Sica: darò l'assalto alla camorra
Sica: darò l'assalto alla camorra Sica: darò l'assalto alla camorra A Napoli l'Alto Commissario si è incontrato con i prefetti - «Occorre riaffermare la presenza dello Stato» - «Non si può vivere con la paura» NAPOLI — "La camorra ha dato l'assalto ai Municipi? E allora noi daremo l'assalto alla camorra». L'Alto commissario per la lotta alla mafia Domenico Sica è un uomo di poche parole. Risponde con brevi battute alle domande, in una sala al secondo piano della prefettura, durante una pausa della lunga riunione con i prefetti e i questori delle cinque province campane. Non sono stati invitati i magistrati, e l'«omissione» ha creato non pochi malumori nel palazzo di giustizia. Il soggiorno napoletano di Sica, che durerà 4 giorni, coincide con la nuova offensiva lanciata in grande stile dalla malavita organizzata: 11 morti ammazzati in sette giorni, clamorosi episodi di infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni pubbliche, interi paesi terrorizzati per le continue intimidazioni. Anche se l'ufficio campano dell'Alto commissariato non è ancora formalmente insediato, gli »007» di Sica lavorano da tempo nella regione. Hanno già acquisito preziose informazioni sulle infiltrazioni della malavita nei Comuni a più alto rischio camorrista, come Acerra e Afragola, dove è imminente la realizzazione di importanti opere pubbliche. "La struttura è già operativa — conferma il prefetto —. Il settore in cui vogliamo maggiormente intervenire in questo momento è quello degli appalti pubblici». La camorra ha dato l'assalto ai Municipi. Appena tre giorni fa un giudice istruttore napoletano, Paolo Mancuso, ha mandato sotto processo quattro malavitosi che, con un consigliere comunale poi ucciso da un clan rivale, controllavano i lavori pubblici a Sant'Antonio Abate, un centro della provincia di Napoli. Uno dei problemi di Sica è proprio "la riaffermazione della presenza dello Stato, grazie alla quale il cittadino dovrà riconquistare la propria dignità. La paura è un sentimento rispettabile, ma deve essere vinta, perché con essa non si può vivere». La giornata napoletana di Sica è cominciata di buon mattino, con una passeggiata in centro. Alle 11 l'Alto commissario, seguito da 4 agenti di scorta, ha varcato la soglia della prefettura di Napoli, per presiedere la riunione (la seconda, dopo quella dello scorso dicembre alla quale partecipò il ministro Gava) fra prefetti, questori, comandanti dei carabinieri e della guardia di finanza. Intanto la camorra non è rimasta a guardare. In via S. Brigida, a pochi metri dalla prefettura, la polizia ha trovato una bomba dinanzi ad un negozio: il messaggio dei taglieggiatori ad un commerciante restio a pagare la tangente. f. m.
Persone citate: Acerra, Domenico Sica, Gava, Paolo Mancuso, Sica
Luoghi citati: Afragola, Napoli, Sant'antonio Abate
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