Urss, check-up alle centrali

Urss, check-up alle centrali Sicurezza e più cautela nella futura politica energetica Urss, check-up alle centrali Cernobil non avrà gli altri due reattori previsti dal piano nucleare - Quattordici generatori nel Paese verranno ammodernati • Centri d'informazione per il pubblico NOSTRO SERVIZIO MOSCA — La politica energetica nucleare sarà improntata d'ora in avanti alla sicurezza e alla cautela: il Consiglio dei ministri dell'Urea ha varato una serie di misure per ridurre al minimo il rischio di incidenti alle centrali atomiche in tutto il Paese. La centrale di Cemobil, esplosa tre anni fa con conseguenze tragiche ancora tangibili, non verrà «potenziata» con due nuovi reattori come invece era previsto dal piano energetico precedente; la costruzione della quinta e sesta unità, iniziatasi prima dell'incidente, non verrà dunque mai portata a compimento. Cancellato inoltre il progetto di ampliare altre stazioni che impiegano lo stesso tipo di reattori di quella di Cemobil, a Kursk — nella regione centrale russa — e a Smolensk, nella Russia occidentale. Quattordici generatori co¬ struiti negli Anni 70 verranno invece modernizzati entro il prossimo quinquennio, con impianti di sicurezza supplementari che garantiscano il funzionamento dei sistemi di raffreddamento dei reattori, anche nei casi d'emergenza. La lezione di Cernobil ha insegnato agli specialisti sovietici in materia nucleare che bisogna puntare sulla sicurezza e sull'eliminazione della possibilità dell'errore umano; è quanto stanno cercando di ottenere per la nuova generazione di reattori ancora allo studio che sarà pronta verso la metà degli Anni 90. E la politica energetica del nuovo corso prevede inoltre la costituzione di alcuni centri d'informazione aperti al pubblico, in grado di offrile alla gente qualsiasi dato venga loro richiesto sull'attività delle centrali nucleari. Ma la generazione atomi¬ ca del dopo Cernobil deve ancora cominciare se, riferiva ieri la Tass, alcuni villaggi della Russia occidentale sono ancora esposti a livelli radioattivi piuttosto alti, tra l'incuria delle autorità locali: -L'attenzione della Repubblica ai nostri problemi e bisogni sta declinando nettamente» diceva il segretario del partito della regione di Krasnogor, il distretto di cui fanno parte quei villaggi. Si lamenta l'inesistenza di mezzi agricoli attrezzati contro il pericolo di contaminazione, di mancanza di equipaggiamento per produrre foraggio «pulito», di assenza di controlli adeguati che impediscano alla gente di mangiare alimenti prodotti sul luogo, verosimilmente contaminati. Gli abitanti dei villaggi hanno paura: «7 nostri bambini sono prigionieri nelle scuole, non possono mai uscire per giocare, e noi non sappiamo quali effetti avrà a lunga scadenza la radioattività su di noi e sulle nuove generazioni». Che l'allarme intorno a Cernobil non fosse passato lo si era capito fin da gennaio, quando la tv aveva letto un comunicato del Politburo: ai ministeri e alle organizzazioni locali del partito l'ufficio politico ordinava di -intraprendere altre misure per eliminare le conseguenze dell'incidente alla centrale», e si annunciava, per questo, lo stanziamento dei -fondi necessari-. Le Izvestia avrebbero poi precisato la cifra: 243 milioni di rubli, 500 miliardi di lire. E il vice primo ministro di Bielorussia ammetteva che le conseguenze dell'incidente -si faranno sentire ancora a lungo- e che la situazione •resta molto complicata-, avendo lasciato tra la popolazione -profonde ferite». Paola Delle Fratte

Luoghi citati: Bielorussia, Mosca, Russia, Urss