«Venia subito sui gas a Tbilisi»

«Verità subito sui gas a Tbilisi» Indaga il Procuratore dell'Urss «Verità subito sui gas a Tbilisi» Nuovi casi di avvelenamento (21 bambini) NOSTRO SERVIZIO MOSCA—I terribili gas usati la mattina del 9 aprile contro i manifestanti di Tbilisi continuano a mietere altre vittime: da quella domenica di sangue il flusso di ricoveri negli ospedali per i malati con sintomi di avvelenamento non si è mai interrotto. Ventuno bambini di un istituto scolastico situato nei pressi della piazza dove si svolsero gli scontri, vanno ad aggiungersi alla lunga lista degli intossicati da sostanze chimiche non identificate, e giovedì altri sette ricorrevano agli ospedali. Ieri si sono celebrati i funerali della ventesima vittima degli incidenti, una ragazza di sedici anni, ma il ministro della Sanità georgiano affermava che una persona versa ancora in condizioni critiche, mentre altre due si trovano in grave stato. I ricoverati sono una sessantina. L'elenco luttuoso, dunque, non si arresterà forse con la sepoltura della giovane ragazza, e tantomeno le probabilità di altri casi di avvelenamento dato che il film girato clandestinamente sul luogo dei disordini e proiettato già in due sale private di Mosca, mostrava chiaramente i segni degli spari dei gas micidiali contro le finestre di case d'abitazione, a causa dei quali sono state ricoverate molte persone che si trovavano nei propri letti, a dormire. Le prove del video, le testimonianze di abitanti e medici di Tbilisi che concordano nel definire le sostanze lanciate contro i dimostranti come «gas velenosi di composizione sconosciuta», rinforzano la polemica con i responsabili militari che si trovano ancora nella città. Dalle pagine dell'organo delle Forze Armate Stella Rossa, il generale Igor Radionov comandante delle truppe speciali, e il generale Efimov comandante di quelle del ministero degli Interni, negavano ancora ieri l'uso di gas velenosi, insistendo sulla versione che sostiene l'impiego di semplici candelotti lacrimogeni: 'Io stesso, afferma Efimov, ho dato l'ordine di utilizzare lacrimogeni di un solo tipo. Sono state sparate 27 cartucce, e non nel luogo dove sono cadute le vittime». Tutta la responsabilità del tragico epilogo dei disordini, secondo il generale Radionov, ricade sui dirigenti della Repubblica e non sull'esercito; in quei giorni egli stesso partecipò a più riunioni del partito locale nelle quali si pronunciò a favore di una soluzione politica, ma l'8 aprile il Politburo repubblicano votò per l'intervento dei soldati, malgrado il suo disaccordo. Il generale ritiene inoltre che la popolazione venne avvisata, attraverso un annuncio alla tv locale, dell'imminente intervento militare, sebbene tutti i testimoni oculari siano concordi nel ricordare l'azione come inattesa e improvvisa. L'ufficio politico del pcus ha deciso in proposito di aprire un'inchiesta sotto l'autorità del procuratore generale dell'Urss, AlexandrKatusev, con lo scopo di assicurare "l'obiettività nello svolgimento delle indagini e di informare sistematicamente la popolazione»; un procedimento analogo venne seguito all'indomani dei pogrom contro gli armeni nella città azerbaigiana di Sumgait, quando le autorità giuridiche centrali decisero di appropriarsi dei processi relativi ai disordini, per evitare qualsiasi coinvolgimento emotivo di carattere nazionalista. Paola Delle Fratte

Persone citate: Efimov, Igor Radionov, Radionov

Luoghi citati: Mosca, Urss