Cina senza glasnost di Renata Pisu

Cina senza glasnost Moti di piazza: da Mosca il contagio Cina senza glasnost A Changsha, la città natale ili Mao. capitale della provincia dello IIunan dove è nato anche 11 li Yaobang, la cui scomparsa ha scatenato i moti popolari di questi giorni, gli studenti che hanno saccheggiata i negozi e si sono scontrati con la polizia avevano all'occhiello il distintivo di Mao. Come se Mao e II li avessero mai avuto una qualche comunanza di vedute. Ma evidentemente il particolare non eonta nel momento in cui si passa all'azione e la protesta si estende coinvolgendo altre categorie sociali, non più soltanto gli studenti. Allo Hu Yaohang che è diventato dopo morto paladino della democrazia, si può bene accompagnare il Mao che all'epoca della rivoluzione culturale sentenziò che ribellarsi è giusto, anche se l'accoppiata non contribuisce a chiarire elle cosa effettivamente vogliano tutti quelli che in Cina oggi protestano mettendo in pericolo la stabilità del sistema. In effetti la protesta contro le conseguenze per molti versi disastrose della politica delle riforme economiche si articola in differenti filoni. Per esempio, è ormai evidente il pericolo della rinascita di un'opposizione di sinistra che si rifa all'ideologia del periodo della rivoluzione culturale, il decennio l%d1976, specie per quanto riguarda una rivalutazione dell'economia centralizzata. Questo spiega come mai. un mese fa. il dipartimento di propaganda del partito comunista cinese abbia diramato una circolare per proibire la pubblicazione di qualsiasi tipo di materiale riguardante la rivoluzione culturale. Ma su di un altro fronte, quello istituzionale e legalitario, di certo non sospettabile di rigurgiti nostalgici, si sono avuti chiari segnali della ormai diffusa voglia di partecipare alla gestione del potere. Inaspettatamente e per la prima volta il 3 di aprile, cioè pochi giorni la. i deputati dell'Assemblea nazionale si sono astenuti in gran numero (il 411.4 per cento) o hanno votato contro una legge proposta dal regime che autorizza la Zona Economica Speciale di Shenzhen, confinante con Hong Kong, a promulgare propri decreti. L'astensione equivale a una forma ancora rispettosa di opposizione ma, astenendosi, 805 deputati, più 207 che hanno votato decisamente contro, hanno lancialo al regime un avvertimento del quale sarebbe meglio che si tenesse il dovuto conto. Inoltre, nella sessione dell'Assemblea popolare che si è Renata Pisu (Continua a pagina 2 in terza colonna)

Persone citate: Mao

Luoghi citati: Changsha, Cina, Hong Kong, Mosca