Walesa dal Papa: tifo Gorbaciov di Marco Tosatti

Walesa dal Papa: tifo Gorbaciov Nuove aperture di Jaruzelski, che avrebbe invitato il Pontefice a settembre Walesa dal Papa: tifo Gorbaciov «In Polonia si chiude la pagina della lotta, ora apriremo quella della pace e del lavoro» - Ai medici del Policlinico Gemelli: «Grazie per avere salvato la vita a Solidarnosc soccorrendo Giovanni Paolo II» CITTA' DEL VATICANO — "Ho ricaricato le batterie e ora sono pronto a sollevare ogni peso» ha detto Lech Walesa dopo mezz'ora di colloquio a due con Giovanni Paolo II. L'udienza in Vaticano era, per il cattolicissimo presidente di Solidarnosc, il suggello definitivo alla sua vittoria, dopo le amarezze di questi anni, e come tale l'ha vissuta, mentre già da Varsavia giunge la voce di un viaggio del Papa in Polonia il 1° settembre prossimo, n generale Jaruzelski avrebbe fatto consegnare l'invito, il 15 aprile scorso, a Giovanni Paolo II dal numero due del poup, Jozef Cyrek, ricevuto in udienza. L'occasione sarebbe fornita dalle celebrazioni per il cinquantenario dello scoppio della seconda guerra mondiale. La notizia per ora non ha trovato nessuna conferma ufficiale, né a Varsavia né a Roma, ma testimonia del clima nuovo in cui maturano i rapporti fra Chiesa e Stato, mentre sembra imminente, ormai, il ristabilimento di relazioni diplomatiche fra Santa Sede e Varsavia. Del futuro di Solidarnosc e del Paese si è parlato nei trenta minuti di colloquio fra il Pontefice e il sindacalista; e di come sia avvenuta la re¬ surrezione del sindacato, dopo il golpe dell'81, Walesa ha dato conto al Papa. n Nobel per la pace è entrato nello studio privato, inginocchiandosi. Alle 12,45 ha fatto il suo ingresso anche Danuta Walesa. «E' un po' sciupata!» ha esclamato il Papa rivolto al marito. Poi è stata la volta dei tre «consiglieri»; Geremek, Mazowiecki e Trzeciachowski, del vescovo Glochowski, del rappresentante di Solidarnosc in Italia, Konopka, e delle foto di gruppo. Giovanni Paolo U si è stupito di vedere alcuni operatori di una tv polacca, e ha chiesto da dove venissero. "Da Danzica» è stata la risposta. "Ah, ricordo, ricordo! La luce viene da Danzica» ha detto, riferendosi alla nascita di Solidarnosc. •Questo è un ricordo per il predente Lech e per la rinata Solidarnosc» ha detto Giovanni Paolo II offrendo la riproduzione di una Madonna (di S. Apollinare in Classe) all'ospite, che ha ricambiato con un volume rosso: Come nacque Solidarnosc. Poi il gruppo è stato trattenuto a pranzo nell'appartamento pontificio. Prima, però, le interviste al Centro televisivo vaticano, con un giudizio molto favorevole sulla perestrojka: «E' una cosa grande e bella, che promette bene — ha detto Walesa —: tifo per la perestrojka e la glasnost. Tulli i Paesi socialisti hanno bisogno di riforme». In precedenza aveva ascoltato Messa, in San Pietro, nella cappella dedicata alla Madonna Nera di Czestochowa, ed aveva tenuto una conferenza all'Università Cattolica, al Policlinico Gemelli dove fu ricoverato Giovanni Paolo II dopo l'attentato. "Grazie per aver salvato Solidarnosc, salvando il Papa — ha detto, aggiungendo —: in Polonia si chiude la pagina della lotta e si apre quella della pace e del lavoro». Parla anche a nome di Jaruzelski? gli è stato chiesto. "Non posso parlare a nome suo, tanto più che tra di noi c'è una distanza enorme: lui è un generale, io solo un caporale». Prudente e realistico il commento del segretario della Conferenza episcopale polacca, mons. Dabrowski, il grande tessitore dei rapporti con il regime, che segue con discrezione la visita: -Walesa non è qui come vincitore — ha detto —: dobbiamo riconoscere che oggi ambedue le parti in Polonia lavorano per il bene del Paese. Solidarnosc è maturata, è maturalo anche il governo». Marco Tosatti