Ranieri, un anti Cattani a Napoli di Fulvia Caprara

Ranieri, un anti Cattani a Napoli Incontro con il protagonista de «Il ricatto» da stasera su Canale 5 ii i i li Ranieri, un anti Cattani a Napoli Il cantante-attore è un commissario indolente, ma l'omicidio del fratello prete (Luca De Filippo) lo trasforma in un implacabile nemico della camorra - Nei suoi progetti, oltre a «Fantastico», un album, una tournée con Pino Daniele, la ripresa di «Barman» con Ottavia Piccolo - Il suo sogno: «Recitare in una tragedia greca» ROMA — Non è un film sulla camorra, né la solita storia che imprigiona Napoli nel quadretto scontato fatto di «pizza, sole e mandolino», né tantomeno un tentativo di ripercorrere le orme del commissario Cattani de «La piovra», «n ricatto», in onda da stasera alle 20,30 su Canale 5 per cinque serate con la regia di Ruggero Deodato e Tonino Valerti è. nelle parole del protagonista Massimo Ranieri, "il tentativo di raccontare i cambiamenti, e le motivazioni che li ha7ino causati, di quella Napoli che ho lasciato venti anni fa e che oggi ritrovo così profondamente e drammaticamente cambiata'. Scritta da De Concini, sulla base di un'idea dell'attore, la vicenda de «Il ricatto» ruota intorna al personaggio del commissario di polizia postale Massimo Fedeli. Un'antiCattani per eccellenza: -Fedeli è a metà strada tra Di Giacomo e RavmoJid Chandler: un'indolente, un pigro che svolge il suo lavoro senza impegnarsi troppo, in attesa di poter trascorrere il tempo libero con una bella ragazza, ascoltando musica, oppure occupandosi del figlio avuto da una moglie che a un certo punto lo ha piantato'. La molla che trasforma quest'uomo tranquillo in implacabile segugio della malavita. da Napoli a Milano, sulla scia dei traffici che legano il mondo della droga a quello dei commercianti di armi, è l'uccisione del fratello, Don Vito (Luca de Filippo), mite e coraggioso prete dei quartieri. «£' una morte che lo smuove per sempre dalla sua indolenza: davanti al cadavere del fratello, il commissariò viene in un primo momento colto dal desiderio di abbandonare il suo posto di lavoro e la sua città, ma poi capisce che è più forte l'ansia di sco¬ prire i nomi dei colpevoli'. Massimo Ranieri, che recita nel film al fianco della sua compagna Barbara Nascimbeni (Leonetta, moglie di un boss della camorra), di Fernando Rey (il giudice Di Nola), di Jacques Perrin (il giornalista Grossi), dei due fratelli De Filippo Luca e Luigi (Don Vito e l'ingegnere), ha interpretato «Il ricatto» anche per tornare a occuparsi di Napoli da un'angolazione completamente diversa da quella che aveva caratteriz¬ zato il discusso film tv della Rai «L'ombra nera del Vesuvio». 'Sono due immagini in contrapposizione: quella era la Napoli del sangue e della violenza, questa è una Napoli punto di partenza di una catena criminosa molto lunga e molto articolata-. "il ricatto», prodotto da Reteltalia in collaborazione con TV3 e Telemax per il costo complessivo di 10 miliardi, avrà molto probabilmente un seguito. E la decisione definitiva sarà presa naturai- mente in base agli indici d'ascolto registrati per questa prima serie. Ranieri, che parlando di cinema e di grandi miti che hanno interpretato sullo schermo ruoli di commissari e di malavitosi ama ricordare soprattutto il James Cagney di "Nemico pubblico», ha in programma moltissimi impegni. Una girandola incessante che interessa il teatro, la tv, la musica e che non lo spaventa per nulla. Fino al 21 maggio l'attore sarà in scena con il Rinaldo in campo di Garinei e Giovannini, subito dopo e nei mesi di giugno e luglio riprenderà il Pulcinella di Scapano (con cui tornerà anche in America). Nel frattempo Ranieri troverà il tempo per chiudersi in sala d'incisione e realizzare il nuovo lp con i collaboratori di sempre Artegiani e Man-occhi. Ma non basta: oltre al «Fantastico» di Raiuno in agguato e oltre a «n ricatto 2», c'è spazio anche, nella vita artistica di Ranieri, per i desideri. Incidere un disco con Pino Daniele e poi fare una tournée in coppia; riprendere Barnum, di nuovo al fianco di Ottavia Piccolo; e magari trasformare in realtà una battuta scambiata con Scaparro: "Mi piacerebbe, una volta, provare afare una tragedia greca'. Fulvia Caprara i.

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