Tre alla guida del Bancoroma

Tre alla guida del Bancoroma Nottola e Greco affiancano Tacci come amministratori Tre alla guida del Bancoroma ROMA — Il Banco di Roma ha un nuovo vertice «a tre-, designato ieri dal comitato di presidenza dell'Ili «a totale unanimità» (le designazioni dovranno essere ora ratificate dalle società). Per il Banco di Roma Marcello Tacci è stato confermato amministratore delegato; sarà però affiancato da altri due amministratori delegati: Giuseppe Greco ed Antonio Nottola. Con il presidente, Antonio Zurzolo, e i tre amministratori delegati, viene ad essere così ricostituito il tradizionale organigramma del Banco. Sono state così confermate le previsioni che davano una triade all'istituto bancario dell'Ili come soluzione di compromesso per tenere conto delle diverse forze in gioco: mentre infatti Nottola era sostenuto da Prodi, Greco aveva l'appoggio di Forlani. I primo compito che la troika dovrà affrontare sarà l'aumento del capitale dell'Isti¬ tuto da 700 a 1350 miliardi, operazione approvata proprio ieri dall'assemblea straordinaria, e il cui risultato potrebbe essere quello di portare, da qui a 5 anni, la quota dell'Ili dall'attuale 77,38 per cento al 65 per cento circa. Il nuovo vertice viene interamente dall'interno all'istituto di credito: se per Marcello Tacci si è trattato di una riconferma, per Giuseppe Greco e Antonio Nottola è una promozione dalla carica di direttori centrali. L'assemblea ha comunque rinnovato l'intero consìglio di amministrazione dandogli mandato per il prossimo triennio; escono, insieme ad Ercole Ceccatelli, che ha raggiunto i limiti di età, Antonio Marzano, Pietro Marzotto e Ambrogio Puri; entrano, oltre a Greco e Nottola, Walter Bonino e il repubblicano Claudio Venanzetti. Confermati Antonio Zurzolo, presidente, Mario Arcelli, vice-presidente, Renato Cassaio, Pietro Ciucci, Vittorio Di Stefano, Giacomo Figliola Baldieri, Franco Nobili e Renato Riverso. L'assemblea ha inoltre approvato a maggioranza (8 voti contrari e 9 astenuti) i dati di bilancio che vedono un utile netto in salita a 45,9 miliardi, contro il pareggio segnato neU'87, una raccolta complessiva di 53.856 miliardi, impieghi per cassa di 45.588 miliardi e un risultato lordo di 591,3 miliardi Sui programmi dell'istituto gli amministratoli hanno preferito restare nel vago; Ceccatelli ha confermato l'avvio delle trattative con l'Imi ed ha affermato che il Banco di Roma intende prepararsi al '93 nel modo migliore e per questo «ha qualche problema sul fronte delle dimensioni». Quanto all'aumento di capitale le date verranno stabilite i primi di maggio dal consiglio di amministrazione; esso porterà nelle casse dell'istituto 1040 miliardi. In una prima fase si prevede l'aumento da 700 miliardi a 1200 miliardi con offerta in opzione di 5 azioni nuove da mille lire nominali ogni sette azioni da mille lire possedute, al prezzo di 1600 lire, con un sovraprezzo di 600. All'aumento si arriverà dopo aver provveduto al frazionamento delle attuali azioni da 5 mila lire di valore nominale in azioni da mille lire. La seconda fase avverrà con un ulteriore aumento di 150 miliardi di nominale al servizio di un prestito obbligazionario convertibile Mediobanca di 240 miliardi. Llri, azionista di maggioranza, è disponibile a permutare con gli azionisti terzi i propri diritti di opzione per la sottoscrizione di obbligazioni con i diritti validi per la sottoscrizione di azioni. Sarà proprio attraverso il complesso meccanismo previsto per questa seconda fase che potrebbe portare ad una riduzione della quota di capitale in mano all'In.

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