Giallo nelle indagini sugli appalti per la forestazione in Calabria, ieri i primi interrogatori

Un funzionario accusa l'assessore arrestato Giallo nelle indagini sugli appalti per la forestazione in Calabria, ieri i primi interrogatori Un funzionario accusa l'assessore arrestato «Gli ho scritto più volte perché alcuni lavori non procedevano regolarmente» - L'esponente politico nel confronto ha negato tutto: «Mai ricevuto quelle missive» - Un altro caso in Consiglio regionale: il msi denuncia ritardi nella costruzione del porto di Bagnara e chiede l'intervento di Sica REGGIO CALABRIA — E' stata una giornata massacrante per Nicola Gratteri, il giudice istruttore di Locri che ha sentito i maggiori protagonisti della vicenda che ha portato in carcere l'assessore alla Forestazione della Calabria, Giovanni Palamara, con l'accusa di peculato e interesse privato in atti d'ufficio. Con lui, Gratteri ha sentito anche Aldo Gangemi, il funzionario più alto in carica nel settore della Forestazione, e Tommaso Lapi, responsabile dell'ufficio «Legge speciale per la Calabria», attraverso il quale passano i progetti del setto re forestale. Lapi (dal 4 aprile) e Gangemi (da lunedi) sono in carcere, come Palamara. n giudice Gratteri, dopo aver fatto rinchiudere per oltre 24 ore in isolamento sia Palamara che Gangemi, ieri ha voluto interrogarli nel suo ufficio, a Locri. Per primo è entrato nell'ufficio del giudice Gangemi, uscito dopo 50 minuti. Più lungo l'interrogatorio dell'assessore Palamara: all'esponente politico Gratteri non ha chiesto solo chiarimenti su come si articolasse il settore della forestazione, ma soprattutto perché, ed in virtù di quali rapporti, nelle vicende del comparto sia entrato l'imprenditore Giuseppe Galluccio il cui assassinio, nel giugno scorso, ha dato l'avvio all'indagine della magistratura. L'inchiesta ha poi indotto il magistrato ad emettere 4 mandati di cattura (il quarto riguarda un funzionario dell'ufficio «Legge speciale», Domenico De Stefano, ancora detenuto), limitatamente all'aspetto amministrativo dell'appalto. A fine giornata, la decisione più attesa: il confronto tra Palamara, Gangemi e Lapi che, appena arrestato, non ha esitato a parlare. Raccontando, ad esempio, di avere ripetutamente inviato lettere a Palamara e a Gangemi (come funzionario di maggior responsa¬ bilità), per capire cosa dovesse fare nel caso di un appalto, come quello per la realizzazione del laghetto artificiale a Sant'Agata del Bianco, aggiudicato a licitazione privata a Galluccio, per un importo che poi sarebbe ammontato a oltre 900 milioni. Sia Palamara che Gangemi hanno negato, durante il confronto, di aver mai ricevuto quelle missive. Per contro, Lapi non solo ha insistito nella sua versione, ma avrebbe anche esibito una documentazione ufficiale (una lettera iscritta a Protocollo) che confermerebbe l'invio delle missive contenenti dubbi e perplessità. A bene intendere, queste lettere sono il nodo principale dell'inchiesta perché, se trovate e se davvero di quel contenuto, inchioderebbero Palamara e Gangemi se non altro per avere sottovalutato la portata delle denunce. Se queste stesse missive non saranno trovate, vuoi perché mai trasmesse, o perché smarrite nei meandri della Regione, la posizione di Palamara e Gangemi ne uscirebbe alleggerita se. ovviamente, le contestazioni del magistrato si circoscrivono alle sole dichiarazioni di Lapi. Un -puzzle- giudiziario, con una posta elevatissima in palio, non soltanto per le persone finite in galera, se è vero che l'arresto di Palamara ha fatto crollare la giunta regionale. La giornata politica in Calabria e vissuta sulla riunione del Consiglio regionale davanti al quale il presidente ha letto il breve messaggio con il quale la giunta ha annunciato le dimissioni. La presa d'atto verrà fatta solo oggi. Il dibattito sulle dimissioni, che si preannuncia a uir poco elettrico, potrebbe essere fissato già per la seconda decade di maggio. In Consiglio, peraltro, è stata lanciata un'altra -mina vagante- sulla Regione, n capogruppo missino Renato Meduri ha infatti reso noto di avere trasmesso all'alto commissario Sica la documentazione relativa alla costruzione del porto di Bagnara. Un'ennesima -incompiuta- della Calabria, i cui lavori, che si protraggono da anni, richiedono alle casse pubbliche molti più miliardi del previsto e. secondo Meduri. con marchingegni contabili che hanno valicato i confini del lecito. In Consiglio, dopo la denuncia dell'esponente missino, e successo U finimondo. Per protesta i consiglieri di mag gioranza hanno abbandonato l'aula, mentre il presidente Gaìati. evidenziato che -le dichiarazioni ili Meduri costituiscono un fatto personale-. gli ha tolto la parola, E quando il capogruppo dp Italo Reale ha chiesto di eleggere il presidente deila commissione che dovrà svolgere una inchiesta sulla forestazione. Galati. considerato che -mancano le condizioni per proseguire la seduta per la tensione in aula-, ha sospeso i lavori. Diego Minuti