«Tassare solo i ricoveri in cliniche private» di Gian Carlo Fossi

«Tassare solo i ricoveri in cliniche private» «Tassare solo i ricoveri in cliniche private» ROMA — Uno sciopero generale di quattro ore, il secondo contro il governo De Mita, è stato deciso ieri per il 10 maggio dalle segreterie di Cgil, Cisl, Uil a sostegno della revoca dei ticket e di un effettivo rilancio della sanità. I tre esecutivi confederali, convocati per il 3, dovranno ratificare l'iniziativa e precisarne le modalità settore per settore. Con la salvaguardia di una «soglia minima» di servizi pubblici essenziali, tutte le categorie saranno chiamate a dare una «spallata dura» non per far cadere l'attuale ministero, ma per determinare una secca inversione di tendenza su problemi che gravano in modo pesante sui lavoratori, sui pensionati e sulle altre fasce più deboli della popolazione. Dalle 9 alle 12 dovrebbero astenersi dal lavoro in tutta l'Italia i dipendenti dell'industria, dell'agricoltura, del commercio, degli enti locali, dei ministeri, dei provveditorati e delle intendenze di finanza, del parastato. Le scuole resteranno chiuse al mattino. Anche i trasporti dovrebbero fermarsi per quattro ore con articolazioni a livello locale, n lavoro sarà ridotto negli ospedali, senza però creare intralci al pronto soccordo, alle terapie urgenti e agli interventi indispensabili. Perché una decisione delle segreterie confederali, prima della riunione degli esecutivi confederali? Non c'era altra scelta, sostengono le tre centrali sindacali, per governare lo «spontaneismo» e la tensione che cresce nel sindacato nell'imminenza del 1° maggio, di fronte ai ripetuti rinvi! e agli esasperanti tatticismi sulla questione dei ticket. «_o sciopero generale — ha osservato Trentin — si colloca nel vasto movimento di pressione in atto nel Paese e non è l'ultimo botto di una serie di fuochi d'artificio, ma uno dei momenti di una lotta che, se necessario, dovrà continuare fino a ottenere risultati tangibili: Trentin ha voluto sottolineare che -non è un cedimento alle richieste della base, ma il frutto dell'azione sindacale sviluppatasi in modo coordinato nel Paese: Marini ha detto che le proposte del sindacato non sono state neppure prese in considerazione dal governo. « "rie/te le correzioni apportate ai ticket - ha insistito il leader della Cisl — mantengono lo stesso carattere di iniquità. E' necessario, in ogni caso, adottare un criterio di perequazione tra lavoro dipendente e lavoro autonomo». Benvenuto spara a zero contro la poli¬ tica «pasticciona e confusa»: 'Il nostro obiettivo non è quello di far cadere il governo, ma di modificare la manovra economica in parti essenziali, soprattutto per quanto riguarda la sanità». Sullo stesso punto, è intervenuto Trentin: 'Non fa parte e non ha mai fatto parte dei nostri traguardi quello di provocare una crisi ministeriale. Vogliamo risultati che si tocchino con mano, anche se non ci illudiamo che con lo sciopero generale si possa risolvere tutto». Comunque, le tre confederazioni ribadiscono la validità delle loro richieste: 1) adeguamento, in via preliminare, della contribuzione dei lavoratori autonomi; 2) ticket di 10 mila lire al giorno per i ricoveri nelle case di cura convenzionate (nessun «balzello» sui ricoveri in ospedale); 3) consistente revisione del prontuario terapeutico per combattere sperperi e abusi nella spesa farmaceutica; 4) coinvolgimento dei medici di base in una azione tesa a evitare il «facile ricovero» e la «iperprescrizione» di medicinali; 5) revisione delle convenzioni per realizzare una connessione più stretta tra costi e benefici, n tutto porterebbe un risparmio di spesa di 2 mila e 300 miliardi. Gian Carlo Fossi

Persone citate: De Mita, Trentin

Luoghi citati: Italia, Roma