quattro i maggiori gruppi continentali, ma con un'avvertenza: "Il partner deve essere europeo e deve però avere un occhio rivolto al mercato americano», puntualizza Marami. L'Asea Brown Boveri, per esempio, già si preoccupa di raccordarsi alla statunitense Westinghouse. In America, sono già a quota 800 i dipendenti dell'Ansaldo Trasporti (che ha un fatturato di 324 miliardi, con un aumento del 7 per cento rispetto al 1987; un giro d'affari di 600 miliardi se si considerano le società collegate, utili per 22 miliardi, dividendo lordo di 260 lire). L'Ansaldo Trasporti sta perfezionando l'accordo con il consorzio privato Firema. Sia l'Aeritalia (che ha un portafoglio ordini di 4525 miliardi) che l'Ansaldo Trasporti (ordini per 1415 miliardi) lamentano problemi per le commesse pubbliche. Nel settore spaziale, viene criticata l'eccessiva frammentazione: "Non si può innaffiare a pioggia tutti quelli che vogliono mettere un bullone nello spazio», afferma Cereti. Roberto Ippolito Fabiano Fabiani, amministratore delegato Finmeccanica

Persone citate: Amintore Fanfani, Cereti, Emilio Marami, Fabiano Fabiani, Fausto Cereti

Luoghi citati: America, Avio, Napoli