«Gorbaciov, tu liquidi il partito» di Emanuele Novazio

«Gorbaciov, tu liquidi il partito» Sulla Pravda i discorsi degli avversari del Presidente: «No alle riforme, ritorni l'ordine» «Gorbaciov, tu liquidi il partito» «Un altro voto e ce ne andremo tutti a casa» -11 leader del Cremlino risponde: «Giusto, allora ci ritiriamo dalle elezioni e dai Soviet?» - «Se è debolezza dialogare con la società, io non so più cos'è il coraggio» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Una levata di scudi, una richiesta di frenare l'«Aids ideologico» capace di erodere il controllo del partito sulla società e il Paese, un appello a bloccare la mobilitazione politica in crescita fra la popolazione, a "far ordine-, a tornare al -passato-. E accuse: alla stampa troppo -liberale- e -sensazionalista-, agli informali che sviliscono le tradizioni del socialismo, sfidano l'autorità del partito e «contraddicono gli interessi della società-, a chi dovrebbe controllarle, queste voci insidiose che -abusano della democrazia-. Il lungo resoconto degli interventi al Plenum di martedì, sette pagine fitte della Pravda pubblicate ieri mattina su proposta dello stesso Gorbaciov, conferma che al Plenum si è scatenata l'offensiva di chi si oppone alla Riforma e vuol -riportare l'ordine-, conferma che nel partito c'è scontro, che la grande purga di martedì, centodieci membri del Comitato centrale convinti alla «pensione», non ha chiuso la partita. E' un tono generale di fastidio e rabbia, una protesta che si afferma con diversa intensità, è come un respiro greve, un ansito quasi, che affiora minaccioso e roco dal gran corpo del partito. Dice il segretario regionale di Vladimir, Bobovikov, ed è quasi un attacco personale a Gorbaciov: -Quando vediamo sulla nostra stampa i toni rosei con cui i leader borghesi si rivolgono alla perestrojka, bisognerebbe ricorda > le parole di Lenin: "Preoccupatevi ogni volta che siete elogiati dal nemico di classe'"-. Ma non è una malevola eccezione: in quasi tutti i venti intervenuti c'è la consapevole esplosione del malessere dei quadri esposti al nuovo, delle organizzazioni periferiche del pcus esposte alla sconfitta, al «no» popolare. Dice il primo segretario dell'obkom di Komi, Melnikov: -Ci aspettano nuove elezioni, in novembre, per i soviet locali. I segretari dei comitati di partito dichiarano che non accetteranno di entrare in ballottaggio, perché nella situazione d'oggi sarebbero sconfitti-. Molti lo interrompono, -E' giusto-, gridano. Interviene Gorbaciov: -E' giusto? Volete dire forse che il partito deve ritirarsi dalla partecipazione alle elezioni e ai soviet?-. Ribatte Melnikov: -Il fatto è che bisogna cambiare l'atmosfera, bisogna eliminare l'atteggiamento preconcetto noi oonfronti dei segretari ài parato-. Dice il sindaco di Mosca, Saikin, sconfitto alle elezioni: -Qualcuno è pronto, per una idea "democratica", ad affossare il potere sovietico e il partilo leninista. Qualcuno ha inteso la democrazia come il diritto di fare quel che si vuole, ha inteso il pluralismo come la possibilità di at¬ taccare i valori socialisti-. Dice il primo segretario regionale a Krasnodar, Polozkov: -Sono sempre più frequenti i casi di iscritti che consegnano la tessera, ed è preoccupante che fra loro ci siano persone con grande anzianità nel partito. Perché accade questo? Per la mancanza dì rispetto nei confronti di quanto hanno fatto per il Paese. Perché li hanno iscritti a forza, tutti, nelle liste staliniane-. Dice il segretario regionale di Mosca. Messiat: -Gli informali sono la schiuma della società che abusa della democratizzazione e della glasuosl. Haatic spinto la gente a votare contro di noi uomini del partito soltanto perché apparteniamo ai quadri dirigenti-. A volte le accuse, i timori, le ansie per le novità portate all'Urss da Gorbaciov si sovrappongono quasi, nei termini. A volte le preoccupazioni per le sorti del partito e dell'apparato, scosso dalla frusta della perestrojka e della glasnost, sembrano rincorrersi in un disegno politico ordinato: «C'è il sentimento, soprattutto fra i giovani, che il pcus sia diventato il partilo degli errori e dei crimini contro la popolazione-, dice Iuri Soloviov, segretario regionale a Leningrado e membro supplente del Politbjuro, sconfitto alle elezioni. -Non si possono chiudere gli occhi sull'esistenza di forze che vogliono privare il partito del suo ruolo dirigente", dice il segretario in Azerbaidjan. Vesirov. -C'è la tendenza alla formazione di stereotipi psicoùjffteì secondo : t/ucli i responsabili dell'economia e dell'amministrazione sono i freni principali della perestrojka-, dice ancora Bobovikov. E' un evento drammatico e straordinario quello che la Emanuele Novazio (Continua a pagina 2 in settima colonna)

Persone citate: Gorbaciov, Iuri Soloviov, Lenin, Melnikov

Luoghi citati: Leningrado, Mosca, Urss