«Via i Rambo dalla Sardegna»

«Via i Rambo dalla Sardegna» Polemiche dopo l'uccisione di un pastore da parte di soldati inglesi «Via i Rambo dalla Sardegna» Il sindaco di Desulo (Nuoro): «Nessuna solidarietà con gli aggressori, ma non vogliamo campi militari» - La vittima non avrebbe fatto parte dei rapinatori, ma sarebbe intervenuta per liberarli NUORO — Un morto, due arresti, un giallo solo in parte risolto, una polemica che monta. Quarantott'ore dopo l'aggressione ad un gruppo di militari inglesi impegnati in un corso di sopravvivenza nelle montagne della Barbagia e la morte di un giovane che li aveva aggrediti in compagnia di alcuni amici, Desulo è soltanto apparentemente tranquillo. Con tono deciso, il sindaco del paese sardo domanda se sulla foresta teatro dello scontro «è stata imposta di soppiatto una servitù militare-. Sebastiana Frau, sardista, pone l'interrogativo ricordando che mesi fa il prefetto di Nuoro e i carabinieri avevano negato la presenza di militati nella zona. E invece pare che, da tempo, alle pendici del Gennargentu vengano allestiti campi frequentati da soldati italiani. inglesi, tedeschi e turchi: gente che non porta armi con sé, ma che è superaddestrata, esperta probabilmente di tecnica per la lotta senza armi. L'affermazione trova conferma in una precisazione diffusa ieri dal comando della base Nato di Decimomannu, paese a una ventina di chilometri da Cagliari. I corsi di sopravvivenza — sostiene la nota — si svolgono da tempo in zone dalle particolari caratteristiche ambientali di vari Paesi membri dell'Alleanza Atlantica. Ma i campi vengono allestiti solo dopo aver comunicato la decisione ai comandi militari e di polizia delle nazioni ospitanti. La polemica sull'invadenza dei militari non sottintende a Desulo forme di solidarietà nei confronti del pastore ucciso dalla scarica dei pallettoni. Il sindaco ha garantito che «c'è comprensione per gli inglesi-; durante i funerali di Antonello Frongia, 24 anni, don Domenico Obinu ha detto, nella chiesa di San Sebastiano, di «sperare che l'episodio aiuti tutti a diventare più sereni e tranquilli-. Evidentemente nel centro del Nuorese è stata accolta la versione ufficiale della vicenda. Domenica notte tre giovani di Desulo, armati e mascherati, hanno aggredito otto militari britannici scambiandoli per turisti inermi. Sono stati sopraffatti quando già si erano impadroniti di un orologio, di un portafogli e di altri oggetti, per un valore di circa mezzo milione. Un rapinatore è stato catturato, nonostante avesse con sé una doppietta calibro 22; i complici, pesti e sanguinanti, sono fuggiti. Rientrati in paese, hanno cercato di riorganizzarsi per liberare il compagno e, con altri amici, han¬ no teso un agguato agli uomini della Royal Army che si dirigevano verso la caserma dei carabinieri per consegnare il prigioniero e il fucile. Nel corso della seconda colluttazione, dalla doppietta è partito il colpo che ha ucciso Antonello Frongia. Sembra che il giovane non facesse parte del gruppetto dei rapinatori, ma che abbia preso parte solo alla seconda spedizione. Gli inquirenti hanno attribuito la responsabilità del primo scontro al pastore Sebastiano Fais, 22 anni, e all'autista Giovannino Littarru, 28, arrestati. Gli otto militari inglesi hanno intanto già lasciato la Sardegna e sono tornati nella base tedesca in cui prestano servizio. Il magistrato di Oristano che conduce gli accertamenti non ha mosso loro alcuna contestazione. Corrado Grandesso

Persone citate: Antonello Frongia, Corrado Grandesso, Domenico Obinu, Giovannino Littarru, Sebastiano Fais