«Sfascio sanità, è colpa delle Usl»
«Sfascio sanità, è colpa delle Usl» «Sfascio sanità, è colpa delle Usl» I medici di famiglia accusano: gestione clientelare, assenteismo e sprechi - «Non basta una riforma di facciata» MERANO — E' verosimile che l'assenteismo dei dipendenti pubblici costi allo Stato 40 mila miliardi l'anno? Ed esiste un censimento delle Usi secondo il quale il 99 per cento dei presidenti ricopre già un altro incarico pubblico? Sul filo della polemica più accesa, con denunce di questo tenore, si è aperto a Merano il decimo congresso nazionale dello Snami, il sindacato nazionale autonomo dei medici di famiglia, che raggruppa circa ventimila iscritti soprattutto nell'Italia Settentrionale. Nella relazione introduttiva Roberto Anzalone, presidente dello Snami, ha ricordato i 40 mila miliardi che si sprecano per l'assenteismo in rapporto ai balzelli proposti con i nuovi ticket, che potrebbero far risparmiare allo Stato soltanto qualche briciola. Quanto alle Unità sanitarie locali, ancora una volta sono messe sul banco degli impu¬ tati dallo Snami:-Vanno considerate le prime responsabili dello sfascio dellasanità. E la situazione non cambierà modificando appena la facciata di queste unità clientelari-. La presa di posizione del congresso è stata condivisa dai delegati di vari sindacati medici (Anpo. Cimo. Anaao. Fimed. Sumai), e in particolare da Mario Boni, leader della Fimmg, l'altra grande organizzazione dei medici di famiglia. Battendo sul tasto della necessità assoluta di una razionale gestione economica, al congresso sono state ricordate molte paradossali situazioni d'oggi. Per esempio: al medico di famiglia lo Stato assegna 40 mila lire lorde l'anno per paziente. E capita che una sola Sala di antibiotico, se di ultima generazione, costi 40 mila o più lire. Insomma, non è soltanto ai medici che si devono chiedere sacrifici. Una revisione degli sprechi o delle esagerazioni deve coinvolgere l'intero settore che ruota attorno alla sanità, e mettere ordine in altri apparati della gestione pubblica che -gridano vendetta-. Fatta questa premessa, rispettata questa condizione preliminare, lo Snami concorderebbe sulla necessità di modificare gli atteggiamenti dello Stato assistenziale. Dice Anzalone: -Lo Stato non può dare lutto a tutti. Deve fare una scelta precisa e definitiva sui livelli di assistenza pubblica. Ma senza ambiguità, senza ricorrere ai ridicoli parinicelli caldi-. Anche l'on. Eolo Parodi, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, è intervenuto con una relazione. In vista delle prossime tornate contrattuali -che già si preannunciano esplosive-, Parodi ha invitato i sindacati medici all'unità di azione e di intenti. r.gii.
Persone citate: Anzalone, Eolo Parodi, Mario Boni, Parodi, Roberto Anzalone
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