Torino e Roma stanno scivolando verse la A2 di Giorgio Viberti

Torino e Roma stanno scivolando verso la A2 BASKET Lo spettro della retrocessione per l'Ipifim e la Phonola in malinconico declino Torino e Roma stanno scivolando verso la A2 TORINO — Che Cantù uscisse di scena già negli ottavi dei play-off era forse prevedibile, ma che nei play-out Ipifìm e Phonola rischino seriamente di retrocedere in A2 lascia quantomeno stupiti, almeno per il passato delle due formazioni. I ricordi dei quattro piazzamenti fra le prime quattro in Al per i torinesi (dall'82 all'86) e dell'accoppiata scudetto-Coppa dei Campioni per i romani mell'83 e l'anno dopo) sembrano vecchie canzoni fuori moda, superate da motiva e nomi nuovi. Ma sarebbe un errore pensare che soltanto la crescita altrui abbia determinato questa doppia crisi metropolitana: Torino e Roma hanno comunque sulla coscienza errori e leggerezze nelle scelte sul mercato e nell'impostazione dell'organico poi aggravati da alcuni infortuni. Fatto è che, dopo la 3a giornata dei playout, nel -girone giallo- l'Ipifim è 4a (con 2 punti, a fianco dell'Annabella), preceduta da Roberts (6 punti i, Allibert e Sharp (entrambe a4), mentre nel «girone verde» la Phonola è 3a (2 punti) con altre tre squadre, dietro Glaxo (6) e Kleenex (4). E per tornare (o andare) in Al occorre terminare il girone almeno al 2° posto. ■ Inutile ricorrere a multe o scagliarsi contro i giocatori — dice Asti, coach dei torinesi —. Sarebbe come pretendere da una ragazza brutta di diventare improvvisamente bellissima. All'inizio dell'anno feci presente alla società le lacune di questa squadra- mi dissero che di più non si poteva fare-. Ma l'Auxilium, che aveva venduto Pessina e Savio per esigenze di bilancio, è comunque riuscita durante l'anno a pagare quattro americani (Evans, Kopicki, Taylor e Hurt) ed ora " itastica di ingaggiare un giocatore molt" costoso come Dawkins. Sarebbe forse stato meglio sanare il deficit a più lunga scadenza, senza depauperare un organico già esangue -E' anche vero però — aggiunge il tecnico — che qualcuno non sa soffrire come dovrebbe in campo. Sono molto preoccupato». Quest'anno l'Ipifim è riuscita a battere squadre sulla carta superiori (Philips, Scavolini, Snaidero), dimostrando però di saper lottare soltanto quando non c'è nulla da perdere. Nelle partite più delicate, invece, i giovani torinesi hanno spesso palesato i propri limiti tecnici. Negli ultimi due incontri, poi, anche Hurt. che con Morandotti e Scamati sembrava uno dei pochi «irriducibili», ha concesso molto agli avversari (29 punti di Howard contro la Sharp, 27 di Wright con l'Allibert), latitando in difesa come se temesse di uscire dal campo per falli (c'è chi sostiene che il suo ingaggio sia proporzionale ai minuti giocati...). Si spiegano cosi i 62 punti subiti dall'Ipifim nel 1° tempo con la Filodoro. i 103 totali patiti contro la Sharp ed i 102 accusati contro l'Allibert ( con un passivo di -16 che si farà sentire in caso di parità finale). Torino ora dovrà vincere sempre in casa e almeno due volte in trasferta, cioè sei partite su sette; pochi sarebbero pronti a scommetterci, anche perché Morandotti ha male al piede infortunato, Bargna zoppica e Scamati si è storto una caviglia. Notizie ugualmente «drammatiche» giungono da casa Phonola. Anche qui c'è stato un valzer di americani (White, Vargas, Bantom, Thirdkill), cui si è aggiunta la sostituzione del coach (Skansi al posto di Primo). Tuttavia nemmeno i continui ritiri o le multe inflitte dalla società sono riusciti a scuotere dei giocatori sulla carta indiscutibili, ma rivelatisi imbelli. "Possiamo vincere tutte le partite che ci restano», dice Skansi, ma intanto la Phonola risente di americani troppo aitemi (si avverte la mancanza di Bantom) e dello scarso rendimento di chi è già dato come sicuro partente (Della Valle) e quindi viene additato per comodità fra i principali responsabili della «débàcle». Giorgio Viberti

Luoghi citati: Cantù, Roma, Torino