«L'Azione cattolica è unita» di Marco Tosatti
«L'Azione cattolica è unita» A colloquio col presidente Cananzi, smentite candidature opposte «L'Azione cattolica è unita» «Tra di noi ci sono sfumature diverse, ma nessuna lotta per la presidenza» - Negli ultimi tre anni si è accentuata l'attenzione per la politica: una scelta che è piaciuta al Papa CITTA' DEL VATICANO — 'Scelte coerenti con la fede e pregnanti per quanto riguarda le valutazioni storiche e l'attuazione del bene comune-: niente collateralismo con la de, sì potrebbe tradurre, ma un'attenzione, d'altronde ribadita dal Papa e dai vescovi, ai partiti che esprimono valori cristiani. Così Raffalo Cananzi, presidente uscente dell'Azione cattolica (e, salvo sorprese clamorose, destinato a succedere a se stesso per tre anni) sintetizza la posizione della più grande associazione di laici cattolici del Paese all'indomani della settima assemblea, e alla vigilia di un periodo politico che si preannuncia tempestoso. -Ho spiegato — afferma — che se non c'è un dogma per quanto riguarda l'unità dei cattolici in politica, non c'è peraltro una regola di natura diversa che sì potrebbe indicare come il dogma della diaspora dei cattolici in politica. Quindi mi sembra che il consiglio che l'associazione può dare, nel suo stile evangelico e religioso e non politico, è quello di far vibrare le coscienze dei cattolici su un tema così importante in maniera che le scelte siano coerenti con la fede. Le scelte vanno compiute con riferimento a programmi e indicazioni: più che gli schieramenti bisogna guardare la sostanza dei problemi-. L'assemblea è stata tranquilla, a differenza di quella di tre anni or sono. L'Azione cattolica ha raccolto dal Papa e dal presidente della Cei, card. Ugo Poletti, cciplimenti a cui non era da lungo tempo abituata. Forse questa ritrovata serenità dà fa¬ stidio a qualcuno, che ha fatto circolare voci di «candidature contrapposte» a quella di Cananzi. L'avversario «sponsorizzato» dal vicario del Papa per la città di Roma, sarebbe stato Piergiorgio Liverani, presidente dell'Ac capitolina. Ma Cananzi nega, e la storia degli ultimi tre anni non dimostra conflittualità verso la sede nazionale da parte dell'Azione cattolica romana. Anzi. «Smentisco qualsiasi contrapposizione su questo piano — ci dice Cananzi —.fermo restando che anche all'interno dell'Associazione ci possono essere sfumature diverse. Ma parlerei proprio di sfumature, e ciò fa parte della dialettica interna. Unitarietà non significa appiat¬ timento, unanimismo, uniformità. Lo spirito che viviamo è esattamente quello che occorrerebbe vivere all'interno della Chiesa, cioè di comunione, ma comunione significa anche talvolta una diversità di impostazione. Non sulla materia di fede o morale, ma sul giudizio storico che si dà degli eventi. Non ci sono state opposizioni di candidature. Lo dico con nettezza-. E sembra che proprio al sorgere di queste voci lo stesso Liverani (che non è poi stato eletto al consiglio nazionale) in un colloquio con Cananzi ne abbia negato il fondamento. -Visioni sfumate, che naturalmente hanno il loro rilievo, ma questo non significa opposizione-. Parlare di «contrapposizioni» di candidature è comunque difficile. L'assemblea ha eletto un consiglio nazionale (Cananzi, Fiammengo, "ribaldi, Monaco, Bongiovanni e Bedeschi) molto omogeneo. Il consiglio presenterà una terna di nomi alla Cei, e fra questi verrà scelto il nuovo presidente. Le tensioni della scorsa assemblea, quando all'interno dell'Azione cattolica l'opposizione al presidente Monticone era vivace, sono dimenticate: che cosa è successo in questi tre anni? -E' successa la fatica di capirsi bene, di far capire che in fondo la sintonia con il magistero c'è sempre stata, e che qualche incomprensione del passato era più attinente ai partico- lari che a un approfondimento effettivo della realtà associativa. L'associazione nel corso di questi tre anni ha lavorato molto per chiarire fino in fondo l'attualità della scelta religiosa, e credo che siamo riusciti a essere in qualche misura convincenti, se è vero, come è vero, che quest'ultima assemblea con questa forma di profonda unitarietà ha dimostrato che si cammina su questa strada-. L'assemblea ha sancito il successo della gestione Cananzi. In questi tre anni ha riportato un clima sereno nell'associazione, eliminando le occasioni di contrasto interno e rassicurando vescovi e Papa, con un'opera paziente di mediazione. Nello stesso tempo, la presenza sui temi pubblici è cresciuta: 'Parliamo del rinnovamento dei partiti e della politica: perché questo accada bisogna elevare il tono etico della politica. E' il tema della trasparenza e del servizio. Siamo a un livello di guardia? Lo stato delle cose va considerato con una certa preoccupazione, perché più andiamo avanti, più le esigenze, giuste, della gente sono quelle di avere una politica trasparente. E più invece la matassa si aggroviglia. Si aggroviglia sul tema dello Stato sociale, che non deve essere assistenziale, ma in cui una grossa equità fiscale è indispensabile. E si aggroviglia sul piano dei rapporti fra poteri dello Stato e poteri occulti, poteri dello Stato e poteri economici, che finiscono per incidere sul dato politico. Bisogna far luce su questi fenomeni, mafia compresa-. Marco Tosatti
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Monaco, Roma
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