«La mia commedia su Rushdie è un attacco a tutti i fanatismi»

«La mia commedia su Rushdie è un attacco a tutti i fanatismi» Londra: incontro con Tariq Ali, autore di «Notti iraniane» «La mia commedia su Rushdie è un attacco a tutti i fanatismi» In scena stasera al Royal Court: racconta la vicenda dello scrittore condannato da Khomeini LONDRA — Questa sera va in scena al Royal Court Iranian Nights (Notti iraniane): la commedia avrebbe dovuto chiamarsi «Le serate dei mullah», mi dice uno dei due coautori Tariq Ali, pakistano, amico di Salman Rushdie, lo scrittore condannato a morte da Khomeini per il suo ormai famosissimo libro e del quale, in scena, si racconterà sia pure molto allusivamente la storia Ne aveva discusso con Rushdie? «Mi aveva telefonato in febbraio quando si era già nascosto ed avevamo discusso l'idea. L'altro autore Brenton ed io non sapevamo ancora come sarebbe stato il nostro testo. Salman mi pregò solamente di non metterlo in scena. In effetti né lui né Khomeini appaiono». Tariq scrisse Le notti iraniane in marzo, in cinque giorni, assieme a Howard Brenton, commediografo arrabbiato autore di «Pravda», testo nel quale si accusava Rupert Murdoch. Poi, una volta che il copione era piaciuto al teatro Royal Court, Ali, occhi vellutati, baffoni alla Dartagnan, se ne parti per il Pakistan. (Per tutto il «regno» del generale Zia non aveva potuto mettere piede nel proprio Paese). Ora spiega: 'Si tratta di una storia irriverente, ma con un contesto molto serio. Abbiamo sulla scena un poeta ed un Santone. Non volevo che la cultura islamica fosse dominata dai mullah, dal clero». Cosi Tariq ha scelto -il testo il più sovversivo ed il più sexy della cultura islamica "Le mille e una notte"». La gente conosce alcune delle storie ma sono ben quattro i volumi «e non si ha l'idea di come sia ricco, commovente quel testo così che la struttura della nostra commedia è basata su Sheherazade che racconta. Alcune storie sono quelle da "Le mille e una notte", poi se ne snocciolano altre. In una, dopo lo Scià, arrivano in Iran prima un Santone, poi le guerre, infine c'è il confronto con il poeta. Ecco, poi, di nuovo un califfo a Bagdad che si stufa di fare il califfo e diventa un immigrante a Bradford. Il califfo, che è quasi analfabeta, ha un figlio che studia a Cambridge e diventa un fondamentalista. Scoppia una lite tremenda». U Royal Court ancor prima di «aprire» ha ricevuto qualche minaccia ma Tariq Ali asserisce che se ci fossero delle dimostrazioni non potrebbero che dimostrare all'opinione pubblica la pochezza, l'intolleranza di un mondo che bisogna combattere. Due attori si sono ritirati per paura. Ma poi Nabli Shaban, grande interprete, Paul Bhatlacharjee, entrambi arabi, e Fiona Victory, irlandese, hanno accettato e stasera saranno in scena. 'Vorrei che sparisse la paura perché, proprio con la storia di Rushdie, ho constatato l'esistenza di una psicologia di terrore. Il governo e il ministero degli Esteri inglesi non vogliono discutere questa vicenda, la sinistra teme di contrastare la popolazione nera perché non desidera riscontrare aspetti negativi nei neri. Questa nostra commedia dimostra che la popolazione islamica presenta molti aspetti: tra dì noi chiamiamo gli iraniani "fascisti clericali". Solo perché il fascismo ha una pelle nera non vuol dire che sia meno virulento del fascismo in camicia nera». In effetti Ali ha scritto una frase del genere nel testo dello spettacolo. «E' il dilemma della sinistra inglese: alcuni deputati laboristi hanno persino bruciato copie del libro di Rushdie assieme ai dimostranti! Ma questo testo nostro dovrebbe poter dire alla gente "parla, grida.'". Stare zitti non porta a soluzione. Quello che mi tormenta è che, quando tutto si calma, potrebbe arrivare qualcuno e...» mi fa il gesto di chi uccide. 'Dobbiamo continuare a tener vivo l'argomento». Tutti dicono che un giorno 0 l'altro Salman Rushdie verrà ucciso, che è inevitabile. 'Sì — risponde Tariq —, è come una tragedia greca, la guardi e sai che avverrà. Bisogna invece intervenire o almeno far capire che una gran parte della comunità islamica è apertamente contro». Qui in Inghilterra, continua Tariq, si scusano gli estremisti dicendo che sono stati offesi. -Ma anch'io sono stato offeso, molto più di loro». La popolazione islamica potrà venire a vedere questo modo scherzoso di trattare il fondamentalismo? "Alcuni verranno ma in maggio andiamo in uno studio e la commedia verrà data alla televisione, allora la vedranno tutti». E se scoppiassero tafferugli? "Sarebbe scandaloso — conclude Ali —; una cosa è il devoto musulmano ma questo testo è un attacco frontale al fanatismo e se si possono attaccare i pastori, 1 preti cattolici, i rabbini ebrei, c non si possono attaccare i mullah musulmani... E'scandaloso!». Gaia Servaclio Rushdie: la sua storia è stata scritta in cinque giorni

Luoghi citati: Bagdad, Cambridge, Inghilterra, Iran, Londra, Pakistan