Graziati dall'asteroide-bomba di Piero Bianucci

Graziati dall'asteroide-bomba Ha la forza di 20 mila atomiche: sfiorata la Terra, potrebbe tornare Graziati dall'asteroide-bomba Meno di un mese fa, il 23 marzo, un asteroide ha sfiorato la Terra e i suoi cinque miliardi di uomini ignari. Per fortuna l'unica traccia dell'incontro ravvicinato è una sottile riga chiara in una fotografia ripresa all'Osservatorio di Monte Palomar otto giorni dopo lo scampato pericolo, il 31 marzo. E' lecito, tuttavia, provare un brivido retrospettivo. L'asteroide è transitato ad appena 800 mila chilometri da noi alla velocità di 74 mila chilometri all'ora e Bevan French, scienziato della Nasa, ha calcolato che una eventuale collisione sarebbe stata equivalente all'esplosione di ventimila bombe atomiche da un megaton (un megaton = un milione di tonnellate di tritolo). Le immagini di questo macigno cosmico, provvisoriamente battezzato 1989fc, non sono rassicuranti. Da quella esigua traccia fotografica catturata con un te¬ lescopio a largo campo, uno Schmidt da 45 centimetri di obiettivo, Henry Holt, Università dell'Arizona, ha potuto calcolare che l'asteroide misura un po' più di un chilometro di diametro e che la sua orbita lo porterà prima o poi a precipitare sulla Terra, sulla Luna o su Marte. I tempi cosmici non sono quelli storici: la minaccia non è imminente, potrebbe concretarsi anche tra qualche milione di anni, ma le perturbazioni gravitazionali subite da questi pianetini vaganti sono difficilmente prevedibili su tempi lunghi. Quindi un po' di preoccupazione è giustificata: nello spazio non esistono semafori. Bevan French ha fatto qualche calcolo. L'asteroide che si candida a killer dell'umanità potrebbe, abbattendosi sulla terraferma, aprire un cratere tra i 9 e i 18 chilometri di diametro. Se poi si tuffasse nell'o¬ ceano, solleverebbe ondate alte varie centinaia di metri che spazzerebbero le coste e distruggerebbero intere città. Da più di mezzo secolo un asteroide non incrociava così vicino alla Terra. Nel 1937 fu Hermes a spingersi fino a 780 mila chilometri da noi, circa il doppio della distanza della Luna. Anche Hermes ha un diametro di circa un chilometro. Hermes e il nuovo asteroide appena scoperto appartengono a una famiglia di pianetini che prende il nome da Apollo, il primo oggetto di questo tipo, scoperto nel 1932. Oggi si conoscono più di 40 pianetini del genere Apollo, cioè con un'orbita che interseca quella terrestre. Il più grande misura 8 chilometri, i più piccoli soltanto qualche centinaio di metri. Tra i più noti sono Icarus (che è passato a 6 milioni di chilometri dalla Terra poco più di venti anni fa, nel 1968), Ado- nis. Toro, Geographos e Betulia. Si stima che gli asteroidi della famiglia Apollo siano più di cento. Secondo uno dei maggiori esperti del settore, Eugene Shoemaker, del Geological Survey a Flagstaff, Arizona, in base ai crateri che si osservano sulla Luna si può calcolare che un asteroide con un diametro di un chilometro si abbatte sulla Terra in media ogni 40 milioni di anni. E' probabile, però, che siano varie centinaia gli asteroidi sotto il chilometro, e tuttavia assai pericolosi per l'incolumità del nostro pianeta. Perciò all'Osservatorio di Kitt Peak si è destinato un telescopio all'esclusiva sorveglianza di questi oggetti. Un congresso scientifico tenutosi in Colorado sette anni fa ha anche progettato come eventualmente deviare un asteroide dalla rotta di collisione colpendolo con ordigni nucleari. Piero Bianucci

Persone citate: Eugene Shoemaker, Henry Holt, Kitt, Schmidt

Luoghi citati: Arizona, Betulia, Colorado, Geographos