«lor sempre complice di Calvi» di Susanna Marzolla

«Ior sempre complice di Calvi» Il crack Ambrosiano nelle duemila pagine del rinvio a giudizio «Ior sempre complice di Calvi» I giudici: Marcinkus e i suoi collaboratori colpevoli, anche se non si possono proci.-,, are - «Furono consapevoli di fornire al banchiere una copertura per operazioni che non avrebbe potuto o voluto compiere palesemente» «Senza le lettere di patronage Calvi sarebbe stato fermato, con minore pregiudizio per azionisti e creditori» MILANO — La sigla lor (Istituto Opere di Religione, la banca del Vaticano) e i nomi dei suoi (adesso ex) amministratori, monsignor Paul Marcinkus, Luigi Mennini e Pellegrino de Stroebel, ricorrono più e più volte nelle duemila pagine del rinvio a giudizio sul Banco Ambrosiano. Non compaiono invece nell'elenco degli imputati che andranno in tribunale: "difetto di giurisdizione', ha stabilito la Cassazione. In sostanza i magistrali italiani non possono processare i tre amministratori dello lor. considerato -ente ce-itrale delle Chiesa-. Ma questa conclusione obbligata non cambia l'opinione dei giudici istruttori Antonio Pizzi e Renato Brichetti sulle responsabilità dello lor nella bancarotta del Banco Ambrosiano. Il nome di Paul Marcinkus, 67 anni, fino a pochi mesi fa presidente dello lor, compare fin dall'introduzione, dove i magistrati ricostruiscono la resistibile ascesa di Calvi ai vertici dell'Ambrosiano. "Al 1971 — scrivono — deve farsi risalire la nascita del perverso apparato estero che ha portato alla rovina del Banco Ambrosiano-: in febbraio Calvi diventa direttore generale e amministratore delegato della banca: in agosto, nelle Bahamas, viene creata la •Cisalpine Overseas Bank». In seguito chiamata -Banco Ambrosiano Overseas Limited", è «uno dei nodi nevralgici del sistema operativo messo in piedi dal vertice dell'Ambrosiano-: nel suo consiglio di amministrazione siede fin dall'inizio monsignor Marcinkus. Lo lor compare nella storia di questa banca di Nassau, compare in tutte quelle società dai nomi fantasiosi create in Lussemburgo, a Panama, nel Lietehestein. -Società del lutto prive di capacità economiche e di patrimonio-, servivano unicamente come ■terminale provvisorio- a* soldi che Caivi faceva uscire dalla casse dell'Ambrosiano. Ma queste società di chi erano? Nelle ormai famose 'lettere di patronage- lo lor ne rivendica il controllo. Si tratta di due brevi missive, in inglese, datate 1 settembre 1971 od indirizzate al Banco Ambrosiano di Lima e a quello di Ma- nagua, cioè le due consociate estere cui Calvi aveva -accollato» i debiti più consistenti. Vi si legge: "Gentili signori, la presente per confermarvi che controlliamo, direttamente o indirettamente, le seguenti entità (segue l'elenco delle società). Confermiamo anche di essere a conoscenza del loro indebitamento del Vostri confronti-. Secondo la tesi difensiva dello lor quelle lettere furono soltanto un «favore» a Calvi, il loro contenuto non era veritiero. E tutto sommato i giudici, su questo, non hanno dubbi: era Calvi, e non lo lor. a gestire direttamente quelle società. E allora perché le lettere? Osservano i magistrati: • Calvi e i suoi collaboratori da una parte, la dirigeTiza dello lor dall'altra: i primi concentrati a mettere a punto e a far funzionare un apparate perverso; la dirigenza dello lor, invece, interessata a lucrare commissioni e provvigioni su ingentissimi flussi di da)iaro e a fornire, in contro¬ partita, la proiezione richiesta laddove, secondo Calvi e il suo staff, si reputasse necessaria. Ne emerge un complesso di collaborazione tra Calvi e i massimi esponenti dello lor cementato dalla volontà comune di prospettare una situazione ufficiale di titolarità lor nelle società patrocinate, una situazione che però in realtà era solo apparente'. Quindi -i massimi esponenti dello lor furono sempre perfettamente consapevoli di fornire a Calvi una copertura per realizzare operazioni che non avrebbe potuto o voluto compiere palesemente-. Le «lettere di patronage» arrivano proprio quando è già scoppiata la crisi dell'Ambrosiano: Calvi è stato arrestato per esportazione di valuta, la Banca d'Italia e l'opinione pubblica sono in allarme. Si susseguono le riunioni, in Vaticano e in Svizzera, tra i massimi dirigenti dello lor e dell'Ambrosiano: si vuole "puntellare l'edificio ormai cadente'. Le lettere di patronage costituiscono -una manifestazione esplicita dell'appoggio fornito dallo lor a Calvi nel dissimulare la realtà' e permettono di "differire, aggravandolo, il dissesto dell'Ambrosiano-. Infatti: "Senza l'intervento dell'estate 19S1 dello lor Calvi sarebbe stato fermato in quel momento e ciò avrebbe creato un pregiudizio minore per gli azionisti e i creditori'. Perché allora Marcinkus, Mennini e de Stroebel non saranno processati? Ptezi e Brichetti si limitano a una cronistoria dell'iter giudiziario. D. 20 febbraio del 1987 i due giudici, su conforme richiesta del pm, emettono il mandato di cattura contro i tre amministratori dello lor per concorso in bancarotta fraudolenta. I difensori si appellano subito: in base all'articolo 11 dei Patti Lateranensi, che esclude ingerenze dello Stato italiano nell'attività degli -enti centrali della Chiesa cattolica", affermano il -difetto di giurisdizione' della magistratura, n Tribunale della libertà di Milano respinge il ricorso, lo stesso propone di fare il pm della Cassazione: ma la Suprema Corte, inaspettatamente, dà ragione al legali dello lor. Il 17 luglio doli'87 annulla «senza rinvio» i mandati di cattura; Marcinkus, Mennini e de Stroebel non possono essere né inquisiti né giudicati da un tribunale italiano. I magistrati milanesi fanno un estremo tentativo: chiedono alla Corte Costituzionale di stabilire l'incostituzionalità di quell'articolo 11 del Concordato. Niente da fare: la Corte non entra eppure nel merito del ricorso giudicandolo "tardivo", non potrebbe cioè avere influenza sulla sentenza, irrevocabile, della Cassazione. Allo Stato italiano resta quindi solo quel rimborso di 250 milioni di dollari ottenuto dal Vaticano al termine di complesse trattative in Svizzera: non si possono più vantare altri crediti, civili e penali, nei confronti dello lor. Susanna Marzolla

Luoghi citati: Bahamas, Lima, Lussemburgo, Milano, Panama, Svizzera