L'atletica ricca si ribella di Giorgio Barberis

L'atletica ricca si ribella Si addensano nubi sulla nuova dirigenza guidata da Gola L'atletica ricca si ribella Le grosse società promuovono la Lega per dar battaglia alla federazione - Mastropasqua: «Spaccatura sancita dall'Assemblea» - Il neo presidente cerca di essere distensivo DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Col vertice trasformato, come uomini e come propositi, l'atletica italiana si prepara a vivere una stagione differente, anche più difficile dell'ultima che pure è stata assai travagliata. Il nuovo governo, estremamente sollecito, si è riunito già domenica sera in una saletta del Palazzo degli Affari fiorentino che aveva ospitato poco prima l'Assemblea straordinaria, per nominare i vice presidenti (Giorni, Berruti e Campi) e i membri del Consiglio di Presidenza (Giorni, Campi, Dalla Pria, Galeotti e Portini) fissando la data del primo Consiglio federale (12 maggio). Sono passate poche ore, quand'ecco che incominciano ad addensarsi le nubi di un'opposizione molto più «pesante» di quei voti che sono andati al rivale di Gianni Gola, Eddy Ottoz. Decise a far la voce grossa sono infatti le società di maggior peso e gli Enti di promozione sportiva che già avevano annunciato l'intenzione di consociarsi in Lega. Domani a Milano è convocata una conferenza stampa che dovrebbe ufficializzare la nascita della Lega e, al tempo stesso, motivare la spaccatura creatasi: Beppe Mastropasqua, presidente della gloriosa Pro Patria Milano, è tra gli animatori dell'iniziativa. -Non si può pensare — tuona — che forze espresse dalle maggiori società, da Cus e da Libertas, forze che rappresentano l'intelaiatura dell'intero movimento atletico, non siano espresse ai vertici federali. La spaccatura è stata sancita dall'Assemblea di domenica». La prospettiva, non del tutto peregrina, è che il pri mo atto della rottura si mani festi con il rifiuto da parte delle maggiori società, quelle che tesserano i migliori atleti per l'attività di vertice e i cui bilanci hanno dunque molti zeri, di dare i proprii atleti alla Nazionale disertando al tempo stesso l'attività federale che, di conseguenza, ver rebbe svuotata dei suoi significati. E questo innescando processi a catena, perché la federazione non potrebbe poi fare a meno di bloccare l'attività degli atleti stessi. Sul tavolo dì Gianni Gola e del suo Consiglio — oltre al telegramma con il quale Nebiolo ha voluto salutare la nomina del suo successore facendo pervenire al neo presidente 'le più vive congratulazioni» e «i migliori auguri a tutto il nuovo Consiglio» auspicando «per l'atletica italiana, cui mi legano decenni di attività e di collaborazione, le migliori fortune e un futuro contrassegnato da successi» — c'è dunque questa prima grana, che si dovrà cercare di risolvere con il buon senso e nell'interesse dello sport. Un buon segnale, da entrambe le parti, potrebbe essere l'emarginazione di quegli elementi che si sono prestati a portare avanti il gioco al massacro degli ultimi mesi, o perché strumentalizzati oppure nell'intento di perfezionare vendette personali. Gola, in attesa degli eventi, propone distensione quando dice 'vorrei poter stringere la mano a tutti, anche agli avversari, perché voglio essere il presidente di tutti, non soltanto di una parte», ma è chiaro che le parole hanno significato soltanto se avvalorate dai fatti. • Uno dei motivi di maggiore soddisfazione — prosegue Gola — l'ho provato nella prima breve riunione di domenica sera quando tutti i neo eletti, sema bisogno di sollecitazioni, hanno voluto precisare che non si sentivano più goliani, ramilliani o berrutiani, ma unicamente dirigenti al servizio dell'atletica. Adesso speriamo di riuscire a compattare anche il resto». Questo, evidentemente, non sarà facile e tuttavia è auspicabile che trovi validi e rispettabili intermediari in chi, come Giorni, Giordani e Germano, ha fatto parte, seppur per pochi mesi, anche della gestione precedente. Giorgio Barberis

Persone citate: Beppe Mastropasqua, Berruti, Eddy Ottoz, Galeotti, Gianni Gola, Gola, Mastropasqua, Nebiolo, Pria

Luoghi citati: Firenze, Milano