Sara abolita l'imposta sugli interessi

Sara abolita l'imposta sugli interessi Sara abolita l'imposta sugli interessi BONN — Meno tasse, meno disoccupati, marco più forte. Questa l'offensiva del governo Kohl annunciata ieri ufficialmente, in sedi diverse, dallo stesso cancelliere e dal neoministro delle Finanze Theo Waigel, nel tentativo di arginare l'avanzata elettorale delle sinistre. A aprire il fuoco è stato in mattinata lo stesso Kohl confermando che, a partire dal 1° luglio, verrà abrogata la ritenuta alla fonte del 10% sui redditi da interesse. Parlando in Parlamento per illustrare l'indirizzo politico del proprio governo, dopo il recente rimpasto, Kohl ha detto però che la Germania si batterà per «un accordo praticabile per la tassazione dei redditi da interesse- all'interno della Comunità europea, in linea con gli obiettivi del mercato intemo europeo. La ritenuta sui redditi da interesse, un'imposta introdotta dall'ex ministro delle Finanze Stoltenberg dal 1° gennaio di quest'anno, ha suscitato in Germania un vasto coro di critiche ed è ritenuta da molti la causa principale del forte deflusso di capitali che il Paese ha subito in questi ultimi mesi, n neo-ministro delle Finanze Waigel, leader dell'Unione cristianosociale bavarese (Csu), ha posto l'abrogazione della ritenuta come condizione essenziale al proprio ingresso nella coalizione di centro-destra presieduta da Kohl. Kohl ha poi detto che nominerà una commissione incaricata di studiare un piano di riforma fiscale per le azienc' : tedesche, un passo necessario per mettere le società ir. erado di competere sul muuato unico europeo che si realizzerà alla fine del '92. Kohl ha pure annunciato la -correzione» dei programmi che prevedono un forte aumento delle imposte sugli utili da capitale derivanti dalla cessione di patrimoni aziendali, una misura volta ad aiutare soprattutto le piccole e medie aziende. H cancelliere ha poi promesso lo stanziamento straordinario di 1,5 miliardi di marchi per combattere il livello ostinatamente elevato della disoccupazione tedesca. Questi capitali, che saranno erogati in un periodo compreso entro la fine del 1991, saranno messi a disposizione dei datori di lavoro per impiegare persone disoccupate da lungo tempo. In marzo, il tasso dì disoccupazione in Germania si è collocato su un livello dell'8,4%. Kohl ha anche detto che la Germania deve impegnarsi, insieme alle altre principali nazionali, nel settore dell'occupazione part-time, rispondendo alle critiche di quanti dicono che la mancanza di flessibilità del mercato del la¬ voro è uno dei problemi strutturali chiave dell'economia del Paese. In sintonia con Kohl il ministro delle Finanze Waigel ha detto che un marco più forte è importante per la stabilità economica mondiale e per lo smantellamento degli squilibri delle partite correnti internazionali. Parlando al Parlamento tedesco, Waigel ha anche detto che le imposte sulle aziende tedesche devono essere ridotte visto che sono tra le più alte del mondo. Le entrate che andranno perdute per l'abrogazione della ritenuta alla fonte del 10% sui redditi da interesse, ha precisato Waigel, saranno compensate da una crescita economica più forte. La manovra di Kohl e Waigel, sulla ritenuta dei redditi da interessi, ha scatenato accese polemiche anche nello stesso partito (l'Unione cristiano-democratica) di cui Kohl è segretario. Matthias Wissmann, portavoce per la politica economica del Cdu, ha detto che l'adozione di una ritenuta fiscale sui redditi da interesse a livello comunitario non è più possibile dopo la decisione del governo di Bonn di abolire tale imposta. «Non possiamo chiedere l'adozione di un tale sistema a livello Cee dopo averlo abolito in Germania», ha detto Wissmann in un'intervista a «Die Welt». Sottolineando come Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda e Danimarca abbiano già espresso -pesanti riserve» sulla proposta Cee, Wissmann ha detto «di non attendersi un compromesso accettabile da tutti i Paesi della comunità'. Un primo effetto la decisione di Kohl l'ha avuta sui mercati valutari, facendo risalire il dollaro. Il biglietto verde è stato fissato a Milano a 1375,2 lire (quattro punti in più delle 1371,05 di mercoledì) e ha guadagnato poco più di mezzo pfenning a Francoforte dove è stata segnata a 1,8757 marchi contro 1,87. A scuotere i mercati, in mattinata, era sceso in campo anche il presidente della banca centrale bavarese, Mueller, uno degli 11 membri Iieriferici del consiglio centrale della Bundesbank, il quale aveva definito auspicabile un calo del dollaro a 1,80 marchi per ridare fiato al marco e tagliare il surplus delle partite correnti tedesche. Con il passare delle ore ha tuttavia prevalso l'orientamento rialzista del dollaro sospinto anche dai segnali della Fed sui tassi. In pratica gli ultimi elementi disponibili sembrano dimostrare che la Federai Reserve abbia smesso di spingere in alto ì tassì Usa dopo che è apparso chiaro che l'economia del Paese sta rallentando. r. e. s.