No della Federciclismo alle maglie antiaborto di Gian Paolo Ormezzano

No della Federciclismo alle maglie antiaborto «Esulano dalla realtà sportiva, spazio solo per gli sponsor» No della Federciclismo alle maglie antiaborto Un costruttore di biciclette, il lucchese Ivano Fanini, cattolico, un figlio tredicenne a nome Cristian, ha deciso che i suoi pedalatori disputeranno il Giro d'Italia, dal 21 maggio al 10 giugno, portando nelle strade una maglia con, oltre alle scritte dei vari sponsor, anche la scritta «Dio ti ama». Sul cappellino, la scritta «No all'aborto». Ieri a Roma il Papa, nel corso di un'udienza generale, ha ricevuto i ciclisti, portati lì in tenuta dì gara da Fanini, che era accompagnato da Formigoni, il leader di Comunione e Liberazione. Giovanni Paolo II ha visto le scritte, non si è pronunciato esplicitamente su di esse, si è però detto -lieto di rendere omaggio allo sport nelle persone di un gruppo composto da due squadre ciclistiche di ciclismo, con ben noti rappresentanti di varie nazionalità-. Fanini gestisce due squadre professionistiche. Una, la Pepsi Fanini Alba Cucine, diretta da Franco Gini, presenta soprattutto un buon velocista, Di Basco, e un buon scalatore, Tomasini. Non corridori fortissimi, come scritto da qualche giornale, ma corridori discreti, capaci dell'exploit di un giorno. L'altra, la Fanini Polli Mobiexport Australia, è forte soprattutto di Gavazzi, trentanovenne campione d'Italia in carica. La prima formazione è già pressocché certa di prendere il via nella corsa rosa, è affiliata alla nostra federazione, ha adempiuto a tutti gli obblighi burocratici ed economici. La seconda è certa o almeno minacciata del contrario; è infatti affiliata in Australia, e gli organizzatori hanno este¬ so a squadre di altre nazioni il loro invito. Fanini l'anno scorso restò al palo, con la Pepsi Fanini (capitano Baronchelli), che era affiliata negli Usa, nazione di cui venne invitata un'altra squadra: e si disse che la Pepsi disturbava un Giro sponsorizzato dalla Sprite, cioè dalla Coca Cola. Dice Fanini: -Sarebbe grave lasciare a casa la formazione di chi indossa la maglia tricolore'. Gavazzi ha vinto anche ieri l'altro, nell'importante Gran Premio Industria di Prato. Si profila un caso spinoso, n giornale organizzatore del Giro d'Italia, La Gazzetta dello Sport, ha ieri minimizzato la notizia; fra l'altro Con la sua iniziativa Fanini ha vinto la -corsa al Papa» che gli stessi organizzatori del Giro avevano annunciato, contando su un'udienza particolare quando carovana ar¬ riverà a Roma. Ieri mattina la Federciclismo, attraverso il presidente Omini, ha anch'essa preso la distanze, dichiarando la sua totale estraneità -ad una iniziativa di scritte sulle maglie al di là delle comunicazioni relative agli sponsor, esulanti poi dal contesto sportivo-. Si teme che il «no all'aborto- possa essere origine di grane, si pensa al caso Celentano. Abbiamo chiesto a Fanini se farà lo stesso il Giro, qualora le scritte vengano vietate. Ha risposto: -Non vedo perché debbano vietarmele-. Ci sono dei precedenti in tanti sport: caschi di piloti, anche di Formula 1. di motociclisti, magliette di podisti. Non ricordiamo però scritte esplicite contro l'aborto; scritte su Gesù, su Dio, sulla fede si, e molte. Gian Paolo Ormezzano Città del Vaticano. Il Papa con alcuni ciclisti della squadra Fanini che indossano la maglia con la scritta «No all'aborto» (Ansa)

Luoghi citati: Australia, Italia, Prato, Roma, Usa